Parte 25- Marinette

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Chloe ha aperto la porta e si è trovata davanti l'ultima persona da cui si aspettava una visita in quel momento: Marinette.
"Vattene via!" le ha sibilato tornando sotto le coperte, ma come al solito quell'impicciona non l'ha ascoltata ed è entrata nella camera. La bionda, rossa in volto per la vergogna di farsi vedere in quello stato dalla sua nemica, ha pensato che ignorarla fosse la soluzione migliore e quindi si è rifugiata nel suo cuscino senza guardarla.
Marinette non sapeva bene come comportarsi: lei e Chloe non erano mai state amiche, ma il modo in cui era stata trattata non lo meritava nemmeno la persona più cattiva della terra. In quegli ultimi mesi, grazie alla frequentazione con Luka, la biondina le sembrava diversa, più matura e meno capricciosa. Quando Zoe aveva compiuto quel gesto, tanto inaspettato quanto perfido, era rimasta scioccata e aveva deciso di raggiungerla per provare a consolarla. Non erano amiche, è vero, però erano entrambe supereroine e sapeva che aiutarla fosse la cosa più giusta. "Mi dispiace per quello che è successo" ha incominciato la ragazza coi codini che era in piedi accanto al letto matrimoniale.
"Che cosa vuoi Dupain-Cheng?" le ha domandato bruscamente la bionda soffocando un singhiozzo."Vuoi umiliarmi anche tu?" ha aggiunto abbassando un po' la voce.
In quel momento Marinette ha visto nei suoi occhi una fragilità inedita, condita con un'enorme sofferenza e le è venuto naturale sedersi sul letto accanto a lei.
Chloe sembrava stupita da quel gesto inaspettato, ma quando non è più riuscita a trattenere le lacrime e la moretta l'ha abbracciata in modo spontaneo, non ha opposto alcuna resistenza. Non capiva come mai fosse lì, ma non le importava. Aveva solo bisogno di qualcuno che le stesse accanto per non impazzire di dolore.
Marinette ha cercato di consolarla come poteva, provando a trovare le parole giuste e inaspettatamente Chloe si è aperta con lei e, come un fiume in piena, le ha raccontato tutte le sue sofferenze.
La ragazza con i codini era esterrefatta: Luka aveva ragione, anche la perfida bionda aveva un cuore e in quel momento era spezzato in mille pezzi proprio a causa del chitarrista.

"Perché mi ha fatto questo?" ha chiesto sconsolata Chloe asciugando qualche lacrima che continuava a scorrere sul suo viso

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"Perché mi ha fatto questo?" ha chiesto sconsolata Chloe asciugando qualche lacrima che continuava a scorrere sul suo viso. "Penso che lui non lo volesse davvero, la situazione gli è sfuggita di mano..." ha provato a difenderlo Marinette. La verità era che nemmeno lei sapeva perché Luka avesse baciato Zoe davanti alla sua fidanzata e non riusciva proprio a spiegarsi il suo comportamento. Si sono confrontate per un po' e la tensione iniziale si è via via sciolta e ha lasciato il posto ad un'atmosfera rilassata in cui entrambe si sentivano a loro agio. Mentre chiacchieravano però un trambusto proveniente dall'esterno ha catturato la loro attenzione. Si sono precipitata sul balcone e hanno visto un nuovo supercattivo akumizzato terrorizzare la città di Parigi.
Marinette ha guardato la ragazza accanto a lei incerta sul da farsi: Ladybug doveva entrare in azione, ma non sapeva se trasformarsi davanti a Chloe, nonostante fosse cambiata, rimanesse una buona idea. Non c'era tempo per pensare, bisognava agire, si è fatta coraggio, ha chiuso gli occhi e ha urlato: "Tikki trasformarmi!".
Quando Chloe si è ritrovata davanti Ladybug non poteva credere ai suoi occhi: la ragazza che aveva detestato per tutto quel tempo e la sua supereroina preferita, il suo idolo, la sua fonte d'ispirazione erano la stessa persona. Come aveva fatto a non capirlo prima? Era così ovvio! Marinette, sempre pronta ad aiutare gli altri (persino lei) era di sicuro la persona più adatta a proteggere Parigi."Allora Queen Bee, entriamo in azione?" le ha chiesto la ragazza coccinella senza scomporsi. Chloe ha annuito, ha asciugato le ultime lacrime ed ha esclamato: "Pollen trasformarmi! ". In un attimo le due supereroine volavano insieme sui tetti di Parigi, pronte ad affrontare una nuova sfida.
Luka era da solo in camera sua: aveva fatto un vero casino. Non avrebbe dovuto bere quella roba, non avrebbe dovuto permettere che Zoe lo baciasse, ma soprattutto non avrebbe dovuto lasciare andare via Chloe. L'aveva persa per sempre e non gli rimaneva che piangersi addosso. Nemmeno la musica riusciva a dargli conforto in quel momento e non riusciva a darsi pace. È uscito dalla stiva per prendere aria, non c'era più nessuno, persino Juleka dopo aver sistemato tutto aveva lasciato la nave e aveva preferito andare a dormire da Rose. Mentre si autocommiserava un rumore pazzesco ha attirato la sua attenzione. "Sass, squame striscianti!" ha urlato, ma solo in quel momento si è ricordato che aveva riconsegnato il suo miraculous ad Adrien subito dopo l'accaduto di quella sera. "Penso di non meritarlo, tienilo tu" aveva detto al biondo separandosi da quel braccialetto così prezioso per poi andare via con gli occhi bassi. Qualcuno però era stato akumizzato e, con o senza poteri, aveva intenzione di aiutare la sua squadra, così ha infilato in fretta le scarpe e si è diretto di corsa verso il luogo da cui proveniva quella confusione.
Pioveva, ma non gli importava, aveva il dovere di proteggere la sua città e di riscattarsi per dimostrare a tutti che non era una brutta persona come aveva dimostrato lasciandosi baciare da Zoe. Aveva visto lo sguardo di rimprovero che gli aveva lanciato Adrien e gli occhi delusi di Marinette che era corsa a consolare Chloe senza nemmeno voler ascoltare le sue ragioni. Anche lui era una delle vittime di quella storia e lo avrebbe dimostrato a tutti i costi.

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