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Sono beatamente avvolta fra le coperte di questo morbidissimo letto quando un frastruolo mi fa alzare di colpo, ma la mia mente è ancora legata a quanto in questo momento il piumino bianco che sto stringendo a me sia la mia unica salvezza. Il mio lato umano è più fastidioso del previsto dato che non avevo mai sofferto così tanto il freddo. E siamo solo a fine Settembre, come posso già avere così freddo? E' umanamente possibile? A quanto pare si.

Scatto su sbattendo diverse volte le palpebre cercando di mettere a fuoco la figura che ha appena spalancato la porta della mia camera con un calcio, solo dopo averla scassinata. Tiro su col naso ed emetto un grugnito di lamentela mentre mi ristendo indietro per afferrare gli occhiali sul comodino. Richiudo gli occhi iniziando a tastare tutto il comodino mentre sento di star per ricadere fra le braccia di morfeo, ma un acuto me lo impedisce in tempo.

Afferro gli occhiali e li infilo scorgendo la figura che si rivela essere delmio migliore amico "Aveline fottuta Rose!"

Incrocio i miei occhi con i suoi mentre si avvicina velocemente a me con muso imbronciato

"Nathan ma, ma tu che.."

"Non rispondi alle mie chiamate, non rispondi ai messaggi del prof-" si interrompe ma sgrano subito gli occhi.

"Chiudi la bocca" lo afferro per un braccio facendolo cadere sul letto.

"Ma sei scemo? Irrompere qui e urlare come un pazzo, poi cosa lo nomini?" cerco di sussurrare ma con tono aggressivo.

Mi alzo subito e corro a chiudere di nuovo la porta a chiave. Torno sotto le coperte rimanendo seduta e guardo la mia sveglia.

"Ti rendi conto che sono a malapena le 9 del mattino?" domando scocciata tornando a guardarlo.

"Aveline, forse non ti rendi conto della gravità della cosa" unisce le mani fra loro gesticolando.

"No forse sei tu che non capisci, non puoi comportarti in questo modo Nathan, ne abbiamo già parlato. Manderai tutto in fumo lo capisci? Devi fidarti di me, se avrò un qualsiasi problema sarai il primo che chiamerò ma non puoi piombare qui così perchè non ti rispondo da quanto? Ieri pomeriggio?"

Abbassa lo sguardo lasciando rilassare le spalle, segno che ha capito di star esagerando.

"Mi preoccupo solo per te Aveline, non voglio ti accada niente" sussurra e sospiro afferrandolo per la maglia facendolo delicatamente cadere sul mio corpo per abbracciarlo.

"Ho sognato che ti scoprivano stanotte... e tu... hai detto che andavi ad una festa e non mi hai più risposto" esclama col broncio, so a che gioco sta giocando, fa il piccolo lupetto indifeso, non ci casco stavolta.

"Non è una valida ragione, lo sai qual è il codice, bisogna aspettare le 48 ore" rimango sulla mia posizione "E poi ci saremmo visti oggi pomeriggio"

"Lo so..." mugola giocherellando con i braccialetti al mio polso.

"Mi prometti che non lo farai mai più?" domando ma non ricevo risposta perciò passo ai ricatti "Nathan Rivera o la smetti o sappi che ti bloccherò, così non funziona"

"E va bene" si alza offeso spingendomi via "Muoviti, preparati ora, andiamo a fare colazione" esclama per poi uscire dalla porta.

Ma alla mia mente riaffiora un problema. Mi alzo immediatamente correndo alla porta e raggiugendo il mio amico afferrandolo per un polso facendolo voltare.

"Che c'è ora?" sbuffa e vorrei solo prenderlo a schiaffi ma devo trattenermi.

"L'hai presa o sei...?" bisbiglio guardandolo seria.

OMEGA | The Rebel Moon SagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora