[capitolo 10] ricordo

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t/n pov

«ah si certo caro! puoi venire anche adesso, tanto.. ci sono sempre per questi lavoretti!»
-dove sono..?-
aprii gli occhi ritrovandomi seduta su un divanetto in una stanzetta.
-chi sta parlando?-
cercai di capire dove mi trovassi, scorgendo vicino alla porta una donna dai capelli biondi tinti e gli occhi tc/o.
-ma che mi sta succedendo?-
mi ritrovavo nel passato..?
«ok ci vediamo tra poco!» e chiuse la chiamata.
«mamma..?» chiesi insicura.
«mh? cosa c'è t/n?» rispose un po scocciata.
stetti zitta non sapendo minimamente cosa dire.
«cosa c'è? non hai più la lingua?» continuò prendendomi la faccia tra le sue mani ornate di bracciali e tanto di smalto rosso.
«sai, faresti proprio successo tra gli uomini con questo bel faccino e questi begli occhi!» esclamò toccandomi velocemente con un dito il naso.
«Chiakiiiii!» sentii urlare da un'altra stanza.
«siii!» rispose la mamma staccando le sue mani dal mio viso e avvicinandosi all'altra donna.
«è arrivato il tuo cliente vai» ordinò l'altra.
era una donna di massimo trent'anni, capelli castani e ciocche viola tagliati in uno strano caschetto disordinato.
la bionda se ne andò ondeggiando con i fianchi aprendo una porta e andandosene.
«giorno t/n-chan» salutò la castana avvicinandosi.
«scusa non ho caramelle perciò tieni questo e rimani buona a guardare i tuoi due fratellini» e poggiò sulle mie mani un.. PRESERVATIVO?!
lo lanciai via quasi disgustata.

-non avevo notato i gemelli..-
pensai ricordandomi delle parole della donna e notando i miei due fratelli dormienti sull'altro lato del divano.
-che piccoli..-
rimasi lì per circa un ora, seduta, senza far nulla, guardando tutte le ragazze che passavano e mi salutavano.
«t/n sono tornatoo» sentii la voce di un ragazzino chiamarmi.
capendo che fosse Hayato e gli corsi incontro.
stavo correndo quando la vista mi so ofuscò e non visi altro che buio.

mi alzai di scatto spalancando gli occhi.
-era un sogno..- realizzai toccandomi la fronte mentre mi toglievo le coperte di dosso.

«che caldo che c'è...» mi lamentai aprendo la finestra.
i raggi del sole mi colpirono dritta in faccia facendomi fare qualche passo indietro socchiudendo gli occhi.
-finalmente una giornata degna di luglio!- quasi mi complimentai con il sole che finalmente aveva deciso di farsi avanti scacciando la pioggia e il freddo.

dopo di che uscii dalla mia camera entrando direttamente nel salotto.
c'era solo la poca luce che filtrava dalle tapparelle ma riuscii a vedere bene.
girai un po intorno ancora intontita per poi notare mio fratello in una posizione non comprensibile addormentato sul divano.
gli tolsi la lattina dalla mano e gli misi addosso una coperta.

«così sei più bello!» esclamai disegnandoli con il pennarello un cuore sulla guancia.

-non ho fame- pensai guardando la cucina.
decisi di uscire perciò mi misi dei pantaloncini corti neri e una maglia larga tc/p presi il telefono e uscii di casa lasciando un biglietto sulla fronte di mio fratello con scritto:

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   sono uscita a fare a fare un
giro, non so quando torno
penso di mangiare fuori
BYE BYE

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camminai per un po fino ad arrivare vicino a un parco e mi sedetti su un panchina.

mentre ascoltavo della musica con gli auricolari, il sole venne oscurato da una figura.
alzai la testa per capire chi fosse, ma non l'avevo mai visto.
guardai di lato con la coda dell'occhio notando altri tre ragazzi che avevano circondato la panchina dov'ero seduta.

d'un tratto il mio braccio venne stretto con una forte presa dal ragazzo che stava davanti a me e avvicinandosi spaventosamente alla mia faccia disse
«ti va di venire con noi? non ti facciamo niente» con un ghigno sulla faccia mentre gli altri sghignazzavano.
«dai vieni! AHAHAH» continuò stringendo la presa.

cercai di liberarmi il braccio ma senza successo, non ci volli mettere però tutta la forza che avevo.
intanto i tre si avvicinarono anche loro di più a me, cominciando a stratonarmi prendendomi le braccia e i capelli.
non feci resistenza.

«sei carina lo sai?» disse il tipo che stava dietro leccandosi le labbra.
si avvicinò fino a riuscire a sentire il suo fiato sul mio collo per poi leccarmi la guancia.

- basta.-

gli mollai una testata all'indietro talmente forte da farlo cadere a terra.
i suoi amici non capendo allentarono di poco la presa -brutta mossa-
con forza avvicinai di scatto i due che mi tenevano le braccia facendoli scontrare e facendoli cadere a terra anche loro.
il bastardo che mi stava davanti invece non sembrava essersi neanche spaventato e continuò a stringere la presa.
-questo non ha capito un cazzo-
e gli tirai un calcio sulle palle.
si accasciò sul terreno urlando come una ragazzina.

«sei carina lo sai? HAHAHAHAHA È COSÌ CHE TI CERCHI LE PUTTANE?»
lo derisi chinandomi e prendendolo per i capelli tirandogli successivamente non so quanti pugni in faccia.

ero ipnotizzata da quell azione che rimasi tirando per non so quanti minuti.

«t/n-chan?»
mi girai istintivamente verso la voce che mi aveva chiamata.
«t/n-chan che stai facendo?» era Mikey, sembrava divertito dalla scena.
«sti pezzi di merda mi volevano stuprare, poverini, si sono messi contro la ragazza sbagliata» risposi fintamente dispiaciuta smettendo di tirare pugni.

«ma.. sono della moebius?!» esclamò il biondo notando il serpente disegnato sulle loro giacche.
«moebi che?»
«dei teppisti di una gang pericolosa» chiarì.
«non mi fido a farti andare in giro da sola, stai con me oggi» quasi mi ordinò prendendomi saldamente la mano.
avvampai all'improvviso.
«mh va bene» risposi cercando di ricompormi.
«t/n-chan stai bene? sei diventata rossa» si preoccupò.
«ah?! ah no sto bene! magari è il sole» inventai una scusa.

«comunque t/n-chan sai pestare  veramente forte, fai quasi paura!» scherzò lui.
«si esatto, fai bene ad aver paura» scherzai a mia volta tirando un pugno nel vuoto.
continuammo a ridere e scherzare fin  quando il biondo notò un carretto dei gelati.
afferrò il mio braccio correndo con me che stavo quasi per inciampare dietro.
«due al cioccolato» chiese lanciando sul bancone 500 yen.
presi in mano i due gelati porgendomene uno sorridendo.
«ah- GRAZIE» lo abbracciai d'istinto, staccandomi subito dopo e prendendo il mio gelato.
rimase colpito dal mio gesto arrossendo leggermente.

«SI! E POI QUELLO HA DETTO "SEI CARINA LO SAI"!».
eravamo seduti
«ci sarei voluto essere anch'io però! adesso neanche sarebbero vivi se fosse per me» si lamentò.
sorrisi.
-Mikey, anche se sei il capo di una gang, sei davvero una bella persona- pensai guardandolo mentre mangiava il suo gelato.

passammo tutta la mattina a parlare e quando fu l'ora di pranzo gli offrii un panino con quei pochi spiccioli che mi ero portata da casa.
al contrario suo non avevo molta fame,   ma tanto è la normalità.

«t/n-chan andiamo a casa mia, così prendo la moto» propose mentre bevevo una lattina di cocacola.
«ok» risposi semplicemente.

arrivati alla casa andammo direttamente in camera sua.
«wow.. camera tua è veramente grande» notai guardandomi intorno.
«mh mh! prima era l'officina dove mio fratello sistemava le moto» raccontò mentre io mi tuffavo sul suo letto.
-ha il suo stesso odore- notai mentre ci affondavo la faccia.
accesi il telefono per vedere l'ora aspettando che mikey facesse non ho capito ben cosa.
|5:30|

«oke t/n-chan andiamo?» disse.
«dove?»
«a fare un giro in moto»

 you and me? [mikey x reader] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora