capitolo 17

2.3K 36 4
                                    

Un odore buonissimo di cibo mi risvegliò mi stroppicciai piano gli occhi, la testa mi faceva male, mi sedetti e mugugnai dal dolore,mi ricordai della punizione subita poche ore prima, decisi di alzarmi e andare in cucina dal mio daddy, ogni passo mi procurava piccole fitte dovute ai colpi subiti alla figa, ma ero felice, ero riuscita a non pensare a mio fratello
"Grazie daddy per avermi punito, avevo bisogno di distrarmi, grazie mille e grazie di non avermi scopato,me ne sarei sicuramente pentita" dissi io avvicinandomi a lui e dandogli un bacino sulla guancia, lui si girò verso di me e presami per i capelli mi baciò delicatamente sulle labbra approffondendo poi il bacio iniziando ad usare pure la lingua
"Prego bimba, è un piacere averti aiutato, ma la prossima volta se vuoi essere sculacciata basta chiedere, non serve farsi mettere in punizione, va bene piccola?" Mi chiese lui dopo che si fu staccato dal bacio, io annuì ancora stupita dal bacio
"Daddy, mi chiedevo, visto che ormai ho i capelli rosa da un bel po e mi sono stufata, pomeriggio non potremmo andare a comprare della tinta nuova e tutto quello che serve per farmela? Lo so che non ti piacciono i miei capelli, ma per favore, adoro averli colorati e mi fanno sentire bene" chiesi io iniziando a lasciargli baci umidi per tutto il petto nudo e abbassandomi sempre di più pronta ad abbassargli i pantaloni per fargli un pompino.
Lui mi fermò immediatamente, prima mangiamo, poi vediamo. Se avere i capelli colorati ti piace così tanto potrei accontentarti
"Grazie daddy, ma prima di mangiare vorrei..." non finii la frase ma gli abbassai di colpo i pantaloni e velocemente presi il suo pene il bocca continuando a guardarlo negli occhi
"Posso daddy?" Gli chiesi io innocentemente
" prima il pranzo tesoro, il dolce arriva alla fine" mi fece l'occhiolino si tirò su i pantaloni e mi prese in braccio sedendosi sulla solita sedia con me in braccio
"Oggi posso mangiare da sola daddy? Per favore" non volevo approfittarmi della sua gentilezza ma non sopportavo proprio di essere imboccata
"Non prenderti troppe libertà, ti cambierai colore di capelli, accontentati" disse dylan dopo aver inghiottito un boccone, io realizzai quello che aveva appena  detto e felice non mi lamentai più per tutto il pranzo.
Appena ebbi inghiottito l'ultimo boccone scivolai giù dalle sue gambe, e messami in ginocchio sotto al tavolo ripresi il lavoro iniziato prima
"Proprio vogliosa eh?" Mi chiese Dylan ridendo, feci il broncio
"Voglio solo il mio dolce daddy" dissi io imbarazzandomi e prendendo nuovamente il suo pene in bocca e iniziando a leccare e succhiare sapientemente facendogli venire immediatamente un'erezione continuai così iniziando ad usare pure le mani massaggiandogli le palle,dopodichè iniziai a passare la lingua per tutta la sua lunghezza facendo pressione nei punti più erogeni soffermandomi soprattutto sulla capella,lui mi prese per i capelli e dopo che lo ripresi in bocca spinse la mia testa facendomelo arrivare in gola togliendomi il respiro, andai avanti a dargli piacere per 10 minuti buoni, fin quando non lo sentii gemere più forte e sentii i muscoli contrarsi, lui cercò di staccarmi ma io continuai a spompinarlo finchè non mi venne in bocca, aspettai che sborrasse completamente, a quel punto mi staccai e ingoiai senza neanche battere ciglio
"Piccola dove hai imparato a fare i pompini così bene? Sei stata fantastica" mi disse il mio daddy ancora con la voce roca per l'orgasmo
"Ti ho detto che ho sempre fatto tutti gli sport che volevo senza pagare" dissi io con aria triste rialzandomi e prendendo un po d'acqua dalla tavola
"Spero tu stia scherzando" lui era livido di rabbia
"Non stai scherzando" disse lui dopo avermi guardato in faccia
"Scusa daddy, mi dispiace averti fatto arrabbiare, mi dispiace" avevo la testa bassa e la voce tremolante, mi sentivo in colpa per averglielo detto
"Cucciola,non sono arrabbiato con te, non è assolutamente colpa tua, tu sei solo la vittima, è con i tuoi fratelli che sono arrabbiato, tu non devi pensarci più, va bene?" Mi chiese lui dolce e io annui sorridendo un poco
" vuoi andare direttamente al centro commerciale a-" non lo lasciai concludere la frase
"Andiamo subitoooo per favore" lo guardai con occhioni da cerbiatta e lui ridendo accettò di buon grado. Mi seguii in camera e si sedette sul letto guardandomi scegliere i vestiti, optai per una gonna nera corta a vita alta piena di cinghie e strati di tulle che la rendevano vaporosa, sotto misi delle parigine a strisce viola e nere che abbinai con una maglietta sempre viola e verde finii il look indossando delle scarpe nere con la zeppa
"Uff devi proprio vestirti così?  Qualcosa di più semplice e carino ti starebbe decisamente meglio" il mio daddy si lamentò come ogni volta che dovevamo uscire ma alla fine lasciò stare e si vestì pure lui, prese le chiavi della moto perché sapeva che la preferivo di gran lunga alla macchina e guidò verso il centro, una volta lì parcheggiò
"Dov'è il negozio piccola?" Mi  chiese lui una volta sistemati i caschi
"Umh non so la via ma ci so arrivare ugualmente, seguimi e ci arriveremo tra poco",non finii la  frase che mi precipitai per la via da prendere, 5 minuti dopo arrivammo
"Vieni daddy,questo è il negozio, non ci metteremo molto promesso" dissi io e entrai seguita da lui.
Le comesse mi salutarono calorosamente visto che passavo gran parte dei miei pomeriggi lì dentro, mi diressi verso lo scaffale delle tinte e addocchiai subito una tinta verde acido che quasi lanciai in mano al mio daddy per poi soffermarmi sulle tinte viola, le sfumature erano una più bella dell'altra e dopo un'accurata riflessione decisi di prendere un viola molto acceso che consegnai nuovamente a dylan stavolta stando attenta a non lanciarglielo visto che prima mi ero beccata uno schiaffo in faccia, passai poi al reparto decolorazione e presi qualche bustina di polvere decolorante e dell'ossigeno per poi passare alla cassa, pagò il mio daddy e uscimmo, io saltellavo tutto il tempo troppo felice per fare altro
"Perché stai ridendo daddy?" Chiesi io continuando a saltellare
"Perché è bellissimo vedere felice il mio cucciolo e poi sei divertente, i vestiti che portano stanno facendo a cazzotti con il tuo comportamento, sei una ragazza alquanto interessante" disse lui e io misi su il broncio facendo la finta offesa.
"Sei proprio cattivo, per sdebitarti con me dovresti almeno offrirmi una sigaretta, lo so che hai il pacchetto in tasca dei pantaloni e hai proprio un bel culo se devo dire" dissi io sogghignando e palpando il suo sedere, ricevetti in risposta i suoi occhi al cielo e uno schiaffetto sulla mano. Prese il pacchetto di lucky strikes e mi infilò tra le labbra una sigaretta accendendomela successivamente accendendosi pure quella sè e io tutta contenta iniziai a fumare
"Le lucky, le mie preferite, grazie" lo abbracciai e ci dirigemmo verso la moto e successivamente verso casa.
"Hei piccola, la facciamo ora la tinta?"mi chiese lui una volta sistemati tutti i prodotti sulla tavola e io annuì tutta felice
"Pensavo che magari stasera in via eccezionale potremmo andare a  cena fuori, sempre se ti va" io ci pensai un po su e poi annuì felice
"Grazie daddy, ma veramente sto bene non c'è bisogno di farmi tutti questi regali solo per quello che è successo, ho anche scritto a mio fratello...ha detto che sta bene e che adesso si occuperà di tutto lui,quindi posso lasciarmi tutto questo alle spalle e dimenticarmene per sempre. Va tutto bene te lo giuro" dissi io cercando di trattenere le lacrime, infondo purtroppo ci stavo male ma non volevo farlo preoccupare più del dovuto, dopotutto si era preso una sconosciuta in casa e non voleva niente in cambio il minimo che potessi fare era dargli meno preoccupazioni e problemi possibili anche se era alquanto difficile.
"Si vede perfettamente che non stai bene e io voglio sinceramente aiutarti e non solo perché sono il tuo daddy ma anche perché mi sono innamorato di te, ci tengo tantissimo e non vorrei perderti, quindi se hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, non farti problemi a chiedermela e parlarmi, svegliami alle 3 di notte e raccontami dei tuoi problemi, chiamami a qualsiasi ora del giorno, rendimi partecipe della tua vita, te lo chiedo perfavore perché io voglio essere una figura importante per te e qualsiasi cosa succeda voglio starti vicino e aiutarti" a metà del suo discorso io mi misi a piangere e ringraziatolo mi infilai tra le sue braccia e lo baciai appassionatamente. Lui ricambiò il bacio in modo delicato poggiando le sue mani sulle mie guance e abbassandosi un poco.
Mi staccai dopo vari minuti con le labbra rosse e il viso arrossato
"Grazie di esistere, grazie di avermi salvato, ora facciamo la tinta?" Cambiai repentinamente il discorso troppo imbarazzata dalle mie parole, lui si mise a ridere e accettò volentieri.
Dopo qualche ora avevo finito di tingermi i capelli così ci preparammo e uscimmo per andare a cena
"Mettiti qualcosa di carino che ti porto nel mio ristorante preferito"
Per una volta lo ascoltai e misi un vestito nero con un corsetto in raso la gonna a balze e in tulle sotto al ginocchio e delle maniche in pizzo nero lunghe, il vestito avevo uno scollo a cuore e ci abbinai una collana che arrivava al seno al quale era attaccato un cristallo, una collana in pizzo nero alta circa 5 cm con delle pietre nere attaccate e delle catenelle che copriva perfettamente il mio collo, misi un po di mascara,rossetto viola scuro e un po di ombretto sempre viola e infine misi delle demonia con le zeppe, scesi giù e aspettai il mio daddy in soggiorno e quando anche lui fu pronto prese le chiavi della macchina ci dirigemmo verso il centro città.
Poco dopo arrivammo al ristorante e una volta dentro iniziammo a parlare
"Senti daddy, è da un po che ci penso e vorrei chiederti una cosa" iniziai io il discorso abbassando la testa un po imbarazzata, Dylan mi spronò e io continuai a parlare
"Ecco, mi stavo documentando sul bdsm per scoprire cose nuove ed essere più informata,scoprendo così un sacco di cose interessanti e ho letto dei collari, volevo chiedere se ne potevamo prendere uno, mi sembra un'idea molto carina ecco" finii io il mio discorso e aspettai la risposta del mio daddy senza mai alzare lo sguardo per paura di un suo rifiuto
"Certo che lo possiamo prendere cucciola, volevo proportrlo pure io ma non sapevo come l'avresti presa e non te l'ho mai chiesto" rispose lui sincero e io alzai la testa felice della sua risposta. Continuammo a parlare per il resto della serata mentre mangiammo, finita la cena facemmo una camminata per la città
"Comunque non è giusto che tu paghi sempre tutto e io faccio il parassita a casa tua" dissi io facendomi accendere la sigaretta offertami dal mio daddy
"Non sei un parassita e poi te l'ho offerto io tutto questo, non ti lamentare" mi rimproverò lui con sguardo severo, io annuì poco convinta e così tornammo a casa.
Ci preparammo per dormire e mi infilai sotto le coperte del letto matrimoniale del mio daddy e lo aspettai
"Daddy, ti andrebbe se lo facessimo? Stamattina non ero in me, ma ora lo sono, perfavore, ho bisogno di sentirti vicino a me" gli chiesi io implorante una volta che lui arrivò in camera, lui accettò di buon grado e iniziammo a baciarci.
Dylan mi tolse la maglietta xxl che fungeva da pigiama e scese con le labbra sui miei capezzoli che iniziò a succhiare e a mordocchiare facendomi gemere piano, con una mano poi scese fino alle mie mutandine che erano abbondantemente bagnate e spostate di lato iniziò ad accarezzarmi il clitoride con il pollice mentre con l'indice e il medio si muoveva piano dentro di me provocandomi fitte di piacere che mi facevano gemere molto rumorosamente, continuò così per parecchi minuti fino a quando non  venni. A quel punto si stacco completamente da me mi sfilò piano le mutande e abbassatosi con la testa tra le mie gambe mentre le teneva ferme con le mani iniziò a leccare e a pulirmi dai miei umori, mordicchiandomi il clitoride, non ancora ripresami del tutto dall'orgasmo precedente avevo le gambe che sembravano gelatina e cercai di chiuderle, ma il mio daddy me le aprì ancora di più
"Sei buonissima amore mio" mi disse lui senza staccare la bocca dalle mie grandi labbra provocandomi brividi di piacere, ad un certo punto infilò la lingua nella mia fessura facendomi venire nuovamente.
Si spogliò velocemente e giratami mi fece mettere a pecorina ed entrò delicatamente in me con spinte leggere che man mano provava più piacere si intensificavano sia di potenza che di velocità, mi afferrò per i fianchi graffiandomi leggermente e venne dentro di me mentre io raggiungevo il terzo orgasmo della serata.
"Non ti muovere da questa posizione, io torno subito" mi disse lui sfilandosi da me e io annuì troppo sfinita per proferire parola. Lui tornò poco dopo con delle salviette con le quali mi pulì accuratamente, mi aiutò ad alzarmi e a rivestirmi e  mi mise sotto le coperte
"Grazie daddy, ne avevo bisogno" gli dissi io baciandolo e accocolandomi a lui
"Prego tesoro, sei perfetta, non cambiare mai" mi rispose lui facendomi le coccole e poco dopo si addormentò. Aspettai qualche minuto per assicurarmi che stesse dormendo veramente e corsi in bagno, aprii il primo cassetto sotto al lavello e tirai fuori le lamette per i rasoi, ne prelevai una e misi apposto le altre,mi appoggiai al muro e la prima striscia rossa segnò il mio avambraccio destro. La guardai come rapita, vedere le goccioline di sangue che uscivano mi rilassarono immediatamente.
Altro taglio e altro sangue che usciva, non erano abbastanza profondi da uccidermi, ma le cicatrici sarebbero state molto evidenti e si sarebbero aggiunte a tutte quelle che già possedevo, continuai così per un bel po iniziando anche a piangere finché non sentii qualcuno abbracciarmi
"Shh piccola va tutto bene, non preoccuparti ci sono qui io però smettila di fare questo" io mi chiusi ancora più a riccio mettendomi a piangere ancora più forte
"Mi manca, mi manca tantissimo e lo odio per questo" l'unica frase di senso compiuto che riuscii a dire. Dylan mi prese in braccio e medicatami mi portò nuovamente a letto
"Ora dormi piccola, domani ne parliamo, ma non sono arrabbiato, voglio solo capire meglio la situazione, va bene cucciola?" Io annuì chiudendo gli occhi
"Grazie che non sei arrabbiato" sussurai e crollai sfinita

The Daddy's BabyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora