capitolo 16

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Mi vestii in silenzio, volevo lasciare a lily i suoi spazi nel caso ne avesse avuto bisogno, suo fratello era appena morto e l'altro si trovava in ospedale,non che me ne fregasse molto in realtà,era più simpatico rispetto all'altro ma erano entrambi delle merde e avevano fatto soffrire e cacciare lily nei guai
"Che sia chiaro,non voglio nessun funerale, niente bara o robe del genere,che lo brucino lo mettino in un vaso e che sotterrino il vaso, mi ha solo fatto un favore. Scusa se dobbiamo andare a sta ora tarda ma devo riconoscere il corpo e mio fratello è impossibilitato,quindi la sciocciatura tocca a me" mi parlò lei rimettendosi i vestiti tolti poco prima, quando entrambi fummo vestiti presi le chiavi della moto e andammo in strada
"Sai la via dove dobbiamo andare?" Chiesi io allacciandole il casco
"Via salata 43" è aperto tutta la notte disse lei cercando sul telefono che mi aveva precedentemente chiesto, avviò il navigatore, mi passò il telefono e salì in moto sempre in silenzio.
20 minuti dopo arrivammo,
"Se vuoi posso rimanere qui fuori ti aspetto, tu entri ed esci o se vuoi vengo con te" dissi io impappinandomi sulle mie stesse parole, lily non mostrava emozioni, era fredda e distaccata come se tutto quello per lei fosse solo una scocciatura fastidiosa
"Vieni dentro con me mi imbarazzo a chiedere informazioni" disse lei sempre in modo monotono, io la seguii e quando ci fu indicato il luogo dove andare ci incamminammo in silenzio
"Ecco il posto è questo,entriamo risolvo sto casino, usciamo e torniamo a casa" disse lei apatica, mi spaventava alquanto al momento, non riuscivo a capire cosa le passasse per la testa,annuì e la seguii
"Buongiorno, mi hanno detto che è appena arrivato un cadavere solo che non sapete la sua identità,mio fratello è impossibilitato perché in ospedale,quindi son venuta io" disse lei pragmatica presentandosi al dottore che si trovava alla scrivania, lui le passò varie scartoffie e dopo ci portò a vedere il cadavere
"Si è lui philip clifford,28 anni, single, disoccupato, viveva con suo fratello, la persona che ha mandato in ospedale perché è uno stronzo, c'è altro che deve sapere o me ne posso andare?" Lily era sempre più fredda,sembrava che godesse a vederlo così,disteso con il petto che non si muoveva,con un colore cianotico e pieno di ferite
"Si deve compilare quei moduli e se ha un documento di identificazione suo e del cadavere,o qualsiasi cosa che lo identifichi"
"Ho la mia carta di identità e la sua patente scaduta, non ho altro spero basti" dopo che lui fece un cenno affermativo lei gli passò i vari documenti e aspettò in silenzio che lui finisse di compilare i vari moduli.
"Mi dispiace per suo fratello lily, lei ha scritto che vuole farlo cremare, se mi lascia un recapito telefonico la chiamererò appena potrà venire a ritirare le ceneri"
"Non si dispiaccia, era un pezzo di merda" detto questo le diede il numero salutò e uscii,io che ero rimasto in silenzio fino a quel momento parlai
"E ora cosa vuoi fare?"
"Andiamo a bere,non me ne frega un cazzo se non vuoi, dobbiamo festeggiare, nel mondo c'è uno stronzo in meno è un bellissimo avvenimento" Lily iniziò a sorridere in modo inquietante e si accese una sigaretta
" approposito, sapresti dirmi che ore sono?"
"Le 5 e 04, è un po prestino per bene no? Non è meglio farlo stasera?" Chiesi io preoccupato
"Nono ora andrà più che bene" tornammo alla moto e raggiunto un supermercato aperto 24h andammo al reparto alcolici, prendemmo vodka ai frutti di bosco e bayles pagammo e uscimmo.
"dove vuoi andare?"
"casa, casa tua andrà più che bene" la seguii fino alla moto e tornammo a casa in meno di 20 minuti
"Sai, ho sempre odiato mio fratello, ho sempre sperato che lui morisse, se lo meritava, con tutte le cose brutte che mi ha fatto è morto anche troppo velocemente a parer mio, però ora che non c'è più, mi manca, o almeno, mi manca l'aver sempre una scusa pronta, ogni volta che mi succedeva qualcosa di brutto davo la colpa a lui, adesso non potrò più farlo,avevo sempre una scusa pronta da affibiare alle persone che mi chiedevano il motivo per cui stavo male, cazzo dylan, ha mandato in ospedale mio fratello,lo odio, devo odiarlo, mi ha tolto l'unica persona che mi ha protetto per 14 anni, non posso non odiarlo, eppure, eppure mi manca e so che è sbagliato odiarlo, perché non potevo avere una vita facile e felice e nascere in una famiglia di ricchi cazzo!" Scoppiò a piangere dopo poche parole, intanto mi si acciambellò in grembo sul divano e aveva la mano incollata alla vodka, inizia a bere pure io, quella situazione era assurda, ma non parlai, dovevo lasciarla sfogare, era la cosa migliore da fare
"È stato un bene sai? Sarò più libera ora, avrò meno paura di andare in giro e incontrarlo, sarò più tranquilla,sarò...non voglio andare da ray, vederlo mi farebbe stare peggio, se si riprende bene, se resterà paralizzato a vita e non riuscirà più ad uscire di casa va bene lo stesso, potrò dire concluso un capitolo della mia vita" si girò di scatto e mi si mise a cavalcioni sopra,lasciò la vodka mezza finita su di un tavolino
"Scopiamo ti prego, ho bisogno di dimenticare tutta sta merda, ho bisogno di non pensare ,ho bisogno di te" aveva gli occhi lucidi dal pianto e strascicava le parole per l'alcol, non potei non dispiacermi per lei, la mia piccola era distrutta, non sapeva come comportarsi e ancora non si fidava totalmente di me per lasciarsi aiutare e lasciarsi andare
"Calma piccola tigre, sei ubriaca e sconvolta, che ne dici di dormire un po e di riparlarne più tardi a mente fresca?"
"No daddy, voglio farlo ora e poi non ho sonno, ti prego" iniziò a spogliarsi piano piano mentre continuava a strusciarsi su di me ,volevo essere clemente con lei, non avevo intenzione di punirla per avermi disubbidito, almeno non dopo la morte di suo fratello, quindi cercai di essere più gentile possibile
" no, non lo faremo mentre tu sei ubriaca e scioccata, non voglio approfittarmi di te e per favore non insistere, non voglio punirti per non aver ubbidito, non ora, non oggi, per favore lily, comportati bene" le bloccai le mani, lei si divincolò e finito di spogliarsi rimase completamente nuda di fronte a me, deglutii a fatica per l'effetto che mi stava facendo,
"Dai non fare la bambina e andiamo a dormire vieni" mi alzai a mia volta e la presi per la mano e iniziai a dirigermi in camera, ma lei non voleva collaborare, quindi la presi in spalla
"Mettimi giù ora, o giuro che ti mordo, io voglio solo distrarmi non puoi negarmelo cazzo, non oggi." Lily iniziò a scalciare e visto che io la stavo ignorando decise di mettere in atto la sua minaccia lasciandomi il segno perfetto della sua dentatura sulla spalla destra, non ci vidi più e fatta a ritroso la strada mi sistemai sul divano con lei sulle mie ginocchia bloccandole sia le braccia che le gambe
"Chiedimi immediatamente scusa, smettila di fare i capricci e vai a dormire oppure ti becchi una sculacciata più che meritata, mi chiedi scusa smetti di fare i capricci e vai a dormire a te la scelta, io aspetto" smise di divincolarsi appena sentì la parola sculacciata, parve pensarci su un pò, fece un sorriso sghembo e iniziò a gridarmi una serie di insulti e bestemmie improponibili, quando si calmò parlò di nuovo
"Credo di aver infranto qualche regola DYLAN, credo proprio che tu dovrai punirmi molto e molto a lungo" solo in quel momento capii le sue intenzioni e sistematala meglio sulle mie ginocchia iniziai a punirla facendole la predica, fermandomi di tanto intanto per chiederle come stava e farle un massaggio, dopo tutto, voleva semplicemente non pensare a philip, era comprensibile e effettivamente andare a dormire non era il modo migliore, questo era decisamente uno svago, decisi che se fosse stata brava alla fine le avrei fatto un bel regalo.
Mi fermai per l'ennesima volta, l'avevo punita abbastanza, ma lei si alzò di scatto e fuggì in cucina
"Torno subito daddy, non arrabbiarti, urlò lei mentre entrava nella stanza accanto, tornò poco dopo con un cucchiaio in mano
" ho pensato che mi sono comportata veramente male daddy, secondo me ho bisogno di essere punita ulteriormente con questo" disse lei diventando rossa come un peperone e abbassando la testa imbarazzata, feci un sorriso e me la rimisi in grembo prendendole di mano il cucchiaio.
"Effettivamente non hai tutti i torti, te lo meriti proprio, facciamo così, tu conta mentalmente i colpi, e quando arrivi a 50 mi fermi, pure io li conterò, poi vedremo quanta differenza c'è e deciderò la tua punizione, va bene?"
"Si daddy, sono pronta"
Iniziai a colpire, andavo abbastanza veloce in modo da confonderla, i colpi erano tutti abbastanza forti e tirati tutti tra l'attaccatura delle cosce e la parte bassa delle natiche, lei iniziò a lamentarsi quasi subito e tante volte cercò di coprirsi
"Basta basta ti prego fermati daddy, non ce la faccio più" aveva il respiro affannato e gli occhi lucidi
"Quindi mi stai dicendo che sei arrivata a 50?" Le chiesi io non facendomi impietosire dal suo stato, l'avrei coccolata per bene dopo
"N-no, per arrivare a 50 mancano 10 colpi, volevo solo una pausa non ce la facevo veramente più,scusa daddy" la tirai su di scatto e la misi seduta sulle mie ginocchia per poi baciarla prendendola per i capelli, lei ricambiò il bacio e si attaccò a me continuando a piangere, finalmente si era lasciata andare, perché non smise di piangere per un bel po di tempo restando sempre abracciata a me, quando si fu calmata si rimise da sola in posizione
"Grazie daddy, ora sono pronta a ricevere il resto della punizione"
La alzai, mi alzai pure io e la sistemai sul divano,la feci mettere supina,con la schiena sulla seduta, il sedere sul bracciolo e le gambe aperte con i piedi che appoggiavano sempre sul bracciolo, lei mi guardò stupita
"Beh non ti ho mica detto che potevi fermarmi prima della fine della punizione, quindi ora ne paghi le conseguenze, 10 colpi, quelli che mancano, non provare a chiudere le gambe sennò ricomincio da capo, non serve che conti, basta che stai ferma e non ti muovi, intesi?"
"Si daddy" non aspettai altro e incominciai. Il primo colpo raggiunse il centro centro del suo sesso, lei urlò dal dolore ma non chiuse le gambe, strinse solo i pugni, continuai a colpire sempre lo stesso punto fino ad arrivare a 10. Appena appoggiai il cucchiaio la mia piccola lily chiuse di scatto le gambe e iniziò a strofinare velocemente la sua mano in mezzo ad esse per darsi sollievo
"Sei arrivata a 48, hai contato 2 sculacciate in più che non ci sono state, devi essere punita per questo, te l'ho già detto prima, quindi aspettami qui, io torno subito"
"Si daddy" ormai si era arresa e non protestava nemmeno più, piano piano stava diventando sempre più ubbidiente, anche se usava ancora un linguaggio troppo scurrile.
Presi lo zenzero dal tavolo, era veramente un'ottima punizione, lo sbucciai e me ne tornai in soggiorno, lily era seduta sul divano che mi aspettava, mi sedetti accanto a lei
" distenditi sulle mie ginocchia piccola e rilassati, dovrai tenerlo 20 minuti,va bene?"
"Odio il figging,brucia un sacco" sussurrò lei e si distese su di me.
Le accarezzai le natiche che avevano un colorito rosso fuoco con vari lividi viola sull'attaccatura delle cosce, sputai sul suo buco e infilai piano piano un dito facendola rilassare,lei in risposta gemette piano,sfilai il mio dito e inserii la radice,la mia bimba iniziò a lamentarsi immediatamente e io le tirai uno schiaffo per ammonirla.
Continuai ad accarezzarle le natiche e nel mentre mi avvicinai sempre di più al suo sesso fino a che non entrai a tradimento con 2 dita e iniziai a muovermi dentro, lei ricominciò a gemere stavolta però muovendosi dal piacere
"Vieni quante volte vuoi cucciola, te lo meriti, però prima avvertimi"
" si daddy...sto per venire" appena concluse la frase sentii i suoi muscoli interni contrarsi intorno alle mie dita e un orgasmo uscì dalle sue labbra,mi fermai un attimo e quando il suo respiro fu di nuovo più o meno regolare ricominciai a muovere le dita fino a provocarle un'altro orgasmo e un'altro ancora, nel mentre i 20 minuti erano passati e le avevo tolto lo zenzero.
Quando fu completamente esausta me la misi in grembo e iniziai a coccolarla
"Sei stata bravissima piccola, veramente brava, sono fiero di te, ora riposa che preparo il pranzo, ti sveglio appena è pronto"
Lei annuì e ancora mezza nuda si distese sul divano
"Daddy, credo di essermi innamorata di te"
"Anche io piccola"
Detto questo mi diressi in cucina  felice come una pasqua

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