Capitolo 7

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"Ma Giuda amava più di ogni sermione le urla dolci della Maddalena"

SAMIR'S POV:

"Posso?" chiede Bilel bussando alla porta della biblioteca.

Zaira studia da questa mattina e ha pranzato al volo con un panino per poi tornare qui. Inizio a sentire le gambe indolenzirsi.

"Papà, dimmi" mormora lei levandosi gli occhiali e portando dietro i ciuffi che le erano caduti davanti incorniciandole il viso.

È folle averlo pensato, ma è sexy da morire quando è concentrata a studiare. Ha il seno appoggiato al tavolo di legno, i gomiti sopra e la testa leggermente inclinata verso destra...più volte ho fantasticato su quella peccaminosa curva tra il collo e la spalla, è così sinuosa e delicata...come sarebbe posarci la mano sopra e premere sempre più forte fino a sentire i battiti precipitare di colpo?

Sospiro eccitato, la immagino che mi supplica di toglierle le mani di dosso, gli occhi così lucidi da iniziare a lacrimare, le vene sulla fronte farsi più spesse, il volto diventare rosso...i respiri inizio a contarli, sento che sta per morire per mano mia, sorrido...non ancora serpe.

La alzo in aria e la sbatto sulla scrivania, lei tossisce, cerca di recuperare fiato, ma non glielo permetto, dove starebbe il divertimento? Le strappo quei leggings che mi tormentano da tutto il giorno, lei supplica di smettere, quasi rido.

L'acchiappo per i capelli e con l'altra mano le spalanco le gambe tremanti, non aspetto neanche un secondo e le infilo due dita nelle mutandine...la trovo fradicia, che puttana.

Lei inizia a gemere e inarca la schiena, sembra stia provando piacere, ma io non sono qui per questo, sono qui per farla piangere, per distruggerla e prendermi tutto quello che mi è stato strappato.

La getto in ginocchio ai miei piedi, lei stavolta geme per il dolore alle ginocchia, questo è solo l'inizio.

Mi calo i pantaloni e la costringo ad aprire la bocca e accogliermi tutto, lei non capisce, non sa come muoversi, rimane immobile mentre io le scopo la bocca ed è alla mia completa mercé.

Cerca di ritrarsi inficcando le unghia nelle mie coscia, ma non mi muovo di un millimetro, tengo stretto il pugno nei suoi capelli e pompo ancora, ancora e ancora...fino a soffocarla.

"Tariq? Parlo con te"

Scuoto subito la testa, merda...mi sono perso.

"Sì, signore...mi scusi" abbasso il capo per celare l'eccitazione appena provata sul viso.

"Stai bene?" chiede Bilel scrutandomi attento.

Fottiti.

"Sì signore"

Posa una mano sulla mia spalla per guardarmi dritto negli occhi, mi dà uno schiaffetto sul viso "Sei libero" dice all'improvviso.

Lo guardo subito stranito.

"Stasera verrà a cena la famiglia di Jamal. Idris e Bella domani partiranno per l'America e Diana per la Spagna"

Giusto...ho sentito del gemellaggio a cui parteciperanno Bella e Diana, Bella ha richiesto la città in cui vive suo fratello Idris in America e Diana avrà scelto sicuramente la Spagna per divertirsi.

Mi mancherà quella peste, non pensavo dovesse partire così presto.

In realtà era tutto in stand by dopo le minacce arrivate a Zaira, per mano mia, ma poi Bilel si è fatto convincere da Benedetta e ha accettato di farla partire, solo se con lei ci fosse stata una guardia competente che l'avrebbe tenuta sotto controllo h24.

Un bodyguard di troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora