29. Non tornare

3 1 1
                                    

Jungkook's pov

Quando arrivai davanti al Luxure, mi domandai se ciò che stavo per fare fosse giusto o no. La risposta arrivò quando mi resi conto del fatto che volessi davvero vedere Ririn, che avessi davvero interesse nel sapere come stava, perché Soohyo mi disse che l'aveva vista in pessime condizioni, e a me dispiaceva davvero tanto l'idea.

Quello probabilmente era il mio giorno fortunato, perché non appena entrai, lei, fu proprio la prima figura che vidi. Se non fosse stata lì sicuramente i suoi amici mi avrebbero mandato via, mentre in quel modo non potevano fare altro se non accettare passivamente una sua scelta.

Non ero lì per dimostrare nulla a nessuno, né per sfidarli o altro, ma per un sincero interesse nei confronti di Ririn che sperai potesse riconoscere. Sperai, inoltre, che non sapesse ciò che avevo fatto, perché non ne avrebbe mai compreso le ragione, ma dal suo sguardo capii che non ne avesse idea, infatti sembrava semplicemente indifferente, eppure questo non mi piacque per niente.

Riuscii chiaramente a vedere lo sguardo dei suoi amici rabbuiarsi, mentre mi avvicinavo a lei, ma lei non parve notarlo, perché seguì attentamente il mio percorso. Mi ero preparato bene, prima di arrivare lì: avevo indossato una delle mie migliori camicie ed avevo spruzzato abbastanza profumo da riuscire ancora a sentirlo, perché speravo sempre di lasciarle qualcosa, ogni volta in cui ci vedevamo, dato che avevo perso tutte le mie speranze di proseguire con il rapporto che stava per nascere agli inizi.

“Ciao, Rin” le sorrisi sinceramente. Avevo sentito davvero tanto la sua mancanza, e vederla in quel momento fu quasi strano per me. Era come sempre: aveva un maglione infilato in un jeans dalla vita molto alta, gli occhi truccati come al solito ed i capelli acconciati. Era bellissima.

“Oh, ciao, non pensavo di vederti più qui” ridacchiò tranquillamente, eppure nel suo sguardo vidi una malinconia malcelata, che prima, invece, non notai.

“Dopo l'ultima volta?” chiesi retoricamente, perché era quasi ovvio il fatto che intendesse quello – a causa del suo evidente rifiuto – infatti annuì “Neanche io lo pensavo, e invece eccomi qui... penso che la tua salute sia più importante dell'orgoglio. Possiamo parlare?”

“Sì, certo, vieni”

“Ririn-” Minhyuk strinse delicatamente una mano intorno al suo polso, guardandola con fare quasi supplichevole, ed io inarcai un sopracciglio, perché mi aspettavo decisamente ciò che stesse per dire “Non allontanarti, per favore”

“Dove vuoi che vada?” ridacchiò tranquillamente, lei, e lui prese un respiro profondo. Era con le mani in mano, non poteva – non voleva – dire nulla, perciò era inutile fare i capricci in quel modo, anche perché io non le avrei mai fatto del male.

“Rimani sott'occhio, per favore. Se dovessi sentirti male-”

“Ci sono io, non vi preoccupate” lo interruppi, e notai evidentemente il modo in cui il suo sguardo mi incenerì, con odio.

“Non mi basta” ringhiò.

“Sto bene, Minhyukie, oggi mi sento molto meglio dei giorni precedenti. Comunque non mi allontanerò, rimaniamo qui”

“D'accordo” disse a fatica, l'altro, dandoci così il via per allontanaci dai loro sguardi insistenti, perché infatti lui non era neppure l'unico, che in quel momento ci stava tenendo sott'occhio, ma c'erano anche Hyungwon, Shownu e Wonho con quel suo stesso sguardo.

“Sto proprio sul cazzo ai tuoi amici, eh?” ridacchiammo entrambi a quella mia domanda, quando ci ritrovammo in un angolo del Luxure, appartati ma non come avrei desiderato, solamente per poter stare da solo con lei e parlarle a cuore aperto senza rischiare che ci ascoltassero, ma purtroppo questo non fu possibile “Come stai, Ririn? Ero così preoccupato, mi sei mancata. Posso...?” mi avvicinai a lei, avrei davvero voluto abbracciarla, perché le mie parole – seppur possibilmente incoerenti – erano sincere: io non sapevo cosa le avessero fatto e come, ma l'idea mi tormentò per giorni interi.

When a flame dies ☽ 𝙼𝙾𝙽𝚂𝚃𝙰 𝚇 ☾ ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora