-Luke-
Nessuno dei due voleva interrompere quel gioco di sguardi, ma tornai alla realtà e decisi di far vincere lei staccando il mio sguardo dai suoi profondi occhi marroni.
{perché ? Perché Lucas Robert Hemmings? Ti eri ripromesso di non farlo . E ora ? Guardati, sei uno schifo} la mia testa mi stava torturando così decisi di reagire d'istinto
-È stato uno sbaglio- le dissi.
Poi mi girai e cominciai a camminare per il lungo corridoio della casa intento a raggiungere camera mia.
-Oh certo- disse lei con tono di sarcasmo, ma si vedeva che era ferita. -È stata solo una piccola stronzata Luke, non è così?- continuò imperterrita la mora alle mie spalle.
-Non ci sarà un altro incidente ragazzina. La stronzata è stata l'averti conosciuto.- dissi in modo freddo. Ohh ma perché l'ho fatto?! Dio !
Rovino tutto, ! Benee.
-Ora sparisco- disse la ragazza con voce flebile. Notai che ogni volta che parlava con me la sua voce cambiava. Ma in quel momento era poco importante. L'avevo ferita, e probabilmente sarebbe scoppiata in lacrime a poco.
-No asp...-
Non feci in tempo a finire la frase che la porta d'uscita sbattè rumorosamente e poi ci fu silenzio.
Mi resi conto di essere ancora fermo in mezzo al corridoio, così ripresi a camminare mentre il pensiero fisso di ciò che avevo fatto mi tormentava.
Ero triste e sorpreso di me stesso, ma anche arrabbiato. Oh ma come si permette di parlarmi così. Inutile 14enne svitata che non è altro.
Ma ha tutti i diritti per rivolgersi a me così visto che lei ha ragione e io ho torto. Devo sistemare le cose. Taaante cose. Troppe.
Ho fatto troppe stronzate, gioco troppo spesso con i sentimenti altrui. -Devo uscire da qui- dissi a bassa voce.
Mi avvicinai al cassetto del mio comodino, presi una maglia dei Nirvana e dei pantaloni neri strappati sulle ginocchia e con tanta rabbia uscii di casa. Da quella casa che pareva essere un albergo visto che la gente entrava e usciva quando cazzo vuole. Ma dove le trovano tutte Ste chiavi ?! . Dddoh. Tirai un calcio al muro e mi graffiai leggermente la para delle mie all-star nere. Poi continuai a camminare pensieroso per le strade della California ancora deserte per l'orario assurdo della mia passeggiata.
Decisi di spegnere il mio cellulare, sollevai la testa e cominciai a guardare avanti, verso la strada, poi mi immersi nei miei pensieri e in un attimo ero disconnesso.-Nicole-
Uscì da quella casa ormai in lacrime. Ero arrabbiata, sorpresa e stanca.
È successo troppo presto. È successo per caso. Ma io al suo gioco non voglio giocare. Devo capire cosa succede.
Continuavo a ripetermi queste parole mentre camminavo a testa bassa lungo un marciapiede deserto di una strada a me sconosciuta della California.
C'era tanto sole così decisi di tornare in dietro e prendere il costume per poi andare in spiaggia, l'invito di mia madre era ancora valido no? Ed era una così bella giornata che per un coglionazzo così rovinarla sarebbe stato assurdo.
Tornai indietro a passo veloce e arrivata a casa feci il più in fretta possibile, affermi il mio costume nero a due pezzi e gli occhiali da sole, corsi in bagno a cambiarmi e chiamai mia madre per farmi dire il nome della spiaggia.
Dopo 30 minuti di camminata riuscì a trovare la spiaggia e raggiunsi le due famiglie.
Il mare era così bello, con i suoi colori chiari che parevano essere disegnati da belli che erano.
La sabbia era bellissima e aveva un colore bianco che in certi punti variava con leggere sfumature di giallo. Spensi il cellulare. Mi misi gli occhiali da sole e in un attimo ero disconnessa.***************
Per tutto il giorno non vidi Luke. Ma mi divertii lostesso.
Feci qualche bagno in mare, qualche foto, e presi il sole e senza accorgermene era già sera.
Erano le 18:25 e decisi di andare a casa per sistemarmi un po' prima di tornare a vedere il tramonto dalla scogliera.. Quella di Luke...
Arrivai in casa e buttai la borsa sul letto, che in un attimo fu pieno di sabbia {😌disordinata già😌}
e mi precipitai in bagno. Mi feci una doccia, mi lavai i capelli e li asciugai . Mi truccai per la seconda volta e mi diressi vero l'armadio.
Presi una canottiera nera e dei pantaloncini di jeans, presi il mio telefono e mi misi le Vans nere, ormai piene di sabbia.
Uscì e andai sulla scogliera, mi sedetti e guardai il sole tramontare.
-Ei ragazzina- una mano si posò sulla mia spalla e quando mi girai riconobbi Luke, con un sorriso un po' tirato sulla faccia. Era finto. Lo capì subito.
-Cosa vuoi ancora?- risposi io buttando di nuovo il mio sguardo verso il mare
-Parlare....posso sedermi?-
Li feci cenno di approvazione e con tono gelido dissi -e se io non avessi nulla da dirti- trattenni qualche lacrima...
Lui sospirò e disse :
-Ascolta. Quello che è successo è sbagliato. Schifosamente sbagliato. Io non dovevo farlo. E non dovevo prendermela con te. E solo colpa mia. Capirò se non mi vuoi più parlare ma credo sia meglio chiarire e andare avanti. Ci conosciamo da solo due gironi e già litighiamo.. Ricominciamo da capo .. Ti va?-
Quelle parole, così semplici ma così vere... Mi fecero sciogliere...
Cercai di trattenere un sorriso e dissi -si può fare... Piacere, Nicole..-
Dissi ridendo alla fine.
-Luke Hemmings- disse lui sorridendo.
-presentazione fatta..e ora ?- dissi io.
-Parlami di te- disse lui.
Cominciai a parlare,lui fece lo stesso e poi tutti e due capimmo che non avevamo decisamente nulla in comune, niente musica uguale, niente passatempi uguali, nessun cibo,colore, opinione e tutto il resto.
La cosa ci fece ridere e passammo una bellissima serata. Ci promettemmo anche di dimenticare il bacio, ma per me la cosa non era fattibile.
Mi resi conto che era tardi {mezzanotte passata} e così corremmo a casa, e visto che il giorno dopo sarebbe cominciata la scuola, non me la sentivo di arrivare tardi.
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"Remember Me"|| Luke Hemmings
Roman d'amourWe find love in hopless places {Avvertenza: Presenti due 'Abigail' nella storia, Abigail Breslin (bionda) e Abigail Hood (rossa) cercherò di distinguerle il più possibile}