Capitolo 12

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Voglio viver sempre il brivido di star con te.

ZAIRA'S POV:

Sento un motore attraversare il giardino di casa e correndo alla finestra, mi affaccio speranzosa di vederlo.

Sorrido quando noto che è proprio lui...si toglie il casco e scendendo dalla moto, prende il borsone.

Non gli stacco gli occhi di dosso fino a quando sparisce dalla mia vista e capisco che è entrato a casa.

Corro in bagno a sistemarmi i capelli e abbasso un po' la scollatura della maglietta che porto sotto i jeans. Mamma ha detto che passerà tra un po' per portarmi a fare shopping.

In realtà è arrabbiata con me per essermi totalmente dimenticata del gala di beneficenza che la banca di mamma farà a casa nostra. Me ne sono ricordata soltanto quando mi chiese che vestito mi sarei messa e la presenza dei camerieri del catering che si stanno già operando per la cena di stasera.

Tra gli esami e la tesi non ho avuto la testa per nient'altro...be', aggiungiamoci anche Tariq.

Sento dei passi e bussare alla porta dello studio di papà, cosa vorrà da lui?

Esco dal bagno e aprendo la porta di camera mia, raggiungo piano la porta dello studio. Avvicino l'orecchio alla porta, ma non sento nu...

"Ai suoi ordini signore, con permesso"

Oh cazzo, oh cazzo. Sta venendo verso la porta.

Corro in camera e chiudendo piano la porta, afferro un libro a caso e mi siedo sul letto, in tempo che lui apre la porta e mi trova a leggere.

Alzo piano lo sguardo a lui e trattengo il fiato, dio mio che bello...ieri non ho fatto altro che pensare a lui e alla sera prima, papà mi ha consigliato di andare a letto, perchè a cena ero totalmente assente con la testa.

Tariq chiude la porta dietro di lui e posando il borsone sul letto, mi guarda e basta.

Sapevo che ci sarebbe stato il rischio che si pentisse di tutto, ne ero certa.

Deglutisco e chiudendo il libro, mi alzo dal letto per prendere l'elastico sulla scrivania dandogli le spalle...inizio a sentirmi una stupida per aver pensato che stavolta le cose sarebbero andate diversamente.

M'immaginavo di saltargli addosso, di baciarlo e dirgli che mi era mancato un sacco...che non ho pensato ad altro se non a lui fino a quel momento, che non vedevo l'ora di vederlo.

"Che fai?" chiede lui alle mie spalle raggiungendomi.

Mi sta parlando, è già un passo enorme.

Mi giro piano e mordicchiandomi il labbro mormoro "Io...niente. Stavo leggendo un libro"

"Che libro?" chiede facendosi più vicino.

Mi sento morire a ogni passo verso di me che fa.

Butto un occhio sul letto e farfuglio "Un libro...di guerra, mare...io, non ricordo. Lo stavo iniziando e..."

Lui mi prende il viso tra le mani e mi bacia zittendomi...sono sconvolta e accaldata, dannazione se sono accaldata. Mi aspettavo che m'insultasse, che mi ribadisse che tra noi non sarebbe potuto esserci nulla per rispetto di mio padre, che...che...santi numi, sto sognando?

"Mi sei mancata" sussurra Tariq sulle mie labbra sorridendomi.

Perdo un battito quando sento le sue parole, non mi sembra vero.

"Mi sei...mancato anche tu" mormoro in un filo di voce...non so neanche se lo abbia sentito, nonostante la vicinanza.

"Stai bene?" chiede notando la mia mezza paralisi.

Un bodyguard di troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora