Dear Familiy

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-Nicole
Cominciai a leggere la lettera
*Cari ragazzi, ho pensato molto a tutto in queste ultime ore in California, a quanto sia stato bello trovarvi e conoscervi, a quanto io mi sia divertito a suonare e comporre con voi, a quanta gioia abbia provato nell'esibirmi e a quanto io ci stia male ora, che vi sto lasciando e deludendo. Ho molto da dire a ognuno di voi e non intendo risparmiarmi nell'esprimere ciò che provo...
Comincio con te Mikey, a te che sei stato il mio migliore amico anche quando non me lo meritavo, con tutti i tuoi sorrisi e i tuoi discorsi sulla tinta. Mi mancherà sempre e per sempre, quel tuo umorismo così sballato e rimpiangerò ogni giorno la tua serietà inconsapevole. Mi sei stato vicino e io non ho potuto ricambiare, me ne pento amaramente ma dovevo farlo.
Proseguo con te Cal.
Creare quella maglia con la scritta 'I'm not Asian', gestire quel canale YouTube insieme, andare dallo stesso parrucchiere e tutto il resto, mi hanno fatto sentire ancora più apprezzato in un mondo dove credevo di non centrare, e anche se ancora oggi un po' di quell'insicurezza mi rammarica di tanto in tanto, ti sono grato.
Vado avanti con te, Nicole.
Ci siamo salutati con tanti abbracci, ma nulla di tutti quelli ha mai espresso quanto ti volessi bene. Quei pochi momenti che passavamo a scuola, scherzando, ridendo e soffrendo insieme aprono gli occhi sai? Con tutto quel passato che cerchi tanto di nascondere giuro vorrei ascoltarlo per ore, per capire la tua storia e farti sorridere ancora di più piuttosto che farti piangere mentre leggi questo. Vorrei tu mi regalassi un ultimo sorriso sopra queste parole, sarei felice di vederlo, ma il mio viaggio me lo impedisce.
[Singhiozzai leggendo questo, e due delle mie lacrime caddero accanto a quelle di Ash seccate sul foglio dall'inchiostro un po' sbavato in quei punti. La terza cadde sulla mano di Abigail la rossa, che fermò il mio pianto e continuò a leggere]

-Abigail
Presi a leggere la lettera perché la mia fragile amica ci soffriva già abbastanza, e per quanto lo volessi nascondere, io stavo anche molto peggio
*Cara Abigail, macchio il foglio anche con questo tuo nome, e ti dico che sei stata come una sorella. La tua assenza ci ha fatti stare male, e il tuo ritorno ci ha fatti sorridere. Tu sei forte e a questo non piangerai, perché già lo so, ma sento che ci starai male e verso lacrime anche per te. La tua storia fa ragionare, e mi dispiace di non essere stato quel fazzoletto che asciugava la tua precedente tristezza, e di esser ora diventato il coltello che farà sanguinare il tuo cuore ancora un po'. Amica mia perdonami anche questa.
Luke, lascio te per ultimo, non per ordine d'importanza ma per il poco coraggio che ho. Ho avuto una relazione con Abigail Breslin, nel momento in cui voi due 'passavate del tempo' assieme. Me ne pento perché so che odi tutto questo. Odi i traditori e tutto il resto, e io sono stato tutto ciò. Ma tu caro biondo, ora hai trovato la ragazza giusta, vedi di non fartela scappare, e perdonami, sei stato una parte importante della mia vita, e ti sarò sempre riconoscente per tutto questo.
E bene ora cari amici, che ho finito i singoli ringraziamenti, chiedo per la centesima volta scusa, e me la prendo con la mia codardaggine e stupidità infantile, e lascio tutto. Troppi casini in una vita che credevo fosse perfetta, ma forse ho più problemi di voi. Credo che non farò ritorno da dove sono ora, ma resterete sempre nel mio cuore un po' marcio e massacrato. Con tutto l'amore che ho accumulato nel tempo passato con voi -Ash*
Non ci disse dove era andato, e io lo sentivo così distante.
La tristezza invase la stanza, e di tanto in tanto qualche singhiozzo si avvertiva tra il silenzio.

-Narratore
Quel pomeriggio fu forse uno dei più lunghi di tutte le vite dei cinque ragazzi presenti nella stanza. Luke era sconvolto e non emetteva fiato, abbracciava Nicole e la teneva stretta, mentre quest ultima cercava di fare il punto mentale della situazione, prendendo atto del fatto che l'ennesima persona se ne era andata dalla sua vita. Pensava anche al momento in cui Luke se ne sarebbe andato, al momento in cui avrebbe realizzato quanto insana fosse quella relazione, quando avrebbero pianto insieme e avrebbero chiuso. Una scena tragica, sotto la pioggia, lacrime a dirotto, occhi arrossati e mani che scivolano via. Le faceva male pensarci, ma non voleva mettere fine a quella scena, ci stava male ma la gradiva. Più il suo stomaco affondava in quella morsa, più si sentiva leggera.
Abigail era con suo fratello Cal e con Mike, si guardavano e non emettevano fiato neanche loro. Nessuno in quella stanza aveva il coraggio di parlare, nemmeno quando uscirono dalla casa, fino a quando una vocina rotta fece breccia nel cortile
Nicole: e ora, cosa faremo?
Luke: come abbiamo sempre fatto,
Mike: sopravviveremo,
Abigail: e andremo avanti,
Cal: ma senza dimenticare. Porteremo anche il suo peso, e ci faremo le ossa ancora e ancora.
I cinque si separarono. Cal e Abby andarono a casa in moto, Mike proseguì a piedi e Nicole e Luke passeggiarono per la strada di casa dalla parte del marciapiede che affiancava il mare, mentre brevi fasci di sole battevano ancora sulla loro pelle, riflettendo un arancione giallastro, quello del tramonto.

-Luke
Camminavamo per mano lungo quel marciapiede d'asfalto tiepido, battendo la para delle mie all-star e quella delle sue vans a ritmo di una canzone degli 'All time low' sul orlo della strada, stanchi e stupefatti.
-Senti, ma tu ci pensi mai ad andartene..un giorno...- cominciò lei
-Andarmene da dove?- risposi perplesso
-Via da qui, via da me- aumentai la stretta sulla sua mano
-No- bugia.
-Io si- mi fermai di colpo sulla strada e mi girai a guardarla, quando anche lei si voltò nella mia direzione e collegammo lo sguardo parlai
-Nicole Ryan Worker, mi stai forse lasciando?-
-No Lucas Robert Hemmings, sto solo mettendo la realtà davanti ai fatti...siamo insani.- sputò.
-Credi che non lo sappia? Credi che non me ne sia accorto? Ma questo amore, questo amore che si è creato tra noi è più forte. Anche questa è una realtà, messa davanti al fatto che litighiamo sempre, ma facciamo pace.-
-Lo so.- abbassò lo sguardo, glielo tirai su dal mento con due dita.
-E allora basta problemi. Sai ora i fidanzamenti sono tutti uguali. Ci si mette insieme, ci si bacia, il giorno dopo si dice 'ti amo' e si scopa. Amori destinati a fallire, noi siamo di più. Il nostro amore è stato costruito con il tempo, il sacrificio, il sangue, la tristezza e le lacrime. E un amore così chi lo butta giù?-
Una lacrima rigò il suo viso. Gliela asciugai e aggiunsi
-Quindi no Nicole, non ti sognare mai più di dire una cosa del genere. Noi siamo più forti.-
La baciai più volte, poi mi fermò e disse
-Hai ragione. Scusa-
-Non ti scusare bimba, non è mai stata colpa tua. Però una volta ci ho pensato, ad andare via...-
-Sul serio..?- sobbalzò
-Si. Con te, in un altro posto, via da qui, ho pensato di costruirci una casa, una famiglia, una vita ..magari in un paesino tranquillo..Ch'esso .. Baltimora ?-
-Oh Luke, ho sempre sognato di vivere li- il suo sorriso si accese e mi abbracciò. Penasi <come potevamo passare dalla più totale rabbia e collera alla più spensierata felicità? Era semplice. Eravamo adolescenti stupidi ma sinceri. Emotivi e sereni.> ci guardammo e poi le dissi
-Quindi Nicole, ti faccio una promessa da bambino immaturo:
'Giuro e ti prometto che che io e te staremo insieme sempre e per sempre, facendo avverare il nostro sogno di Baltimora e vivendo felici'-
-Lo prometto anche io Luke- poi ci baciammo ancora, più forte di prima. E in quel momento, l'ansia che avevo avuto ore prima, di andarmene, di lasciarla, di farla vivere sparì e fece spazio alla gioia di tenerla con me, di amarla sempre di più e di farla sempre sorridere.

-Nicole
A quel bacio, ciò che avevo pensato poco prima, di mollarlo, di farlo vivere, di dire basta per porre fine alla nostra sofferenza sparì e lasciò libero arbitrio all'euforia di avere un futuro con lui , una vita intera con lui, il mio ragazzo. Non il ragazzo di Abigail Hood, Abigail Breslin o Savannah Fox. Il mio Luke. Lui che scelse il nulla, quando poteva avere tutto, e fece del mio nulla un qualcosa di concreto quanto il tutto.
Avevo 15 anni e lui 18, così giovani e stupidi, ma eravamo riusciti a crearci una seconda certezza oltre alla morte, la certezza di essere un sbaglio ovvio, un errore continuo, capace di armare, e di andare contro tutto.

&quot;Remember Me&quot;|| Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora