Chapter 43

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[Margot's pov]
Appena leggo quel messaggio un sorriso nasce sul mio viso ed avvolta nella mia coperta di pile mi alzo dal divano, su cui sono sdraiata, per andare ad aprire ad Ashton, che è in piedi davanti a me, un ghiacciolo in una mano ed il cellulare nell'altra.
'Ciao, fiorellino. Con la treccia anche da malata, eh?' Chiede, mentre lo lascio entrare, e sorrido, prima di tossire, mentre lui posa dolcemente una mano sulla mia schiena, sfregandola.
'Andiamo sul divano...e tieni' dice, dandomi il ghiacciolo, e mimandogli un "grazie" per mancanza di voce comincio a succhiarlo, sentendo subito il fresco dare sollievo alla mia gola irritata.
Una volta sul divano si siede, prendendo il cuscino e mettendoselo sul suo grembo, facendomi poi cenno di sdraiarmi, ed io obbedisco, sentendo la febbre salire.
'Cosa stavi guardando?' Chiede cominciando ad accarezzarmi i capelli che sicuramente saranno tutti usciti dalla treccia, ma il mio corpo è troppo debole perchè riesca a fermarlo, ed il suo tocco è piacevole come una limonata dolce in un caldo giorno d'estate, come una volta ho sentito dire a Luke.
'Non lo so, metti dove vuoi' mormoro piano, continuando a succhiare il ghiacciolo rosso al ritmo delle sue carezze, fino a finirlo, per poi posare lo stecchino in un bicchiere di plastica usato per una medicina.
Ashton continua ad accarezzare i miei capelli, non seguendo la televisione, che ha spento da tempo, ma cantando una canzoncina, come quelle dei bambini, che però ha l'effetto sperato, perchè dopo poco mi addormento, cadendo nel sonno leggero e tormentato dei malati, e mi sembra quasi di sognare le parole di Ashton: 'Fiorellino, cosa mi stai facendo?'.

Work Of Art || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora