Luka si è svegliato circondato dai volti familiari dei suoi amici. C'erano Alya, Nino, Adrien, Marinette, Rose e Ivan, ma l'unico viso che desiderava vedere non era presente. Cercava disperatamente quegli occhi azzurri incorniciati da quei folti capelli biondi, ma lei non era lì. Non sapeva se fosse mai passata a trovarlo mentre era incosciente, ma ci sperava davvero con tutto il cuore. "Come stai?" gli ha chiesto preoccupata Marinette distogliendolo dai suoi pensieri e sfiorandogli la mano con il suo tocco delicato. "Meglio" ha risposto lui sforzandosi di sorridere. "Tra dieci giorni esco" ha aggiunto per rassicurarla un po'. La sua amica e Adrien, infatti, si sentivano tremendamente in colpa per aver accettato di riprendersi il Miraculous del serpente, senza il quale lui aveva avuto la peggio nello scontro con l'akumizzato. I ragazzi hanno passato assieme a lui l'intero pomeriggio provando in tutti i modi a tirarlo su di morale e non sapendo che solo una persona ci sarebbe riuscita, ma lei non era lì.
"Marinette! Aspetta!" ha sussurrato Luka prima che l'amica lasciasse la stanza. Lei si è voltata, ha chiesto al suo ragazzo di attendere fuori e si è nuovamente avvicinata al letto del ferito. "Hai sentito Chloe?" ha chiesto lui speranzoso cercando però di dimostrarsi il più disinteressato possibile. La ragazza ha abbassato gli occhi e ha risposto sinceramente: "Non penso verrà...". Queste tre parole lo hanno distrutto. "È molto preoccupata per te però e si sente terribilmente in colpa, ma ancora non se la sente di stare qui dopo tutto quello che è successo" ha aggiunto la ragazza con i codini cercando poi di alleviare la sua sofferenza. Se da una parte quelle parole lo avevano confortato, dall'altra lo avevano riportato con la mente ai terribili avvenimenti accaduti poco prima del suo incidente: il concerto, la festa, le birre, l'insistenza di Zoe, il loro bacio, la scenata di Chloe, le sue urla e i loro cuori spezzati. "Non ti voglio più vedere" gli aveva detto sputandogli in faccia tutta la sua indignazione e ora stava solo mantenendo la promessa. Non poteva del resto darle torto, era stato un coglione.
Più i giorni passavano e più Chloe si riprometteva di andare a trovare Luka, o almeno di scrivergli, ma senza alcun risultato. Desiderava con tutto il cuore assicurarsi di persona che stesse bene, ma non aveva il coraggio di andare all'ospedale. Passava così le giornate chiusa nella sua solitudine, interrotta solo dalle giornaliere visite di Marinette che le comunicava tutti i progressi di Luka. Quella terribile esperienza le aveva avvicinate ed ora si consideravano addirittura amiche. Parlavano molto e per Chloe, abituata a tenersi tutto dentro, questo era una vera e propria boccata d'aria fresca. La corvina cercava di distrarla in ogni modo, ma nulla poteva distogliere i suoi pensieri da quegli occhi celesti che non vedeva da fin troppo tempo e che le mancavano terribilmente. "Luka è uscito stamattina" l'ha informata Marinette facendo irruzione nella sua camera. "Noi organizziamo una festa in suo onore, ti va di passare?" ha aggiunto con un sorriso speranzoso. La bionda ha scosso la testa, pensava di essere pronta a rivederlo, ma si sbagliava.
Luka era rimasto sorpreso nel vedere tutti i suoi amici sulla sua barca pronti a festeggiarlo, ma non era proprio dell'umore per divertirsi. Cercava invano una chioma bionda e non riusciva a capacitarsi della sua assenza. Non poteva sopportare l'idea di non rivederla più, ma era sicuro che lei non sarebbe arrivata. Ha lasciato la festa senza farsi notare per non ferire i suoi amici e si è incamminato con la musica nelle orecchie verso il parco per chiarirsi le idee.
Chloe camminava da sola incerta sul da farsi: si era preparata con cura, ma non aveva alcuna intenzione di andare a quella maledetta festa e così girovagava senza meta per la città sperando di trovare una soluzione ai suoi problemi nello smog parigino. Involontariamente si sono ritrovati uno di fronte all'altra e i loro cuori si sono fermati per un secondo.
"Come stai?" ha chiesto la bionda osservando la vistosa fasciatura che occupava il suo braccio sinistro e i numerosi graffi sul volto e spezzando quel momento di silenzio imbarazzante. "Sto bene, più o meno" ha risposto lui senza riuscire ad incrociare il suo sguardo. Chloe avrebbe voluto gettarsi tra le sue braccia, ma quel suo maledetto orgoglio la bloccava e così si è limitata a sussurrare: "Sarei voluta passare, ma ...". Non sapeva come continuare perché nemmeno lei capiva cosa le avesse impedito di andare a trovarlo. "Non fa niente" ha ribattuto lui mordendosi il labbro inferiore. "No, la colpa è stata mia e..." ha continuato la ragazza, ma un nodo alla gola le ha impedito di proseguire. Senza accorgersene le lacrime hanno cominciato a cadere dai suoi occhi. Il giovane chitarrista ha fatto un passo verso di lei e l'ha abbracciata forte a sé senza trovare alcuna resistenza da parte sua. Non aveva importanza tutto quello che era successo nei giorni precedenti perché finalmente lui stava bene e si trovavano nuovamente stretti l'uno all'altra."Scusami" hanno bisbigliato all'unisono e i loro occhi si sono finalmente incrociati. Luka le ha sorriso dolcemente mentre lei gli accarezzava delicatamente la guancia segnata da un graffio. "Lo sai che tua sorella non ha significato nulla per me, vero? Mi ha teso una trappola e io ci sono cascato come un coglione..." ha mormorato lui mortificato. La bionda lo ha zittito con un bacio. Lo aveva perdonato e non aveva alcuna intenzione di riaprire vecchie ferite. Quando si sono staccati Luka l'ha presa per mano e l'ha guidata in un posto speciale...
Hey scusate per l'assenza ma mi ero un po' bloccata e quindi non sono riuscita a pubblicare prima. Comunque la storia è quasi finita, mancano circa due/tre capitoli più un epilogo. Spero vi piaccia💕
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Sei solo uno sfigato!
FanfictionLei, considerata da tutti come la viziata, smorfiosa, prepotente e capricciosa figlia del sindaco e ormai ex supereroina, si scopre invece una ragazza fragile e piena di insicurezze e dopo essere stata isolata dalla sua classe e abbandonata dalla ma...