Un azzardo in due

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Ci si innamora sempre per la persona più inaspettata nel momento più inaspettato e, talvolta, per la ragione più inaspettata.


IDRIS' S POV:

"Molto bene, i parametri sono buoni, temevo che dopo la notte potessero peggiorare" dice la dottoressa dopo avermi visitato.

"Tutto bene quindi?" chiedo mentre mi rimetto seduto composto e bevo un goccio d'acqua.

"Tutto bene è un parolone, ma siamo in via di guarigione" non me la dà vinta lei firmando delle carte, mentre sentiamo qualcuno bussare alla porta.

"Avanti" dà il permesso la dottoressa e vediamo affacciarsi di poco dalla porta il mio sole.

M'illumino sorridendo come un idiota mentre lei avanza titubante e chiede "Sto disturbando? Posso passare più tardi"

"No, entra" dico io di scatto non permettendo alla dottoressa di rispondere, infatti alza il sopracciglio nella mia direzione e io le abbozzo un sorrisetto.

"Ho capito, passerò io più tardi" mi concede richiudendo la cartella e andando alla porta.

Bella le lascia la porta aperta e le sorride timida finchè la dottoressa si toglie dalle scatole e io continuo a divorarla con lo sguardo, mi sembra di essere tornato a respirare solo adesso.

"Cos'ha detto la dottoressa?" chiede subito lei inserendo le mani in tasca.

Dio, so io dove vorrei quelle mani in questo momento.

"Idris?" mi richiama Bella facendomi ritornare alla realtà.

"Sei davvero splendida stamattina, lo sei sempre" dico guardandola dritto negli occhi.

Lei si agita subito e guardando verso la porta chiusa, trae un sospiro di sollievo.

"Per favore, potrebbero sentirci" mormora preoccupata.

"Ti amo, ti amo da morire sole mio. Devo a te la mia intera esisten..."Bella corre a tapparmi la bocca e io sorrido sulla mia mano.

Bingo, volevo che si avvicinasse finalmente.

Mi è mancato come l'aria il contatto con lei. Quando quel figlio di puttana mi ha sparato, ho subito pensato a lei e al fatto di non averle detto abbastanza che l'amavo. Non voglio più vivere col rimorso di non averle dimostrato abbastanza di amarla come solo un matto può fare.

"Mi starai rendendo le cose complicate" borbotta lei mentre incrocio una sua mano e con l'altra attiro il suo viso verso di me.

"Solo un bacio, poi farò il bravo"

Lei non cede e io arrivo a supplicare " Ti prego, uno solo"

Bella accarezza il mio viso e mi osserva attentamente, so a cosa sta pensando...ha rischiato di non rivedermi mai più.

"Sono qui" le dico in conforto.

"Ti amo anch'io" mi confessa prima di concedermi il tanto agognato bacio.

Allaccio il braccio attorno ai suoi fianchi per attirarla più vicino a me e allungare il bacio "Mmm" protesta subito lei, ma cede e mi dà un altro bacio.

"Cosa devo fare con te?" chiede Bella sorridendo sulle mie labbra, mentre noto con la coda dell'occhio una figura a lato della porta.

Bella segue subito il tratto del mio sguardo e spalanca la bocca sussurrando con un filo di voce "Papà..."


3 MESI PRIMA:

"Ma dov'è la festeggiata? E' quasi mezzanotte" chiede zio Adil, è la quarta persona che me lo domanda.

"Non saprei, la stanno cercando...credo" mi guardo attorno nella sala, è da un po' che non c'è traccia di Bella effettivamente.

"Vado a vedere se l'hanno trovata" mi decido a dare un contributo alla ricerca, anche se sono un po' seccato dal fatto che da quassù non riesco a chiamare Monique, la mia fidanzata.

Esco dalla sala e incamminandomi nel corridoio, riprovo a chiamarla.

A Los Angeles saranno le 14:45, sono 9 ore indietro rispetto l'Italia e penso che oggi abbia un servizio fotografico con una linea di abbigliamenti famoso...non ricordo il nome del marchio, ma ricordo il nome del fotografo, Mario Sorrenti. Sarà sicuramente italiano.

Sbuffo quando vedo zero tacche e il cellulare ormai scarico, posso gettare ufficialmente la spugna.

Quando faccio per uscire dalla villa sento alla mia destra come dei singhiozzi, qualcuno sta piangendo?

Seguo il suono, seppur impercettibile, e finalmente becco Bella, mia sorella.

"Che succede? Ti stanno cercando tutti" mormoro avvicinandomi a lei.

È in un angolo minuscolo raggomitolata come un gattino che piagnucola, che le prende?

"Adesso arrivo" farfuglia lei asciugandosi il naso sul dorso della mano.

Capisco che voglia stare sola, ma prima di andare le allungo il mio fazzoletto di stoffa.

Lei lo accetta un po' titubante e quando faccio per darle le spalle, sento chiedere "Dove vai?"

"Non vuoi stare sola?" chiedo come se non fosse ovvia la cosa.

Un bodyguard di troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora