Work Of Art || Ashton Irwin

Chapter 9

[Ashton's pov]
'Ash, non crederai mai a ciò che ho visto' esclama un Michael parecchio alterato, venendomi incontro, ed io lo guardo interrogativo.
'Che succede?' Chiedo, allarmato. Non ho mai visto Michael arrabbiato, e di sicuro non voglio comiciare oggi.
'Monique, ecco cosa succede' dice, ed io alzo gli occhi al cielo a quelle parole.
Ormai è palese l'odio di Michael, Luke e Calum per la mia ragazza, ma non ne posso più di sentire voci di corridoio orribili su di lei.
'Non ricominciare, Mike' dico, aprendo l'armadietto, che viene violentemente richiuso dal mio amico.
'No, eccome se ricomincio. Sai chi ho trovato nel corridoio del primo piano a spintonare una ragazza più piccola di lei? Esatto, la tua ragazza' dice, usando la voce più velenosa del suo repertorio per la parola "ragazza".
Scuoto la testa, perchè lei non è così, tutti la dipingono come un mostro, ma non è affatto vero.
'Non dire stronzate, se è un tentativo di farci lasciare non ha funzionato' dico, ritentando di aprire l'armadietto, ma ancora una volta questo mi viene rudemente sbattuto in faccia.
'Ah, davvero? Pensi che sia un tentativo per fartela lasciare? Ma sai chi stava cercando di menare? Margot Anderson!' Urla, ormai rosso in viso come i suoi capelli.
Quelle parole mi riscuotono un pò perchè mi ricordo esattamente come era arrabbiata ieri, quando questa ragazza ha vinto il concorso di arte al posto suo.
'Michael, calmati. Avrai sicuramente visto male, Monique non farebbe mai una cosa del genere' dico, incrociando le braccia, mentre lui mi guarda come se volesse uccidermi da un momento all'altro.
'Porca troia, Ashton, perchè non apri gli occhi?' Sospira, cercando di calmarsi, ed io ne approfitto per aprire il mio armadietto e prendere il libro di scienze.
'Se la cosa ti fa stare meglio, le parlerò, d'accordo?' Dico, mettendo una mano sulla spalla del mio amico, che sospira nuovamente ed annuisce.
Con un cenno della mano, mi giro e me ne vado, salendo fino al secondo piano, mentre i miei pensieri rimangono fissi su ciò che mi ha detto Michael.
Monique non é così, vero?
Mi risveglio dai miei pensieri quando, improvvisamente, quasi inciampo in un grosso blocco da disegno per terra, ed incuriosito lo prendo, guardando l'esterno in pelle che sembra così antico ed anche rovinato dal tempo.
La campanella suona, non lasciandomi altro tempo prima della lezione, e velocemente metto il nuovo oggetto nello zaino, ripromettendomi di guardarlo più tardi.