Work Of Art || Ashton Irwin

Chapter 17

[Margot's pov]
Stavo camminando per il corridoio con lo sguardo sulle mie scarpe, come al solito, quando sento qualcuno battermi sulla spalla, e mi giro di scatto, spaventata.
Non amo il contatto fisico, affatto, probabilmente a causa del mio passato, sta di fatto che non tollero il tocco di nessuno all'infuori di Bernice.
Subito, i miei occhi grigi incontrano due iridi verde menta, e mi rilasso vedendo Michael fissarmi con un sopracciglio alzato.
'Mar, stai bene?' Mi chiede, guardandomi spaesato, ed io mi limito ad annuire, regalandogli un sorrisino, che ricambia.
'Mi piace il tuo rossetto, oggi' dice, guardandomi, ed io ridacchio, notando che è dello stesso rosso dei suoi capelli.
'Come stai?' Gli chiedo, piano, mentre riprendiamo a camminare, le andature diverse, la mia rigida e composta, fin troppo, mentre la sua ciondolante ed anche un pò molleggiante.
'Sto bene, diciamo. Oggi mi interroga di filosofia e non ho aperto neanche un libro' sbuffa, alzando gli occhi al cielo, ed io sorrido, scuotendo la testa per la svogliatezza del mio amico dai capelli colorati.
'Oggi voglio presentarti Calum, Luke e Ashton' esclama, improvvisamente, ed io mi gelo sul posto alle sue parole, fermandomi in mezzo al corridoio.
'Cosa?' Chiedo, sbalordita, ancora incredula. Non l'ha detto veramente.
Michael annuisce, facendo muovere leggermente i suoi capelli: 'sì, voglio che tu li conosca, li adorerai sicuramente'.
Li adorerei, certamente, se non avessi una cotta la cui origine si perde nella notte dei tempi per uno di loro.
'Michael...' tento di replicare, cercando una scusa plausibile, ma lui sventola un dito davanti ai miei occhi.
'Nom cercare balle, signorinella. Questo é il mio indirizzo' dice, passandomi un pezzo di carta su cui scrive velocemente qualche parola, prima di continuare: 'alle cinque a casa mia' dice, e dopo avermi salutata corre via, lasciandomi dietro di sè con un foglietto in mano e mille domande per la testa.