Capitolo 8

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"hey lily svegliati" non ci pensai 2 volte e tirai un gancio sinistro con ancora gli occhi chiusi e contenta di aver colpito qualcosa mi rimisi a dormire
"ma che cazzo! Volevi uccidermi?"
"merda sei tu? Scusa" e dicendo questo mi alzai di scatto andando a sbattere la fronte sul suo gomito alzato
"ora tu mi spieghi perché hai un gomito alzato proprio sopra il mio letto? Volevi farmici sbattere la faccia? Beh missione compiuta" dissi io stizzita notando di avere un rivoletto di sangue che colava dalla fronte
"io te lo spiego se tu mi spieghi perché cazzo mi hai tirato un pugno sul naso, rompendolo probabilmente visto che fa un male boia
" sono stata abituata così" dissi io mettendo su un broncio
" ahhh sei impossibile, vestiti che andiamo all'ospedale"
"perché dovremmo andarci? Mica stiamo morendo, insomma tu hai semplicemente il naso rotto e io ho una botta in testa... Nulla di speciale" dissi io. Disquisimmo ancora un po e poi gliela diedi vinta.
Andai a controllarmi la fronte
"merda qui ci vorranno minimo 5 punti" dissi tra me e me. Mi vestii tenendo un fazzoletto premuto sulla ferita per non sporcarmi tutta e aspettando il mio daddy mi venne un'idea malsana in testa
"l'ago l'ho sterilizzato, così come il filo mi sono messa del ghiaccio per addormentare la parte da cucire, bene posso iniziare" inforcai l'ago e iniziai a ricucirmi la ferita cercando di stare più in silenzio possibile. Alla fine mi feci solo 4 punti perché nel momento in cui infilzai la mia pelle per il quinto punto qualcuno entrò in bagno
"sei pronta? Che dobbiamo-" non finì la frase stupito da quello che stavo facendo
"ma tu sei scema o cosa? Ti ricuci la ferita da sola? Ma lo sai quante infezioni potresti riscontrare? Lo sai questo eh?" disse lui incazzato nero togliendo l'ago dalla mia fronte e facendo un nodo sulla ferita
"dovrei rispondere a tutte queste domande? O ti basta sapere che lavoravo in infermeria in prigione?" chiesi pulendomi i punti con del cotone imbevuto e mettendoci sopra dei cerotti
"ah si se vuoi ti posso pure riparare il naso...sempre che ti fidi di me"
Alla fine lo convinsi
"ora stai seduto qui e stai rilassato, farà un po male ma lo avrai di nuovo dritto e perfetto"
Stavo per raddrizzarlo quando mi fermò
"nono ferma ferma fa male" piagnucolò lui
"mi sono cucita la fronte da sola, tu quindi non fare scene per un naso rotto"
"okey va bene sono pronto.... Noooo fermaaaa fa maleeee" si coprì il naso
"madonna i bambini piagnucolano meno di te, ora togli le mani o te lo lascio così" e a tradimento glielo rimisi a posto
"non ha fatto tanto male vero?"
Mugugnò in risposta e se ne andò imbronciato
"e comunque non dire più le parolacce signorina"

*un paio d'ore dopo*

Stavo tranquillamente sul letto a leggere uno dei miei libri preferiti quando Dylan entrò
"vieni ho preparato da mangiare" disse lui togliendomi il libro dalle mani facendo un'orecchia all'angolo destro e mettendolo via
"come cazzo hai osato rovinare così il mio libro?" gli urlai io aprendo il libro lisciando la pagina e rimettendolo via.
Mi girai offesa dandogli la schiena insultandolo mentalmente.
"la devi piantare di usare questo linguaggio con me signorina, chiaro?" disse lui sedendosi sul letto e trascinandomi sulle sue ginocchia
"ho sempre pensato che le gonne che metti sono inappropriate... Ma devo dire che sono motlo comode per quando devo punirti" disse lui con un ghigno e con un veloce movimento mi abbassò le mutande e alzò la gonna.
Iniziò a colpirmi sulle chiappe nude in modo lento e doloroso, in ogni colpo imprimeva più forza di quello precedente e io iniziai a lamentarmi dopo poche sculacciate
"lo sai perché ti sto punendo?" chiese lui continuando a torturarmi
"perché sei uno stronzo, ecco perché" dissi io cercando di darmi un contegno
"risposta errata, sei qui sulle mie ginocchia come una bambina piccola perché ieri sei uscita sul tetto mettendo in pericolo la tua vita, perché stamattina mi hai disobbedito facendo di testa tua ricucendoti la ferita e per le varie bestemmie e parolacce dette nel corso della mattinata"disse lui incazzato nero
"ti prego basta mi fai male" lo supplicai io cercando di coprirmi il sedere con la mano
"per ora ho finito, sei solo fortunata che il pranzo è pronto e non voglio che si raffreddi" mi tolse completamente le mutande e la gonna mi caricò sulla sua spalla e mi portò al piano di sotto accompagnando ogni passo a uno sculaccione.
Cercai di scendere ma lui era troppo forte e quindi non ci riuscii.
Arrivati in cucina mi prese in braccio e mi fece sedere sulle sue gambe
"esistono le sedie e qui intorno al tavolo ce ne sono ben 5 oltre  alla tua quindi se non ti dispiace vado a sedermi su una di quelle" dissi io cercando di alzarmi ma lui mi trattene
"tu resti qui perché te lo dico io" e con questo prese una polpetta e mangiò
"daddy qui c'è solo una forchetta, come faccio a mangiare?" chiesi io
"con la mia, ti imbocco io è ovvio"
Prese una forchettata dal mio piatto e cercò di imboccarmi, ma io mi schivai
"o mangi con le buone o mangi con le cattive e credimi non ti conviene" mi minacciò lui, io aprii la bocca per ribattere e lui ci ficcò la polpetta
"brava bimba" mi diede una bacio sulla testa e continuammo a mangiare.
Dopo aver pranzato mi costrinse a fare il riposino che io accettai di buon grado visto che ero abbastanza stanca.
Mi svegliò che erano le 4 di pomeriggio
"dormito bene bimba?" mugugnai in risposta
"spero che tu sia in forze visto che devo continuare la punizione di prima e non sarà per nulla piacevole sappilo" disse lui portandomi in camera sua.
Mi tolse anche la canottiera e il reggiseno senza ascoltare le mie proteste e mi adagiò al centro del letto sopra 2 cuscini
"visto che ti muovi molto ho deciso di legarti al letto così è più semplice per me non colpirti in posti indesiderati"
Io non mi muovevo un pò per la stanchezza ancora presente sul mio corpo e un pò perché ero intimidita da lui.
Dylan mi divaricò le gambe e mi legò le caviglie in 2 manette che erano legate al letto, in questa posizione ero totalmente esposta a lui e non mi dispiaceva per nulla, era quasi eccitante. Finito con le gambe passò alle braccia le quali me le mise dietro la schiena e me le legò insieme un pò più su dei gomiti, così facendo ero completamente bloccata
"dovrei farti una foto, sei stupenda" e io non potei non eccitarmi alle sue parole e mi mossi un poco facendo strisciare il pube sul cuscino
"tesoro stai ferma, questa è una punizione non una sculacciata erotica" disse lui ridendo.
Appoggiò la cintura sulle mie natiche e stette fermo
"la cosa più efficace di una punizione non è la punizione in se, è la pausa che si va a formare tra un colpo e l'altro.
Il primo colpo andò a segno e io urlai
Andò avanti così per una buona mezz'ora, la cintura molte volte andava a colpire sia le cosce sia il mio sesso facendomi ancora più male.
Quando smise di punirmi ero in lacrime e avevo il sedere quasi viola
"sei stata molto brava bimba non lo avrei mai pensato" mi slegò e mi prese il braccio molto delicatamente portandomi in bagno.
Mentre io ero aggrappata a lui a mo di koala lui riempì la vasca d'acqua calda e mi depositò all'interno. Iniziò a lavarmi i capelli
"daddy cos'è una sculacciata erotica?" chiesi io in imbarazzo
"lo scoprirai più avanti, sempre che tu lo voglia cucciola." mi tirò su mi asciugò e mi mise distesa su un fasciatoio che prima non avevo notato
"aspettami qui io torno subito" e infatti tornò pochi minuti dopo con in mano un pannolino e del talco
"te lo metto solo per precauzione" io lo guardai scioccata. Va bene tutto mi piace come mi tratta ma non mi sarei mai abbassata a quei livelli. MAI
5 minuti dopo ero con il pannolino il body e il ciuccio in bocca.
"questo serve per non dire parolacce tesorino, tu intanto leggi e stasera dopo la cena vieni a dormire con me" detto questo se ne andò a lavorare nello studio lasciandomi da sola in camera

The Daddy's BabyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora