Capitolo 9

2.8K 118 57
                                    

L'insostenibile voglia di te.

ZAIRA'S POV:

"Bene, io allora vado in banca. A pranzo Rafael è da Ines" chiede papà continuando a guardarmi stranito.

"Ines?" chiedo stranita.

"Sono compagni di classe adesso"

"Ah certo..." rispondo dimenticandomi del mio nuovo fratello ospite.

"Buono studio tesoro" mormora lui lasciandomi un bacio sulla fronte e facendo un cenno a Tariq.

"Stai bene? Sei accaldata" chiede subito dopo papà facendomi arrossire.

Lancio uno sguardo mortificata a Tariq che però sembra non aver colto il reale significato della frase...m'ignora, come sempre.

Forse è un bene che m'ignori e basta.

"Sto bene, vai tranquillo papà " borbotto spingendolo verso il suo studio.

Papà non è molto convinto della mia risposta ma cede e torna al suo studio.

Rimango sola con Tariq e mordendomi il labbro sussurro "Possiamo parlare?"

Lui si limita a farmi un cenno l'assenso.

'Non qui però" mormoro superandolo e portandolo fuori nel boschetto.

Mi allontano sempre di più fino a vedere la villa in lontananza e raggiungere la mia quercia, adoro passare il tempo a leggere o semplicemente a contemplare il cielo da qui.

Mi faccio coraggio e girandomi verso di lui mormoro "Non è come credi...prima. Io stavo solo facendo la doccia e...mi sei venuto in mente, ma non in quel senso. Ero preoccupata per te e mi è sfuggito il tuo nome, stop...nient'altro. Non vorrei che ti faccia idee sbagliate"

Tariq continua a fissarmi e basta, come a non credere a nessuna delle mie parole, come biasimarlo? Neanch'io mi crederei.

"Ok, chiarita questa cosa...possiamo parlare di ieri sera."

Alzo lo sguardo a lui che non mi stacca gli occhi di dosso, mi studia, quasi mi contempla in silenzio.

"Siamo d'accordo sul fatto che sia stato un errore, un gigantesco errore. Tu eri sotto shock per la morte del tuo parente, io...ero stressata dallo studio e ci siamo lasciati andare. Chiaramente questa cosa non si ripeterà mai più."

Mi aspetto che annuisca con la testa, che mi dica dica di aver ragione, che faccia qualsiasi cosa, ma rimane fermo ad ascoltarmi e a fissarmi con quei occhi così intensi e impenetrabili.

Deglutisco e continuo convinta "Tu lavori per mio padre, per me... sei alle mie dipendenze. Mi aspetto che tu non prenda mai più iniziative di questo genere e che tenga le giuste distanze tra di noi. Atteniamoci a un mero rapporto professionale, lasciandoci alle spalle qualsiasi cosa sia successo ieri"

Sposta lo sguardo da un occhio all'altro per poi abbassarlo alle mie labbra e risalire ai miei occhi...questo semplice contatto visivo mi fa avvampare tanto da boccheggiare e fingere di tossire dietro la mano.

"Va bene, credo sia il caso di tornare a casa adesso. Papà potrebbe sospettare e non voglio dargli una tale delusione. Se siamo d'accordo, possiamo andare"

Finalmente lui fa un semplice cenno e io respirando a fondo per riprendermi ancora dal suo sguardo di fuoco, borbotto "Ottimo" per poi scappare via.

"Un attimo" dice lui facendomi paralizzare.

Mi sta parlando.

"Mi dispiace per ieri" mormora facendomi battere forte il cuore, ha una voce così calda e roca, forse era un bene che non mi parlasse.

Un bodyguard di troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora