Capitolo 13

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Con l'età il piacere del gioco passa dal corpo allo spirito e dai piedi alla testa. -Fabrizio Caramagna

SAMIR'S POV:

"Sì, signore. Me ne occuperò io" dico a Bilel ritirandomi dal suo ufficio.

Richiudo la porta e sosto un attimo cercando di realizzare la situazione intera, non mi sembra vero di aver saputo finalmente la verità. Dopo tutto questo tempo.

Kemal Cortada, il gemello di Bilel ha ucciso Omar, la pena per chi uccide uno sceicco è severissima, neanche il più potente al mondo potrebbe impedire la sua morte.

Quindi neanche Bilel Cortada.

Adesso devo soltanto riordinare le mie idee, capire quali sono le mie priorità e agire di conseguenza. Non posso lasciarmi sfuggire un'occasione così ghiotta. 

Con quest'informazione preziosa mi servirà radunare quanto più uomini possibili e dichiarare guerra ai Cortada per l'uccisione di Omar. Non ho potuto rivendicare mio padre, ma per Omar sono ancora in tempo.

Apro la porta della stanza di Zaira in sovrappensiero e mi blocco vedendola al centro della stanza con quel vestito che le calza a pennello e le valorizza ogni centimetro di pelle.

"Tutto bene?" chiede notando che sono immobile sulla soglia.

Scuoto la testa, devo pensare alle mie priorità...devo penso alla mia vendett..."Che ti prende?" chiede ancora lei venendo pericolosamente vicino a me.

"Niente, sto...bene" la butto lì, ma lei non è convinta e sorridendomi dice "Qualsiasi sia il problema, sono sicura che si risolverà molto presto"

Anche se comporta la morte di tuo zio?

Annuisco piano con la testa mentre Zaira si stacca da me per indossare gli orecchini.

La osservo che si piega di poco e inclinando il viso, mi rivela quella curva sinuosa del collo.

Perchè sei sua figlia? Perchè non riesco a prendere le distanze da te? Perchè mi fai quest'effetto?

Il mio occhio cade sulla sua collanina con la chiave al posto del ciondolo e schiarendomi la voce chiedo "Perchè non cambi collana?"

"Cosa?"

"La collana...potresti anche toglierla. Viene coperta dall'intreccio del tessuto ad ogni modo"

Lei abbassa lo sguardo alla collana e mormora "E' che...l'ultima volta l'ho persa e non vorrei dare un dispiacere a papà riperdendola"

"La conserverò io per te"

"Davvero?"

"Sì, dammela. La metterò in tasca e te la ridarò a fine serata"

"Non la perderai?"

"Non la perderò" dico avvicinandomi a lei per toglierglielo.

"Grazie...effettivamente non ci stava"

"Adesso sei perfetta" mormoro mettendo la collana in tasca e abbassandomi a baciarle una guancia.

"Devo scendere adesso, mamma mi ha chiesto di supervisionare gli ultimi allestimenti" dice lei alzandosi e sistemando la gonna del vestito.

"Andiamo"  le apro la porta.

"Stai bene?"  mi chiede prima di uscire.

"Sì, perchè?" 

"Sembri...non so, in sovrappensiero"

"Non è niente, stai tranquilla" le accarezzo la schiena nuda.

Un bodyguard di troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora