Rimasi li a sorbirmi quella scena impacciata creatasi vicino casa.
"Io sono Cal" disse il Moro
"E-e io sono Lucy" ballbettò lei
"Lucy?" Intervenni
"Lucy?" Sì riprese lei
"L hai detto tu" intervenne Cal
"Ah no no scherzone. Volevo dire Trix..Beatrix. ."
"Oh decisamente meglio di Lucy" disse Cal
E la bella arrossì (ancora-.-).
Per tutto il resto del pomeriggio Cal decise di restare con noi e Trix di volerlo conoscere meglio
Così sentendomi di troppo,
dopo una buona oretta,
mi ritanai in casa.Ricordo benissimo quel pomeriggio..
Successe tutto di scatto..
Mi avvicinai alla porta e cercai nella mia borsa nera, presa ancora in Italia, le chiavi...niente
cercai poi nella tasca ma nulla!
Frugai nei miei pantaloncini e paf.
Presa dalla rabbia mi accorsi di averle dimenticare sul tavolo.
Bussai imperterrita sperando ci fosse qualcuno..ma Dio voleva che rimanessi chiusa fuori fino alle 8, orario in cui i miei tornavano a casa.
Feci per sedermi sul pianerottolo, ma la porta si aprì, e un Luke in boxer (come sempre dell'American Apparel) si presentò sulla soglia.
"Dimenticato qualcosa?"
Sfacciatamente appoggiato allo stipite della porta, il biondo faceva roteare le mie chiavi di casa attorno al suo indice, con un ghigno furbo sul volto.
"Io le chiavi, tu i pantaloni" mi trattenni dal ridere, perché per quanto fossi arrabbiata con lui e addolorata dal suo comportamento, odiavo dover mostrare ancora l'effetto benefico che il suo sguardo aveva su di me.
Si lasciò scivolare una risata rauca, abbassando lo sguardo al pavimento. E io ne approfittai , ne approfittai per guardarlo ancora, per ricordare, per starci ancora male. Il suo fisico ancora perfetto, con quei suoi addominali scolpiti.
"Cazzo" sussurrai.
Sollevò lo sguardo
"Non ti incantare principessa" ammiccò
Colpo al cuore, lacrime.
Sta volta fui io ad abbassare lo sguardo
"Non sono più la tua principessa"
Cercai di sorpassarlo, varcando la porta di casa, e la sua mano mi bloccò il polso.
"Chi lo dice?"
"Io" ribattei liberandomi dalla stretta.
Mi riprese e mi avvicinò, chiudendo poi la porta alle sue spalle.
"Mi hai fatto del male Hemmings"
"Ho fatto un casino Worker. Non ti volevo fare del male, volevo allontanarti perché avevo paura, d danneggiarti, distruggerli. Ero troppo"
"E ora guardami, guardati e poi guardaci Luke. Hai fatto tutto ciò di cui avevi paura, mi hai distrutta e non mi hai allontanato per nulla. Ti sei ridotto uno schifo, ci hai ridotti un casino"
"Non ti ho allontanato?"
"Come puoi solo pensarlo? Ogni minuto che passo lontano da te è un minuto in cui mi manchi." Gli occhi cominciarono a lacrimare
"Perché non accetti la mia decisione?" parlò
"Perché so che questo non è quello che vuoi. Perché non possiamo essere una semplice coppia di adolescenti con tutti i loro cazzo di casini, che c'hanno tutti contro ma si tengono? Perché?"
"Non lo so. Io davvero non lo so."
Lasciò la presa, si voltò e si mise le mani tra i capelli
"Porca puttana" sussurrò.
"L-Luke?" Mi avvicinai
Sì voltò
"Fanculo, non ho sprecato quelle rose per un cazzo. É te che voglio. Fanculo il male, se per stare insieme dobbiamo distruggerci, va bene cazzo"
Mi baciò, e ricambiai, quelle labbra mi servivano per respirare.
Lui mi serviva per vivere.
Lui che era tutto e come sempre era rimasto il mio niente.
Il sapore non cambiò.
Restammo li, a guardarci piangere.
Mentre cadevano i pezzi, di qualcosa che c'era ancora.
"Mi sei mancata Ryan"
"Lucas".
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"Remember Me"|| Luke Hemmings
RomanceWe find love in hopless places {Avvertenza: Presenti due 'Abigail' nella storia, Abigail Breslin (bionda) e Abigail Hood (rossa) cercherò di distinguerle il più possibile}