-Nicole
*Sogno*
Venni strattonata contro un muro di mattoni freddi, caddi per terra senza alcun potere sul mio corpo.
-Così impari stronzetta.- una voce stridula mi gracchiò queste parole.
Sentii male allo stomaco e rabbrividì quando un altra voce si aggiunse al dialogo.
-Amore basta. Lasciala perdere- sussultai quando capii che il secondo suono, era quello della voce di Luke.
-No- sbraitò la voce acuta.
Mi alzai e ripresi le forze quanto bastava a colpire la figura davanti a me che cadde e sbattè la testa contro il marmo gelido. Mi avvicinai per vedere ciò che avevo colpito e rimasi scossa quando realizzai che si trattava di Abigail. No. Non la Abigail dai lunghi capelli rossi. Avevo colpito la Abigail bionda. La cavallona.
Un piccolo sorriso mi colpì il volto, ma si cancello subito quando la mano di Luke si avvicinò al corpo ormai privo di sensi steso a terra.
-Amore!!- urlò con le lacrime agli occhi.
-Amore no..amore svegliati, svegliati, svegliati ti prego, svegliati!!!-
Una mano mi battè sulla spalla e il tono del ragazzo si addolcì quando aprii gli occhi
Il dolore del mio sogno mischiato all'amore della realtà che cambia in un secondo. Realizzai.
*Fine sogno*
-Amore non volevi più svegliarti- disse il ragazzo con aria divertita.
Mugugnai dalla stanchezza e mi sedetti, notai che ero ancora sul divano..avevamo dormito lì? Ah ora si spiega il mal di schiena.
-Giorno- salutai Luke che era tornato in cucina e mi dava le spalle intento a trafficare sui fornelli.
Andai da lui e gli cinsi i fianchi da dietro abbracciandolo.
Il ragazzo posò il mestolo che teneva nella mano destra e si voltò verso di me sorridendo. Oh quel sorriso, non glielo avevo mai visto. Certo lo conoscevo da poco, pochissimo. Ma in questo breve lasso di tempo lo avevo sempre visto serio, freddo, vuoto. Magari era davvero così, magari io riuscivo davvero a causargli felicità.
-Giorno ragazzina- rispose poi lui. -Oggi è il grande giorno- aggiunse facendo sparire quel sorriso e mutandolo in u ghigno.
-Per cosa- dissi avvicinandomi a lui.
-Dovremmo rompere con la bionda- disse poi. L'avevo quasi dimenticato, d'improvviso una morsa mi rapì lo stomaco e mi fece rabbrividire il petto. Avevo paura. Paura di lei, di affrontarla. Anche nel sogno l'avevo. La differenza è che tutto questo era reale. La bellezza di avere un fidanzato, il dolore per doverlo tenere così stretto per paura che scappasse, la difficoltà nel credere che mi volesse veramente. Pericolo. Troppi dubbi, troppi guai. Stavo entrando nel panico.
Il ragazzo si avvicinò a me, era come un lupo del deserto, che fiutava la paura, la mia. Lui la sentiva, sapeva quando avevo paura e sapeva che tutto questo mi spaventava. Sembrava felice nell'incutermi paura, ne andava fiero. Quando fu abbastanza vicino, chinò leggermente il capo per lasciarmi un lungo bacio che io ricambiai. Mi strinse di più ai suoi fianchi e ci staccammo un po dopo per riprendere fiato ormai perso. -Hai paura vero? Mi piace.- il suo ghigno mi inquietò.
-Non ti preoccupare tesoro, la lasceremo senza problemi- continuò poi.
-Perché usi il plurale? Io che c'entro?- risposi io preoccupata
-Ehi, se salti tu salto io. Ricordatelo sempre. Ciò che facci io lo fai anche tu. Insieme-
Mi strinse le mani mentre pronunciava queste parole e io sorrisi, sorrisi come pochi. Sorrisi come mai.
-Vai a preparati, tra poco andiamo-
Annuii e mi diressi verso il bagno, mi feci una doccia e mi truccai molto di più del solito. Volevo essere al meglio per vedere il volto di quella stronza consumarsi alle parole "ti mollo" che sarebbero state pronunciate da Luke mentre mi avrebbe tenuta per mano.
E allora 7 chili di mascara e 3 di eye-liner.
Per quanto riguarda i vestiti, misi i miei shorts di jeans preferiti e una maglia grigia con lo stampo di Bart simpson disegnato stile tumblr grunge sopra. Era lunga e la accorciai con un nodo, poi mi stirai i capelli che si allungarono di qualche millimetro e mi diressi verso la porta su cui era appoggiata la mia cartella celeste, la presi e mi diressi verso la porta di uscita, dove Luke mi aspettava nervoso. Non voleva dimostrarlo, ma si vedeva che lo era. Salimmo in moto e partimmo, mi attaccai ai suoi fianchi e provai sensazione di "casa".
Arrivammo a scuola e Luke mi prese la mano appena varcato il cancello, poi cominciammo a camminare all'ingresso dove la cavallona aspettava Luke impaziente e sorridente. Ma il suo sorriso scomparve quando ci vide per mano. E si alzò di scatto in piedi alla panchina dove prima era seduta. Il mio battito accelerò, la schiena mi tremava,sentivo la voce abbassarsi e l'agitazione crescere. Le gambe cedevano!!..
-Amore, cosa succede..perché la tieni per mano?- chiese lei incuriosita
-Ehi Abigail...ci sono un paio di cose che devi sapere..-
Lei lo incitò a continuare con un gesto del capo, pareva nervosa anche lei.
-️Ecco "amore"...ci stiamo prendendo per il culo a vicenda ️sai?? Tu ti sbatti Dylan nella palestra durante l'intervallo e io invece mi faccio con te solo per divertimento, per sfogo, tu non mi piaci e lo sai. Quindi basta scena..è finita Bionda-
Rimasi sconvolta dal tono che Luke usò con quella ragazza..lei rimase di sasso.
-Ah capisco, quindi ora ti sbatti lei, e cerchi di chiudere con me aggrappandoti alla storia di Dylan? Bella persona che sei..bravo! Lo sai che co Dylan succede solo qualche volta ..e poi Cos è? Io non ti basto più..️cos ha lei che io non ho? Sono quattro volte meglio io !! Pfff ma si fai come vuoi..sbattiti anche quella puttana tanto..
-Non chiamarla così- la interruppe lui .
-Altrimenti? Vuoi picchiare una ragazza?-
-Io non picchio le ragazze-
Lei rise e io non ci vidi più chiaro, le mani tremavano e gli occhi bruciavano, reagì d'impulso
-Sentimi bene biondina, non so chi cazzo tu sia per trattare così me e il mio ragazzo, quindi apri bene le orecchie e togli le lenti a contatto azzurre dagli occhi perché io non permetto a nessuno di chiamarmi puttana, men che meno da una che ha più esperienza di me sul campo. Quindi piantala una volta per tutte di guardarmi dal basso verso l'alto, togliti i tacchi e tira fuori gli artigli cavallona, perché LUI non picchia le ragazze, ma io si e non sei di certo la prima zoccola che mi provoca- le Urali tutto d'un fiato queste parole, e mentre una folla si radunava in torno a noi, io serrai i pugni. La ragazza alzò la mano per tirarmi una forte sberla, ma la bloccai e senza ripensarci la colpii al naso con tutta la forza che avevo e tutta la rabbia che mi indicava il polso in quel momento, lei cadde a terra e il naso comiciò a sanguinare.
-Alzati stornza avanti!- le urlai contro -Alzati avanti, vediamo !- continuai -prova ancora a chiamarmi puttana e il pugno arriva più forte!- si rialzò ma a le tirai un calcio e ricadde a terra.
Ero incazzata e un brivido di adrenalina mi attraversò il corpo. Ignorando la ragazza a terra Urali un ultima volta -Che questo sia chiaro a tutti! Non intendo vedere troiette attaccate a questo ragazzo- indicando Luke. Ora lui era mio, il mio territorio.
Notai alcuni della folla rabbrividire e altri urlare ringraziamenti.
Avevo colpito la regina, la femmina alfa. Mi sentivo bene. Doveva starmi lontano.
Avevo un passato orribile in Italia e quelle parole mi tornarono in mente quando la ragazza insultò me e Luke. Non ci vidi più..tutto qua.
Luke mi afferrò e mi porto dentro scuola. Io non parlai per gran parte del tempo che spendemmo camminando nel corridoio. La gente mormorava e mi fissava sconvolta. Poi Luke mi portò vicino a degli armadietti e mi disse -Sei. Stata. Incredibile!!! Oh tu !! Cioè !! Non ho mai visto picchiare una ragazzina in quel modo !!- era sorridente ..felice..sollevato.
-Luke non ne vado fiera- interruppi il suo entusiasmo e mi appoggiai all'armadietto sospirando per riprendere fiato.
-Non voglio più che mi porti a fare una cosa del genere ? Chiaro Lucas -
Il ragazzo annuì ma poi aggiunse -Hai fatto tutto tu bellezza- poi mi bacio e io sorrisi sulle sue labbra. Suonò la campana e io corsi nella mia aula salutando Luke con un -Ci vediamo all'uscita- e un bacio sulla guancia, poi arrivai in classe e mi sedetti vicino a Cal.
-Ehei terremoto, come stanno le nocche ?- sorrise guardando la mia mano destra. Ero sempre stata mancina, ma col destro colpivo meglio. Sorrisi alla sua battuta .
-C'eri anche tu, non è così?-
-Ohh si e ho filmato tuttoo quanto. Hai tutta la mia stima-
-️Stupido- e poi scoppiammo a ridere. Mi trovavo così bene con lui e tra una risata e l'altra riuscì a dire -️Sai Cal..sei davvero un buon amico-
-Oh anche tu Terremoto, anche tu-
- Maaaa, diventare migliori amici è fuori discussione?- aggiunsi io con tono vago
-Assolutamente no..migliore amica- sorrise dicendo questa frase e ci abbracciamo. La mia vita si stava sistemando poco a poco.
Avevo un fidanzato magnifico, un migliore amico, una migliore amica e la fama di "cattiva ragazza" nella mia nuova scuola in California. La mia vita si stava ricostruendo in meglio.
Passarono tre gironi dopo questi fatti, e tutto andava bene, fino a quando camminando per strada, non incontrai Michael Clifford..era da un po' che non lo vedevo, ma non ci facevo molto caso, visto che non avevo tutta questa confidenza con lui.
Lo vidi camminare perso nei suoi pensieri, aveva una benda sui polsi e lo sguardo fissava l'asfalto..decisi di salutarlo
-Ehi Mike- urlai dall'altro capo del marciapiede, il ragazzo si fermò ma non distolse lo sguardo dal marciapiede ruvido è grigio. Attraversai la strada mi avvicinai a lui. Aveva gli occhi rossi..aveva pianto. -Mike tutto bene?-
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"Remember Me"|| Luke Hemmings
RomanceWe find love in hopless places {Avvertenza: Presenti due 'Abigail' nella storia, Abigail Breslin (bionda) e Abigail Hood (rossa) cercherò di distinguerle il più possibile}