17.

51 2 0
                                    

Saluto Raffael mentre entriamo in mensa e afferro la busta del pranzo al sacco. Fanno questa cosa carina per chi ha degli esami extra e non può fermarsi a pranzare. Lancio un'occhiata al tavolo di Kaylee e non si sono accorti di me, meglio, non ho intenzione di raggiungerli e fermarmi a pranzare qui con loro.

Oggi le lezioni sono state abbastanza noiose, Kaylee e Jake sono stati tutto il tempo per conto loro, ho ricambiato stando sulle mie. Non devono aver apprezzato ciò che è accaduto ieri sera.

Esco sul retro dell'istituto beandomi della vista del parco.

"Stai cercando mio cugino?"

Mi pietrifico al suono di quella voce. Mi volto incrociando due occhi spenti e dei riccioli marroni.

"Come scusa?" chiedo confusa.

"Ah non te l'ha detto? Pensavo foste intimi ormai" guardo ancora più in cagnesco Kyler.

"Non so di cosa tu stia parlando" taglio corto.

Lo guardo avvicinarsi fino a dover sollevare lo sguardo.

"Pare chiaro a tutti che fra te e Black ci sia qualcosa" esclama incrociando le braccia al petto, il mio sguardo è un misto di confusione e perplessità.

Cerco di riprendermi per non sembrare troppo sorpresa "Questi non sono affari tuoi"

Porto anch'io le braccia incrociate al petto sostenendo il suo sguardo.

"Rose" entrambi ci voltiamo.

E proprio quest'ultimo si presenta davanti a noi.

"Parli del diavolo" sussurra Kyler tornando ad appoggiarsi al muro.

"Qualche problema Kyler?" domanda Black avvicinandosi a me e facendo passare un braccio intorno alle mie spalle.

"No, nessuno" lo fulmina "Stavo giusto facendo i complimenti sulla bella coppietta che formate" finge un sorriso per poi andarsene.

Lo guardiamo allontanarsi e dopodichè toglie il braccio dalle mie spalle.

"Scusa per il gesto, volevo-"

"Dargli fastidio? Visto che è tuo cugino?" incrocio di nuovo le braccia al petto, mi deve delle spiegazioni.

"Quindi te lo ha detto" porta le mani nelle tasche dei pantaloni.

Sollevo le sopracciglia incitandolo a darmi delle spiegazioni.

"Non prendertela, se non te l'ho detto" sospira e porta lo sguardo in basso "Contrariamente a quello che pensano tutti, non è una cosa di cui vado fiero" riporta i suoi occhi nei miei e mi ammorbidisco, sciolgo le braccia.

Lo capisco.

Annuisco per poi cercare di cambiare discorso.

Sollevo la mia busta "Hai pranzato?" domando e scuote la testa.

"Tieni, ti porto in un posto" sorride e mi fa cenno di seguirlo.

Proseguiamo lungo un sentiero nel prato fino ad arrivare alla foresta. Poco più avanti, si trova un grande spazio con una fontana al centro, tutto intorno delle panchine.

"E' qua che vieni quando sparisci?" domando prendendo posto accanto a lui su una panchina.

"A volte, si" ammette.

Inizio ad aprire la busta e gli passo metà del mio sandwich.

"Buon appetito" esclama facendo scontrare il suo con il mio.

"Buon appetito" ricambio con un sorriso.

Non dovrei affezionarmi a Black, ma ho bisogno anche io di un po' di normalità e riposo dallo stato di infiltrata ogni tanto, e con lui so come posso essere me stessa, senza maschera, anche senza dirgli cosa sono in realtà.

"Mh, cosa mi stavi chiedendo ieri sera? Prima che la professoressa Sanchez ci richiamasse" esclama finito di masticare un morso, guardo il suo panino e l'ha quasi divorato tutto, io sono ancora all'inizio.

"Oh" esclamo ripensandoci "Come mai sei in questa scuola, non mi sembri molto il tipo" lo guardo "Apparte quando combatti" aggiungo facendolo sorridere.

"Come hai capito sono cugino di un Alexander, e ho dei doveri anche io. Tra questi essere tra i migliori cacciatori al mondo..." esclama con lo sguardo basso e pensieroso.

"Ma...?" mi sento in dovere di chiedere, un po' timorosa comunque.

"Ma non è quello che voglio, ho altri interessi, passioni, non andare a cacciare esseri soprannaturali" un briciolo di sollievo si impossessa di me.

"Adesso non vorrei risultare strano ai tuoi occhi, ma che senso ha? Andare a cercarsele? Un conto è sapersi difendere nel caso uno mi attaccasse, ma altrimenti perchè cercarlo? Per il gusto di cacciare?"

Mi perdo nei suoi occhi, sono incantata dalle sue parole, non mi sarei mai aspetta questo discorso da un cacciatore in persona.

"Scusa io-"

"No" lo interrompo facendo scattare i suoi occhi sui miei "Cioè, concordo con tutto quello che hai detto, non credevo ci fossero altri cacciatori che la pensassero come me" accenno un sorriso.

"Anche tuo padre ti obbliga?" come un dolore al petto inizia a farsi strada dentro di me, dopo quello che ha detto, guardandolo anche negli occhi, mi risulta difficile mentirgli, ma non posso permettermi di essere sincera fino a quel punto.

Perciò annuisco e basta. Quanto vorrei dirgli la verità. Ma forse è troppo, un conto è che mi dica che non ci caccerebbe, un'altra e dirgli chiaro e tondo che sono un licantropo.

Mi volto verso la fontana.

A pensarci, non credo neanche sappia che i miei amici siano stati rapiti, eppure è avanti nella scala sociale.

"Jonathan" esclama e mi volto a guardarlo "Mi chiamo Jonathan"

Realizzo che mi ha finalmente detto il suo nome.

Un sorriso spunta involontario sul mio viso e di conseguenza anche sul suo.

Passiamo il resto della pausa a parlare un po' di tutto, i nostri gusti musicali, cosa ci piace fare nel tempo libero, gli ho parlato della mia piccola passione per il disegno e lui mi ha parlato del suo libro preferito.

Finita la pausa, siamo tornati entrambi ai nostri corsi extra di oggi.

Io sto seguendo delle lezioni extra per salire prima di corso.

Lunghe, noiose lezioni, dove non ho fatto altro che pensare al discorso di Black.

Mi ritrovo a fantasticare su un mondo dove i cacciatori sono tutti come lui.

"Terra chiama Aveline" sento alle mie spalle mentre percorro il corridoio dei dormitori femminili.

Mi volto incrociando lo sguardo di Kaylee.

"Oggi sei come invisibile" esclama avvicinandosi.

Io sarò stata anche distante, ma loro sono stati i primi.

"Mi è dispiaciuto, vedervi discutere ieri sera, stavo pensando, stasera Jake fa una festa in camera sua, ti va di venirci con me? Magari facciamo tutti pace" mi sorride portandosi le mani sui fianchi.

"Ahm, ti ringrazio ma passo" stasera proprio non posso, ho bisogno di liberare il mio lupo. Ma questo non posso di certo spiegarglielo.

"E dai su, non farti pregare" insiste e sospiro.

"Scusa Kaylee, ma per stasera no, sarà per la prossima" dico in tono serio, fin troppo, perciò aggiungo "Non mi va proprio di incontrare Kyler, ci ho già parlato stamattina e mi è bastato e avanzato"

Annuisce emettendo un sospiro "Okay" mi sorpassa con un cenno della mano.

Direi che non prende bene chi la rifiuta.

Decido di non pensarci più per oggi e mi dirigo in camera mia.

Questa sera ho solo voglia di stare tra me e me, a guardare le stelle, e pensare a dove mai potrebbero essere i miei amici, e forse, anche un po' a Jonathan.

OMEGA | The Rebel Moon SagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora