Still My Broken Past

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-Nicole
Ci baciammo con tanta foga per un quarto d'ora. Poi, prima di andare a casa, andammo a passeggiare lungo una piccola spiaggia. Arrivammo nell'appartamento silenzioso e ci sdraiammo sotto le coperte di camera di Luke. Ripensai un po' a tutto: Era questo che amavo della California, le sue tante spiagge su cui passeggiare la sera e fare di questo il tuo hobby preferito. Amavo quella sabbia, il rumore del mare, la luna riflessa sulle morbide onde blu e lui. La California mi piaceva perché c'era lui. Lui che mi stringeva la notte, mi teneva abbracciata a scuola e per mano sulla spiaggia. Luke era tutto quello. Era quella svolta improvvisa che sistemò ogni problema. Così inaspettato. Era la mia dipendenza. 'Solo cose belle' ecco ciò che il mio cuore provava, la mia anima percepiva e i miei occhi vedevano. Era una dipendenza come quella che si ha dal fumo, dall'alchool, dalla droga. Ci siete arrivati vero? Tutto ciò porta alla morte. La droga uccide, il fumo causa cancro e tumori e l'alchool ti fa pensare. Uccidono tutte e tre, specialmente quest'ultimo. Ma per noi non era così eravamo il veleno e la cura stessa, immuni a tutto se stavamo insieme. Non ci pensavamo proprio, a dove saremmo finiti.
La California mi piaceva davvero. Era il mio nuovo inizio. Ma forse è meglio ricapitolare tutto. Ecco si, sapevo ciò che loro avevano passato. I miei amici, gente forte, mi trovavo bene con Michael, Calum, Abigail la rossa e Luke. Anche loro resistevano a tutto, insieme eravamo un gigantesco paraurti pieno di crepe. Tutti con una storia. Io sapevo le loro, ma nessuno aveva mai sentito la mia. Si qualcosa usciva tra una litigata e l'altra, o tra svariati tentativi di suicidi, ma il puzzle non era mai completo. Mi misi a ripensare quindi a ciò che ero prima ancora del mio trasferimento.

*Flashback*
Urla di gente e una grande folla riunita introno a due ragazzine. Una molto alta, costituzione abbondante, capelli corti e sguardo feroce, l'altra con i pugni ancora tesi e il labbro tagliato, si sfidano e c'è aria di tensione. La ragazza molto alta si getta su quella affiancata dal muro e la fa cadere atterra, il suo labbro sanguina ancora ma sembra non arrendersi, si libera della ragazza sopra di lei e un 'uuuuh' proviene dalla folla' le va vicino e la lancia contro il muro, la colpisce allo stomaco e la ragazza dai capelli corti cade atterra. Sputa del sangue e si guarda intorno, si asciuga le lacrime e scrolla la paura di dosso, con le nocche distrutte si fa spazio tra la gente e girato l'angolo comincia a correre. Trascina il proprio corpo per la strada di casa mentre singhiozza di tanto in tanto. Arrivata nel giroscale si siede nell'angolo più buio del piano interrato. Tutto per una stronzata. Quella ragazza molto alta l'aveva aggredita perché aveva reagito ad un offesa. Era la sua prima rissa e ne era uscita vittoriosa, si sentiva male. In quella folla, a dare spettacolo 'sei un mostro' ecco ciò che si sentiva tra un pugno e l'altro. Trema ancora dalla paura. Offese, risse, fumo, tradimenti. Tutto nel giro di pochi anni. Si schifava a sentire ciò che era, un avanzo di delusione.
*Fine Flashback*

Scoppiai in lacrime dentro quel ricordo, ero quello, un mostro, un disastro, una delusione. La mia vita stava lentamente scivolando via, buttando i miei anni migliori. Dalla California, ho iniziato a vivere, vivere sul serio. E Luke era ciò che mi aiutava. Dimenticai il ragazzo che mi tradì e mi lasciò in balia di me stessa per tre anni, la rissa con quella tipa, quelle stupide amicizie insulse e tutto ciò che ero prima in aeroporto. Lasciai la mia innocenza, che persi poi con Luke, in quella piccola città dell'Italia.
Ricominciai. E poi mi trovai li, nel letto di Luke a piangere per ciò che ero e a non sorridere per ciò che diventai in seguito. Un difetto, forse l'unico, che mi ero portata ancora appresso era quello. Non sapevo godermi i bei momenti senza non pensare al prima e al dopo.
-Piccola ma che succede?-
-Il mio passato Luke. Soltanto il mio passato-
-Ehi, guardami- trovai i suoi occhi nel buio in quella notte di tristezza
-È solo il tuo stupido passato pieno di crepe. Ora ci sono qui io, il tuo ago e il tuo filo, ricucio io tutto. Non voglio sentirtelo raccontare perché ormai è insignificante. Tu non me lo dire. Tu stringimi e basta-
Come facevo a non amarlo?
Mi riaddormentai con le lacrime che rigavano il mio viso, ma le percepii innocue visto che a fermarle c'era lui.

-Mike
Finimmo il concerto al bar e i guai non tardarono ad arrivare, Savannah, una puttanazza dai capelli rossi provocò Luke e Nicole..ma la ragazzina fece spallucce e la liquidò. La coppia uscì dal bar e poi per il resto della serata non li vidimo più.
Arrivai a casa alle 02:15 più o meno, passai la serata a festeggiare ma quando entrai nel mio 'rifugio' non esitai a gettarmi sul letto e sospirare profondamente per via della stanchezza.
Decisi di inviare un messaggio a Luke.

~ a Hemmo: ehi ragazzaccia sei sparito senza dire nulla, non pensare di liquidarmi così domani passo da te xx Mikey~
Visto l'ora pensai che fosse a dormire con Nicole, quindi spensi il telefono e mi addormentai.
La mattina dopo mi alzai verso le 9:00..mi girava la testa ed ero ancora un po' stanco ma dovevo andare a trovare Luke, quindi alzai mal volentieri il culo e mi preparai. Colazione con i Pancake, li bruciai.
Spremuta di arancia, la spansi sul pavimento.
Doccia, non c'era acqua calda.
"Qualcuno lassù mi odia" pensai.
Accesi il telefono e notai la non risposta di Luke.
Vestiti, nah uscii in pigiama e andai a piedi. Bici con ruote sgonfie e macchina senza benzina. FANCULO A TUTTI.
Arrivai a casa di Luke e suonai il campanello con la fronte straiandomi stile lucertola sulla porta di casa.

-Luke
Mi alzai con calma e mangiai un croissant, lasciai dormire Nicole.
Presi il telefono e vidi un messaggio di Mike.
Risposi
~Ehi Checchina passa quando vuoi~ eravamo molto legati dopo tutto ciò che era successo e avevamo superato quell'ostilità. Non feci in tempo a inviare il messaggio che il campanello suonò violentemente.
-Oh Clifford- urlai per tutta la casa facendo in modo che la mia ragazza, ancora dormiente, si svegliasse. Fallii miseramente. Aprii la porta e un Michael assonnato si fece avanti
-Robert- disse sbadigliando
-Gordoooooon- urlai ancora per svegliare Nicole
-Quel Gay di tuo Fratello Lucas , quel Gay di tuo fratello- Rispose la mia fidanzata dalla mia camera da letto, l'avevo svegliata, e l'avevo fatto urlando. Era il miscuglio delle due cose che più odiava ma la amavo così tanto quando si incazzava e urlava strani insulti.
-Che si dice?- continuò Mike ridendo per ciò che era appena successo.
-Mah nulla..volevi sparare il perché della mia sparizione di ieri giusto?- chiesi ma quello scoppiò a ridere come un matto, puntando il dito i una direzione ben precisa, mi girai seguendo la sua mano e scoppiai a ridere anche io. Una Nicole spettinata con il trucco colato, una mia maglia addosso e il segno del cuscino sul viso ancora gonfio per le ore di sonno profondo uscì incazzata dal corridoio tirando quattro bestemmie e venendomi vicino mentre io ero piegato in due con le lacrime agli occhi per la scena comica. Esilarante direi.
-Cazzo ridi Hemmings?- mi snobbò e andò verso Mike..che cercò di trattenere le risate.
-Mikeee- lo abbracciò in un modo che mi fece smettere di ridere e mi fece incazzare, era brava, sapeva che tasti toccare. Odiosa.
-EhmHem- tossii io.
-Ah si giusto...dovevamo parlare del perché sei sparito ieri sera- Mike riprese conoscenza. Oh ma che diavolo! Era fidanzato anche lui perché doveva toccare la mia tipa?!?
-Perché siamo spariti, vorrai dire- misi un braccio intorno alla spalla di Nicole e le sorrisi
-Ah no amore mio bello, te la sbrighi tu- tolse il mio braccio e mi baciò poi andò in camera sua probabilmente a sistemarsi
-Allora Hemmo- Mike si accomodò sulla sedia
-È stata colpa di Savannah.-
-In effetti l'ho vista che ti si è avvicinata ieri sera- il tono di Mike era normale
-Si ma Nicole ha reagito e dopo che fuori io e lei abbiamo litigato siamo tornati a casa-
-E avete scopato per fare pace?- Mike mi interruppe
-Oh ma per favore Clifford- intervenne Nicole con il volto rosso per l'imbarazzo
-Va bene, va bene. Sono affari vostri-
_vibrazione cellulare_
-Sembra che debba andare da Abigail..c'è qualcosa che deve dirmi- il ragazzo spinse la sedia indietro e si alzò poi ci salutò e uscì fischiettando.
-Era qui solo per sapere ciò che era successo ieri?- chiese Nicole
-Si, quella tipa dai capelli rossi del bar, Savannah fa molti casini in giro e non vorremo succedesse qualcosa anche a noi così stiamo tutti attenti-
-Ah capisco..Savannah..bah che nome da puttana- ridemmo insieme.
-Senti Luke..oggi dovrei passare un po di tempo con Cal..sai è il mio migliore amico e non lo vedo mai e non lo sento più ..- mh potevo permetterglielo, in fondo Cal era uno dei miei più cari amici.
-Daccrdo amo..io dovrei sentire Ash..è da un po che non si fa vivo- aggiunsi io ..infatti era vero...quel ragazzo non si faceva mai vivo. Mah si era un pò strano..era diverso dagli altri componenti del gruppo. Aveva una buona famiglia numerosa e andava bene a scuola, non finiva mai nei guai e piaceva a tutti. Si decisamente molto diverso.

"Remember Me"|| Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora