capitolo 20

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Mi svegliai in una posizione abbastanza scomoda e tutta sudata, aprii piano piano gli occhi e iniziai a ricordare la serata: pizza e film. Mi resi conto di essere ancora sul divano aggrappata al mio daddy che stava dormendo beato.
Era quasi metà luglio e faceva veramente tanto caldo, mi alzai in piedi in modo da sgranchirmi un pò le gambe e in testa mi balenò un'idea malsana. Così iniziai a togliermi i vestiti e una volta nuda iniziai a spogliare anche Dylan cercando di fare più delicatamente possibile per non svegliarlo troppo.
"Siamo vogliose oggi eh?" La voce impastata e roca di Dylan mi colpì le orecchie. "Shhh daddy, lascia fare a me" gli risposi io baciandolo. Più restava addormentato meglio era. Quando conclusi lo presi per mano e cercai di alzarlo e lui ancora mezzo addormentato mi seguì senza protestare troppo.
"Dove mi vuoi portare bimba? Guarda che per me si poteva anche fare sul divano-" lo zittii baciandolo di nuovo e aprendo delicatamente la porta che dava sul giardino. Una vampata di calore mi colpì in piena faccia nonostante fosse notte. Lo trascinai fino a bordo piscina e a quel punto gli lasciai la mano
"Tieni gli occhi chiusi per favore, voglio farti una sorpresa ma se li apri rovini tutto" gli sussurrai all'orecchio mordendoglielo mentre lo giravo in modo che desse la schiena alla piscina
"Ai tuoi ordini picoletta" il mio daddy stette al mio gioco. Mi avvicinai ancora di più a lui e inizia ad abbracciarlo mentre le nostre labbre si univano in una danza sensuale e quando fu completamente alla mia mercé lo spinsi con tutta la mia forza senza mai staccarmi da lui in modo da finire assieme e abbracciati in piscina con un bel tuffo.
Nel momento in cui il mio daddy si accorse di non avere il nulla dietro la sua schiena aprì gli occhi e tirò un urletto poco virile che divenne ancora più acuto nel momento in cui toccò l'acqua della piscina.
"SORPRESAAA" "MA SEI FORSE IMPAZZITA?" Urlammo nello stesso momento quando riemergemmo dall'acqua. Io iniziai a ridere schizzandolo e allontanandomi da lui. Nonostante il suo tono incazzato mi parse che Dylan non se la prese in modo eccessivo
"Sei una vera peste e io che pensavo di aver finalmente ottenuto una bambina brava e obbediente." Il suo tono era veramente minaccioso e io iniziai a temere di averlo fatto arrabbiare seriamente
"Ora dovrai essere punita in modi atroci per avermi tirato questo tiro mancino" il tono continuava ad essere minaccioso ma nel momento in cui iniziò a schizzarmi pure lui capii che stava scherzando.
"Mi hai spaventato daddy, pensavo volessi punirmi veramente" dissi io tra una risata e l'altra mentre sputacchiavo acqua
" pensa a me piuttosto, pensavo di ricevere uno dei migliori pompini della mia vita e invece mi sono ritrovato nell'acqua gelida" Dylan lo disse senza mai smettere di sorridere, a quel punto mi avvicinai a lui e iniziammo a baciarci appasionatamente. Le sue mani corsero subito al mio sedere e io saltai in modo da poter incrociare le mie gambe al suo bacino. Mi depose sul bordo della piscina e senza smettere di baciarmi iniziò a giocare con i miei capezzoli. Io di risposta gemetti nella sua bocca e se possibile mi avvicinai ancora di più a lui. La sua bocca si staccò dalla mia e iniziò a scendere lasciando una scia di baci sul mio collo per poi scendere al seno e  finalmente prendere in bocca un mio capezzolo mentre con le dita stuzzicava l'altro. Io inarcai la schiena e con le mani ancora libere iniziai a graffiargli la schiena. Sentii le sue labbra scendere ancora più in basso e con una mano mi spinse la schiena contro il pavimento freddo cosa che mi fece rabbrividire. Il mio sesso pulsava dal piacere e con un colpo di bacino gli feci capire il mio desiderio. Lui si mise a ridere proprio nel momento in cui le sue labbra toccarono le mie e io emisi un'altro gemito di piacere seguito da tanti altri quando iniziò a leccarmi.
La mia mano corse automaticamente ai suoi capelli in modo da poterlo guidare meglio ma lui con una mossa fulminea me la prese e assieme all'altra me le bloccò sopra la mia testa
"Stai ferma piccola, se ti muovi smetto" mugugnai scontenta in risposta e lui ridacchiò nuovamente.
Iniziò a mordere e a leccarmi il clitoride facendomi andare in estasi e quando infilò 2 dita dentro di me quasi venni urlando dal piacere.
Iniziò a muovere lentamente le dita facendomi andare completamente in pappa il cervello
"Daddy sto per venire"
"Non ancora, resisti ancora un po" mi rispose lui continuando a darmi piacere.
Inizia a muovermi convulsivamente cercando disperatamente di non disubbidirgli
"Ti prego non resisto" quasi urlai, mi mancava veramente poco per raggiungere l'orgasmo e non ero sicura di poter resistere ancora a lungo.
"Ti prego daddy, fammi venire" iniziai ad implorarlo quasi con le lacrime agli occhi
"Va bene piccola, vieni per me, vieni per il tuo daddy" quelle parole furono una benedizione, non appena le pronunciò tutta la tensione che avevo accumulato nel mio sesso si sciolse e io venni copiosamente bagnandogli la faccia. A quel punto rilassai i muscoli che non mi ero resa conta di aver contratto.
"Sei atata davvero brava piccola"
Mi alzai sui gomiti e poi mi misi seduta fino ad arrivare al suo viso e lo baciai appassionatamente
"Ti amo da morire cazzo" sussurrai al suo orecchio. Scivolai in piscina e mi abbassai fino ad avere il suo cazzo ad altezza bocca e nonostante fossi quasi completamente sommersa glielo presi in bocca delicatamente.
Inizai a leccare e a succhiare fino ad avere fiato, a quel punto uscii con la testa dall'acqua e ripresi fiato
"Non ti ho dato il permesso di poter respirare" sussurò lui minaccioso rimettendomi la testa sott'acqua e io ripresi a fargli il pompino. Iniziai a sentire la mancanza di ossigeno ma non volevo disubbidirgli nuovamente così restai sotto finché proprio non ce la feci più. A quel punto fu lui a tirarmi fuori per farmi respirare "continua con la mano" e io eseguii prendendo grandi boccate d'aria e poi ripresi pure con la bocca, mi eccitai parecchio soprattutto quando lo sentii gemere grazie al mio pompino. Iniziai a giocare con la sua cappella usando la lingua
"Non è stata per niente una cattiva idea farti il piercing sulla lingua" sussurrò lui afferrandomi per i capelli e iniziando a dettare lui la velocità. Continuai così per alcuni secondi ancora fino a quando non riversò il suo sperma nella mia gola. A quel punto uscii per l'ennesima volta dall'acqua e mi accasciai sopra di lui. Avevamo entrambi il fiatone
"Ti amo pure io piccola, non puoi immaginare quanto io ti ami" a quelle parole iniziai a fare le fusa. Mi stavo appena riprendendo accoccolata tra le sue braccia quando mi ritrovai sbattuta a bordo piscina con il busto sul pavimento, il culo all'aria e le gambe ancora immerse, non potei nemmeno formulare una parola che il primo schiaffo mi colpì la natica destra
"Questo è per avermi buttato in piscina" me ne arrivò un'altro
"Questo per esserti tolta dal mio cazzo senza il mio permesso" cercai di coprirmi il sedere ma fui subito bloccata e mi arrivò una terza sculacciata
"Questa è perché mi piace scoparti quando hai il culo rosso" avevo le braccia tenute ferme sulla schiena da una delle sue ma riuscii a sfilarne una e inizia a toccarmi cosa che non passò inosservata al mio daddy che mi tirò un'altro schiaffo se possibile più forte dei precedenti
"Non ti ho detto che puoi masturbarti. Ora togli la mano e soffri in silenzio" smisi riluttante "ma sono tanto eccitata daddy" mi lamentai soffocando i gemiti di dolore. Dylan mi ignorò e continuò a sculacciarmi. Dopo 10 minuti buoni io ero in lacrime e mi dimenavo ad ogni colpo. "Sei stata brava bimba" smise di colpirmi e fece scivolare una mano tra le mie cosce, siamo bagnate si?" Mi chiese in modo retorico. A quel punto mi prese per i fianchi e mi fece scivolare di nuovo in piscina. Il contatto tra l'acqua fredda e il mio sedere bollente mi fece sobbalzare.
Non ebbi nemmemo il tempo di abituarmi che sentii il suo cazzo che si infilava dentro di me.
"Puoi venire tutte le volte che vuoi piccola" mi sussurrò il mio daddy all'orecchio nello stesso momento in cui iniziò a muoversi dentro di me ed io urlai di piacere. Le spinte erano lente ma profonde e ogni volta che arrivava fino in fondo vedevo le stelle.
Venni nell'esatto momento in cui lui decise di mordermi il collo. Le spinte si fecero più veloci facendomi raggiungere più volte l'orgasmo finché non si riversò dentro di me. A quel punto si fermò e riprendemmo entrambi fiato non muovendoci da quella posizione.
"Sei fantastica amore e soprattutto sei solo mia" spezzò lui il silenzio
"Mi fa male il sedere" replicai io e scoppiamo entrambi a ridere.
Si sfilò delicatamente da dentro di me e andammo ad asciugarci.
"Facciamo i pancake per colazione?"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 16 ⏰

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