38. Nuova arrivata

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Shownu's pov

La prima cosa che pensai, su Ririn, fu che fosse limpida. La seconda, che fosse fottutamente bella, tanto da confondermi, e la terza, fu che, quella sua bellezza, potesse essere potenzialmente pericolosa, e che perciò l'avrei studiata con attenzione, prima di donarle la mia totale fiducia.

Un'altra delle cose che mi ritrovai costretto – per così dire – riguardava la sua scioltezza sul palco, che notai anche quella sera, come tutte le altre.

Ririn, infatti, condivideva il palco con Kihyun e Changkyun, come sempre, eppure c'era una sfumatura diversa nel suo sguardo. Quella non era la solita Ririn, lei in quel momento non si stava divertendo, non aveva quella solita espressione provocatoria, né si lanciava sguardi languidi e complici con il suo fidanzato: per la prima volta, da quando lavorava lì con noi, notai che sembrasse costretta, quasi, a compiere quei passi, a chinarsi davanti a Kihyun o a strofinare le mani sul suo corpo.

Era apatica, quasi, ma questo il pubblico non lo notò, perché lo spettacolo venne comunque accompagnato da fischi e urla soddisfatte come tutte le volte. Eppure io la conoscevo, e sapevo che quella non fosse la vera Ririn, che la vera Ririn amasse divertirsi, provocare, giocare, e colei che in quel momento era sul palco, non stava facendo niente di tutto ciò.

Non potei far altro se non scusarmi mentalmente con lei, in quel momento, perché in parte era anche colpa mia, e gettai la sigaretta in un posacenere, prima di ricominciare a compiere il mio lavoro come ogni sera. Senza accennare ad un sorriso, però, e senza divertirmi in compagnia di Wonho, perché all'interno della nostra grande famiglia, rischiava di rompersi un pilastro fondamentale.


6 anni prima

“È brava” asserì così, Wonho, buttando già un bicchiere di Whisky tutto d'un fiato, per poi poggiarlo in modo affatto delicato sul tavolo davanti a sé.

In quel momento, io ed i ragazzi, eravamo seduti intorno ad uno dei tavolini, chi più vicino chi più lontano. Erano passate le cinque del mattino, il Luxure aveva chiuso un paio d'ore prima, e Ririn si rintanò nel suo appartamento nell'esatto istante in cui concluse il suo lavoro. Non che solitamente facesse diversamente, ma quella volta ci avvertì chiaramente del fatto che avesse sonno, quindi, se l'avessimo cercata, non l'avremmo trovata, perché aveva bisogno di riposare.

“Certo che lo è, altrimenti non sarebbe qui” gli rispose Kihyun, facendo spallucce tranquillamente. Aveva il bacino scivolato in avanti, la camicia nera sbottonata per metà e dei segni di rossetto sul petto. I suoi capelli erano scombinati e sorrideva come un deficiente, evidenti segnali del fatto che: uno, avesse scopato, e due, fosse maledettamente ubriaco.

“Balle, sarebbe qui ugualmente, perché vuoi scopartela” inarcai un sopracciglio: ormai era una cosa più che chiara agli occhi di tutti.

“Peccato che lei non voglia scoparsi Kihyun” mugugnò Jooheon, che era solito non immischiarsi in quelle discussioni, infatti Kihyun sembrò più paziente del solito, quando si rivolse a lui.

“E a voi chi ve lo dice?”

“I fatti. A me sembra molto più interessata a Minhyuk...”

“Non è una novità che voi siate poco perspicaci...” schioccò la lingua sul palato, il proprietario del Luxure, spostandosi i capelli dal viso con un gesto della mano che mi fece ridacchiare. Era improbabile che una donna non cadesse ai suoi piedi, ma Ririn sembrava una abbastanza tosta, perciò immaginai che lei fosse l'eccezione che confermava la regola.

“Magari vuole farseli entrambi, sono due bei bocconcini...” soffiò il fumo dopo aver detto ciò, Wonho, e Kihyun ghignò nella sua direzione.

When a flame dies ☽ 𝙼𝙾𝙽𝚂𝚃𝙰 𝚇 ☾ ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora