33. Smettila

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Changkyun's pov

“Novità, innovazione-”

“Doyoung, posso dirti sinceramente che hai rotto il cazzo, e che sembri un sindaco che tenta di farsi votare?” chiesi retoricamente, stremato, perché Doyoung era intelligente quanto prolisso, e dalle risatine di Ririn e Kihyun capii perfettamente che la pensassero come me.

“No, non puoi dirmelo, pidocchio. Sei nato ieri, portami rispetto”

“E tu non fare sempre gli stessi discorsi, perché sei noioso e ripetitivo” assottigliai lo sguardo, e lui sembrò sentirsi particolarmente toccato da quella mia affermazione, tanto che si guardò intorno alla ricerca di approvazione.

“Volete dirgli qualcosa?”

“Mio amore, diciamo che-”

“Perché lo chiami così?” Kihyun interruppe Ririn, dedicandole un'occhiataccia, il che le venne piuttosto semplice, dato che erano seduti uno di fianco all'altra, esattamente come me e Doyoung.

“Eh?” anche lei, lo guardò, confusa, ed io non potei far altro se non sghignazzare nel vedere l'espressione turbata di Kihyun.

“Hai detto «amore»” le disse poi, ed in quel momento scese il silenzio: tutti ci guardammo tra di noi, sconvolti per quella sua frase, finché io non ruppi quell'alone di confusione con una risata divertita.

“Sei pazzo...” aggiunsi poi, a bassa voce, e Ririn sembrò pensarla come me.

“Hai presente quando qualcuno si prende troppe confidenze?” Kihyun guardò Doyoung, fingendo di ignorare la mia frase, ma io continuai a sorridere, mentre intanto con entrambe le mani tentavo di raccogliere i miei capelli in un codino.

“Qualcuno che al momento non è qui, suppongo,” schioccai la lingua sul palato “dato che lavoro qui dallo stesso tempo in cui ci lavorate voi”

“Anche quando diventa un po' troppo audace, in effetti, sì” continuò Doyoung.

“Changkyun è qui da più tempo di me” mi difese Ririn, ed io allargai le labbra in un largo sorriso, perché Ririn era sempre la mia certezza, in ogni circostanza.

“Ah, ti schieri dalla parte del nemico, vedo...” borbottò Kihyun con fare indignato.

“Sono una persona limpida ed oggettiva. Ha ragione lui, e la cosa è anche piuttosto palese” mi guardò, poi, lei, “Ignorali, non sanno ciò che dicono”

“Il nemico, poi, eh?” proseguii, accavallando una gamba sull'altra, mentre le parole di Doyoung – parole che, per il momento, avevo sentito solo io – risuonavano nella mia mente “Kihyunie, sicuro che il tuo nemico sia io?”

“Ah...” rise Doyoung, infatti. Colpito e affondato: mi godetti la sua disfatta con una sigaretta spenta tra le labbra, mentre il mio sguardo cercava un accendino.

“Che vuol dire?” domandò Kihyun, palesando la confusione di entrambi.

“Doyoung, perché non illustri al nostro direttore supremo ciò che hai spiegato a me prima di arrivare qui?” sghignazzai, il mio bacino scivolò sulla sedia per assumere una posizione più comoda.

“Lo stavo facendo prima che tu mi interrompessi” si schiarì la voce, il nostro direttore artistico, e raddrizzò la schiena con fare professionale, congiungendo poi le mani tra loro “Allora, miei cari, il sunto del discorso è che ci serve più sprint”

“Okay, e fin qui...” rise Ririn, che sembrò comprendere il succo del discorso, e Doyoung, infatti, percepì esattamente la mia stessa cosa.

“Tu hai palesemente capito ciò che intendo” le disse infatti, con un sorriso complice sul volto.

When a flame dies ☽ 𝙼𝙾𝙽𝚂𝚃𝙰 𝚇 ☾ ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora