When a flame dies ☽ 𝙼𝙾𝙽𝚂𝚃𝙰 𝚇 ☾ ✔️

4. Cinque minuti

Ririn's pov

Non ero solita guardare sotto il palco mentre ballavo, solitamente guardavo un punto fisso davanti a me. Con gli anni avevo imparato a mettere da parte la mia timidezza, che nei primi anni della mia vita mi accompagnò fedelmente. In gran parte era merito di Kihyun, ma non soltanto: le circostanze spesso mi costrinsero a fingermi talmente sfacciata e sicura di me da diventarlo per davvero, o almeno con i clienti.

Ciò che mi rendeva più semplice ballare era seguire il tono della voce Kihyun, farlo senza la sua voce perdeva la metà del divertimento, perciò mi affidavo completamente a lui nel seguire i miei passi, ogni sera, da quando cominciai.

Pur avendo l'abitudine di non guardare mai in basso, per qualche motivo, quella sera, fu proprio ciò che feci, e successivamente ne compresi perfettamente il motivo. Incrociai, infatti, lo sguardo con quello di Jungkook, che sorrise nel notarlo, perché stavolta lui e la sua collega si trovavano quasi sotto al palco.

Jooheon ci aveva avvertiti di questo avvenimento con il cuore in mano, dicendo di non voler tradire sua moglie, ma di sentire la necessità di darci un vantaggio rispetto a loro. Lo ringraziai mille volte, così come tutti gli altri, che spalancammo gli occhi quando ci informò del fatto che la detective che lavorava al caso di Seohyun, fosse proprio sua moglie. In effetti aveva senso, e fu quasi strano il fatto che nessuno ci pensò. L'unica cosa che sapevo, però, era che adesso avremmo avuto tutti un occhio di riguardo nei suoi confronti, perché sapevamo quando Jooheon la amasse, così come sapevamo - sempre dalle sue parole - quanto lei amasse lui e quanto lo facesse stare bene.

Purtroppo, però, non erano entrambi dalla stessa parte, ma lei non poteva saperlo.

"Detective Kang, vedo che siete recidiva, allora. Vi piace l'idea di rischiare la vita?" la prese in giro Kihyun, quando scendemmo dal palco, perché ci avviammo subito verso di loro per non destare alcun sospetto.

Jungkook non distolse lo sguardo da me neanche per un secondo, neppure quando Kihyun lo salutò, sembrava completamente stregato dalla mia presenza, eppure io non riuscivo proprio a non notare un'infantile innocenza nel suo sguardo.

"È il mio lavoro, Kihyun" fece un sorriso di circostanza, Soohyo, incrociando le braccia sul tavolo in cui si trovavano "Possiamo parlare?"

"Se questo è ciò che vuoi..." scherzò lui, ed intanto, Jungkook, poggiò una mano sulla mia spalla.

"Andiamo anche noi?"

Alzai un sopracciglio per l'audacia ed un attimo dopo annuii, sotto lo sguardo bollente di Kihyun, che sembrò in grado di incenerirci da un momento all'altro.

Anche Soohyo stava guardando il suo collega, aveva assottigliato lo sguardo, come per ricordargli il comportamento giusto da dover adottare. Se non avessi saputo che fosse sposata con Jooheon, avrei giurato che ci fosse qualcosa con Jungkook, ma probabilmente era solo protettiva nei suoi confronti, perché in effetti lui sembrava alquanto sconsiderato, come persona.

"D'accordo, andate... io mi siedo qui con lei" pronunciò seriamente, Kihyun, prima di poggiare la mano sulla mia spalla, dal lato opposto a quello che toccò Jungkook "Mi raccomando, Ririn, cinque minuti, poi hai da fare" inventò infine, prima di sporgersi per stampare un bollente bacio sulla mia guancia, fin troppo vicino alle mie labbra, abbastanza erotico da farmi immediatamente surriscaldare. Strinsi i pugni, finsi tranquillità mentre annuivo, e poi guardai Jungkook, come per invitarlo a seguirmi.

Era una delle prime volte - se non la prima - in cui andavo in camera subito dopo aver finito lo spettacolo. Solitamente mi preparavo, bevevo un bicchiere d'acqua e fumavo una sigaretta prima di incontrare i clienti, ma Jungkook non era solo un semplice cliente, anzi, tecnicamente era lì per farmi una sorta di informale - molto informale - interrogatorio, perciò non potevo di certo farlo aspettare, nonostante fossi certa del fatto che se glielo avessi detto, avrebbe accettato senza batter ciglio.