Capitolo 14

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Era passato poco più di un mese dall'ultima volta che avevo portato lily dal medico, e stranamente in questo periodo si era comportata benissimo, ma la quiete sarebbe presto finita... Oggi sarei dovuto andare a prendere le pagelle. La scuola era finita da 2 settimane e lei non faceva altro che dormire e leggere, ma almeno non combinava disastri e mi ascoltava e faceva tutto ciò che le dicevo, era strano.
Stavo pensando a questo fumando il mio narghilè mentre mangiavo una ciambella. Guardai l'ora e vidi che erano le 10
"cazzo cazzo cazzo, devo andare a prendere le pagelle tra mezz'ora, merda sono tardi" mi alzai di scatto e ribaltai la moka piena di caffè, per evitare il caffè feci un passo più lungo solo che persi l'equilibrio e caddi di culo proprio sulla macchia di caffè scottandomi visto che il caffè era appena fatto
"perfetto. Ora devo pure cambiarmi" borbottai tra me
"ci credo bene, tu in ogni caso non saresti andato a prendere le pagelle in pigiama" disse la mia bellissima little appoggiata allo stipite della porta
"e prima che tu mi sgridi, visto che sei fatto come una pigna e non ricordi una beata fava dormo nel letto con te da circa 3 settimane, quindi non sono uscita dalla culla da sola, ah si buongiorno" disse lei mettendosi seduta sulla sedia che prima occupavo io iniziando a fumare il mio narghilè
"da quand'è che sei così piena di iniziativa?" chiesi io alzandola di peso e mettendola sul seggiolone
Lei grugnì in risposta e io la lasciai fare colazione in pace
"amore torno tra un'ora al massimo, tu non fare troppi pasticci e ricordati che se devi fumare metà devi lasciarla da parte che sta sera viene un mio amico, ti voglio bene a dopo" dissi io sistemandola sul divano con i cartoni davanti e uscii di casa, in quel momento realizzai che le pagelle non le consegnavano più da un bel pezzo a scuola, ma le mandavano per mail, quindi tornai in casa presi la mia bimba e me la trascinai per tutta casa fino ad arrivare davanti allo studio dove mi sedetti sulla sedia e me la appoggiai in grembo
" bene tesoro, adesso vedremo i tuoi risultati, ma tanto sappiamo benissimo che sei stata bocciata, hai preso 2 tutto l'anno solo l'ultimo mese hai iniziato a prendere dei miseri 6,ma tranquilla, sarò clemente con la punizione, dopo tutto non hai avuto nessuno che ti spronasse ad andare bene" iniziai a parlarle io andando sulla mia email e aprendo il nuovo messaggio che mi era arrivato
"io vado un attimo in bagno, tu intanto guarda io arrivo tra un attimo" disse lily quasi con panico nella voce e corse fuori dalla stanza.
Io aprii le sue pagelle e iniziai a notare qualche incongruenza con i voti presi nell'anno scolastico e il voto finale, beh era stata promossa con una media del 6.4 però era stata promossa, c'era qualcosa sotto, ne ero sicuro e la mia bimba c'entrava di sicuro.
"lily tesoro vieni immediatamente qui che ti devo parlare" dissi io iniziando a capire cosa fosse successo.
Lei arrivò a testa bassa e mi iniziò ad abbracciare, e lì capii che aveva combinato qualche casino
"cosa stra cazzo hai fatto con le tue pagelle? E se menti peggio per te" dissi io tirandola per un'orecchio fino a staccarla da me poi le alzai il mento e la incitai a parlare
"ecco diciamo che potrei essere entrata nel NON SEI FELICE CHE HO PASSATO CLASSE?" finì lei il discorso cambiando argomento
"in un certo senso si, ma visto che avresti dovuto essere bocciata, no non sono felice" dissi io severo mettendola in piedi e tirandole giù il pigiama
"se fossi stata bocciata e basta mi sarei arrabbiato ti avrei fatto una ramanzina un paio di sculaccioni e sarebbe tornato tutto come prima, e invece ora" non finii la frase per lasciarle intendere che c'era qualcosa di peggio,molto peggio e me la misi sulle ginocchia con sedere rivolto a me e iniziai ad accarezzarglielo
" prima tu mi dici cosa hai fatto prima inizia la punizione prima finisce" dissi io continuando a farle carezze sulla schiena e sul sedere
"s-sono entrata nel s-sito della s-scuola e ho modificato i miei voti" disse lei così lievemente che dovetti chiederle di ripetere a voce più alta.
"diciamo che da piccola i miei fratelli mi hanno insegnato l'arte dell'Ackerraggio" disse lei con filo di voce
"almeno sei stata sincera, sono sempre arrabbiato con te ma complimenti, se sei riuscita ad entrare nel server della scuola devi essere abbastanza bravina. Ma ora non importa, ora devi essere punita, credo che tu ne abbia veramente bisogno" e detto questo le tirai il primo schiaffo proprio al centro del sedere che fu seguito da altri molto più forti sull'attaccatura delle cosce,
"sai perché ti sto punendo?"
"perché sei un figlio di puttana che non apprezza il mio operato?" chiese lei con sfacciataggine e io in risposta le diedi un colpo più forte degli altri
"sbagliato, ma con questa risposta ti sei guadagnata il mestolo,su da brava vallo a prendere e torna velocemente grazie" le tolsi totalmente la parte sotto del pigiama e la spedii in cucina a prendere ciò che le avevo chiesto. Dopo un minuto scarso tornò
"l'ho dovuto lavare, era sporco" disse lei per scusarsi dell'attesa
"peggio per te, da bagnato fa più male" e detto ciò me la rimisi sulle gambe e iniziai a colpirla con molta più foga di prima, quando finii di sculacciarla aveva il sedere coperto di lividi viola
"volevo usare anche la cintura ma oggi non è proprio il caso, quindi da domani per una settimana verrai di tua spontanea volontà qui nello studio a chiedermi di darti 20 cinghiate che tu ovviamente conterai, chiaro?" dissi io severo
"t-ti p-prego n-no, non riuscirei mai a resistere ti scongiuro"
"così ho deciso e non voglio sentire lamentele, e ora siediti qui e tieni questa pallina tra le ginocchia, se cade o ti muovi dalla posizione giuro che quello che hai passato poco fa sarà niente in confronto a quello che ti farò passare" e detto ciò la spinsi sulla sedia, nel momento in cui appoggiò il suo lato b sulla dura seduta provò ad alzarsi ma fu trattenuta seduta da me. Quando lasciai la stanza la mia bellissima bimba era in una posizione impeccabile, quindi non mi preoccupai molto che mi ingannasse.
Ormai era ora di pranzo quindi preparai una veloce pasta col pesto e silenziosamente salii le scale augurandomi che fosse rimasta nella sua posizione, sbirciai nella stanza attraverso la toppa della porta, e mi accorsi che lei non solo non era dove la avevo lasciata, stava pure giocando al computer.
"cosa cazzo non ti è chiaro di stai ferma dove ti ho lasciato finché non torno?" chiesi io cogliendola in flagrante
"non riuscivo a stare seduta, mi faceva troppo male il sedere" disse lei per scusarsi
"ora ti farà ancora più male, piegati sulla scrivania e appoggia gli avambracci, non voglio sentire volare una mosca, zitta ed obedisci" dissi io sfilandomi la cintura, con un paio di colpetti le feci allargare le gambe fino a farla arrivare nella posizione perfetta
"domani sera ti voglio trovare così, chiaro?" dissi io piegando a metà la cintura e dandole un primo colpo leggero per spronarla a rispondere
"sissignore" rispose lei avvilita
Inizia a colpirla al centro ma si dimenava troppo tanto che dopo i primi 20 colpi fui costretto a legarla. Le legai i polsi con una corda che passai dietro la scrivania facendola arrivare fino alle caviglie. Quando legai pure quelle e constatai che in questa maniera la mia bimba non poteva muoversi ripresi in mano la cinta e iniziai a colpirla più forte di prima
"mi hai veramente deluso, speravo di non dover arrivare a tanto, speravo che tu mi dessi ascolto almeno una misera volta, ma evidentemente mi sbagliavo, da oggi in poi non sarò così permissivo così vedremo se riuscirai a darmi ascolto ogni tanto" dissi io facendola sentire in colpa. Le detti altri 50 colpi e poi la slegai. La posizionai Davanti ad uno specchio e le mostrai il suo sedere malconcio
"tutto questo lo avresti potuto evitare e lo sai benissimo, ma vuoi sempre fare di testa tua e queste sono le conseguenze, ed ora a mangiare che sarà freddo oramai, beh peggio per te potevi non farti punire" detto questo la presi in braccio fregandomene altamente del fatto che le stessi facendo male e la portai fino in cucina dove la misi sul seggiolone stringendo bene tutti i laccetti per evitare troppi movimenti e iniziammo a mangiare, come sempre la imboccavo io a lei
"daddy so che non me lo merito ma posso guardare un po di tv dopo pranzo?"
"si certo che puoi, se vuoi ti ci porto subito tanto hai finito di mangiare, ma starai per terra capito?" chiesi io facendola sedere per terra e lasciandola lì
"non me la accendi?" chiese lei innocentemente
"tu mi hai chiesto se puoi guardarla, non se posso accendertela" le diedi un bacino in testa e me ne tornai in cucina a sparecchiare

The Daddy's BabyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora