Capitolo 10

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"Le mie paure che abitano le tue mani colme di speranze" - lettisfatti.

SAMIR'S POV:

"Signorina, è inutile girarci intorno. Sa parlarmi dei limiti costituzionali della legge provvedimento o no?" sbotta spazientito il professore di diritto costituzionale 2.

"Io, sì...la legge provvedimento è un atto avente forza di legge, in quanto adottato in base agli artt. 71 ss. Cost., ma che, come un provvedimento, disciplina casi specifici e si riferisce a destinatari determinati. La legge provvedimento, quindi, condivide i caratteri formali della legge e quelli sostanziali e contenutistici di un provvedimento amministrativo. Il nostro assetto costituzionale, infatti, qualifica la legge non in base al suo contenuto, ma in base al procedimento previsto per la sua..."

Il professore batte una mano sulla scrivania facendo sussultare la studentessa e dice brusco "Le ho chiesto di parlarmi della legge provvedimento o dei limiti costituzionali?"

"Dei limiti costituzionali...cercavo di arrivarci" mormora la studentessa tremando visibilmente.

"E io le ho detto che è inutile girarci intorno. Mi parli dei limiti costituzionali, glielo ripeto per l'ultima volta"

La studentessa si contorce le mani e cerca di farfugliare qualche parola invano quando il professore la interrompe bruscamente e la invita a presentarsi al prossimo appello più preparata.

Osservo la ragazza uscire dall'aula in lacrime e svoltare a destra singhiozzando...anche Zaira osserva la stessa scena e incrociando il mio sguardo, lo riabbassa subito dopo ai suoi appunti.

Cerca di rimanere lucida e non farsi condizionare dalle innumerevoli bocciature della giornata, ma posso sentire la sua agitazione e l'ansia farsi sempre più pesante.

Abbasso lo sguardo all'orologio e sospiro piano, sono le 16:42 e la sessione d'esame è iniziata alle 10. Dall'appello che ha fatto l'assistente ho capito che Zaira è l'ultima, quindi fra pochi minuti dovrebbe finire...oltre alla ragazza che è scappata, manca un altro ragazzo e poi è il turno di Zaira.

Lancio uno sguardo a lei e faccio una smorfia...sembra un cadavere vivente, è in piedi dalle 5 del mattino e non ha mangiato o bevuto nulla, se non del caffè dalla macchinetta.

Consapevole della lunga giornata, Rosita ci aveva fatto dei panini da portare che io ho consumato a metà per uno strano senso di nausea...può essere che sia anch'io ansioso per Zaira?

Il padre e la madre hanno cercato di tranquillizzarla più volte al telefono, ma lei è come se non li stesse ascoltando...è concentrata a dare il massimo per il suo ultimo esame e niente e nessuno potrebbe distrarla dall'obiettivo così vicino.

"Marinetti" chiama l'assistente del professore.

"Sì, sono qui" mormora il ragazzo alzandosi e raggiungendo la cattedra.

L'esame dura poco, alla prima domanda lui tentenna e si rende conto di non essere abbastanza preparato per continuare l'esame...il professore gli dà ragione e invita anche lui a presentarsi al prossimo appello.

"Grazie professore" dice il ragazzo rialzandosi e andando a raccogliere il suo borsone e la giacca.

"Buona fortuna" mormora a Zaira che ricambia con un debole cenno.

"Cortada" chiama finalmente l'assistente.

Zaira si alza sicura di sè e facendo un bel respiro, attraversa l'aula come una pantera pronta a combattere per il suo premio. 

La osservo nei suoi jeans aderenti, gli stivaletti col tacco basso che risuona per tutta la stanza, il dolcevita beige dentro i jeans e una giacca elegante a quadretti beige e marrone sopra. I capelli sono acconciati in una treccia ordinata con delle ciocche di capelli che ricadono sul viso incorniciandolo ad arte, ha il viso leggermente truccato e alle labbra un burro cacao che rende le rende lucide e rosate.

Un bodyguard di troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora