[capitolo 24] foto

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pov Mikey

quella sera ero in giro con Ken-chin mentre camminavamo un po a caso quando ad un certo punto vidi qualcuno correrci davanti e senza voltarsi e scomparire nell'altra via.
incuriosito mi affacciai per vedere chi fosse, così lo riconobbi subito.
«Takemicchy!» gli urlai vedendolo girarsi.
«Mikey-kun! Draken-kun!» esclamò cambiando direzione correndo verso di noi.
«hey dove andavi così di fretta?» chiese Ken-chin con un sorriso.
«vi stavo cercando!»rispose prendendo fiato.
«che succede?» gli domandai incuriosito.
ci disse di seguirlo e così facemmo.

camminammo per un po fermandoci poi davanti ad una vecchia sala giochi.
la prima cosa che saltò ai miei occhi però fu il simbolo della walhalla disegnato sul muro.
«là dentro» disse indicando l'interno del posto.
la stanza era grande e vuota ma si sentiva l'odore di fumo di sigaretta.
«è il rifugio della walhalla questo» spiegò Takemicchy.
camminammo più in avanti per poi trovare due persone distese sul pavimento.
«t/n-chan!» la riconobbi subito piegandomi a terra.
aveva qualche livido qua e là ma niente di grave, così vidi a primo impatto.
quando la sollevai da terra però notai che perdeva sangue dalla testa.
la misi sulle mie spalle preoccupato e mi alzai per poi guardare l'altro ragazzo a terra.
«è Chifuyu» dichiarò Ken-chin, dal viso non era quasi riconoscibile.
lo prese di peso e se lo mise in spalla.

uscimmo abbastanza di fretta da quel posto, ma ad aspettarci davanti all'uscita c'era qualcuno che non mi aspettavo di vedere.
«Kazutora» disse il mio amico.
«Mikey, Draken, è da tanto che non ci vediamo vero?» scherzò lui con un sorriso.
«cosa è successo» chiesi guardandolo negli occhi.
«Baji ha deciso, come vi ha detto l'altra notte, ha lasciato la toman e si è unito alla walhalla, perciò oggi ha fatto una prova di fiducia picchiando il suo amico *indicò Chifuyu*, ma l'altra ragazza non l'ha quasi toccata, non ha voluto, così ci hanno pensato gli altri» spiegò con un sorriso per poi girarsi e fare cenno di saluto con una mano.
«ci vediamo il 31 ottobre» se ne uscì andandosene.
avrei voluto fare qualcosa, ma avevo un altra cosa più importante a cui pensare, così mi iniziai a incamminare verso casa mia dividendomi dagli altri due.

a metà strada la sentii risvegliarsi e lamentarsi.
-meno male-
almeno sapevo che si stava già riprendendo.
la rassicurai e si rimise a dormire sulla mia spalla.
arrivati a casa la appoggiai subito sul mio letto e guardai se perdeva ancora sangue dalla testa, ma fortunatamente no, perciò con un fazzoletto bagnato le pulii il sangue dai capelli.
vidi che indossava ancora la divisa della scuola, non volevo che rimanesse con dei vestiti così scomodi, così dal mio armadio presi la maglia più grande che avevo e senza cercar di guardare le tolsi la divisa e le misi la mia maglia.

la guardai un attimo stando in piedi.
aveva un espressione rilassata e qualche livido tra braccia e gambe, ma non sembrava sentisse dolore.
andai un attimo in cucina a prendere del ramen in barattolo già pronto e bollito e ritornai in camera sedendomi sul divano.
mentre mangiavo accesi la tv, ma neanche la seguii visto che rimasi a guardare t/n per vedere se si muoveva o altro.
finito di cenare mi alzai e mi sdraiai affianco alla ragazza che stava girata verso il muro, così mi girai nella sua stessa direzione e la abbracciai per la vita tenendola più vicina a me.
nonostante avesse passato non so quante ore su quel pavimento, il suo profumo si sentiva benissimo tra i suoi capelli.
glieli accarezzai un po fin quando non mi addormentai pure io sempre tenendola stretta. 

pov t/n

mi svegliai di soprassalto.
avevo fatto un sogno orrendo quella notte, risvegliandomi sudata e appiccicosa.
quando misi bene a fuoco la vista però non mi ritrovai in camera mia, ma in un altra stanza a me familiare.
ero da sola lì dentro, così mi misi bene a sedere, ma una fitta alla testa mi colpì facendomi stendere di nuovo.
«ah cazzo..» mi lamentai toccando il punto dove avevo preso la botta.
dopo che Baji mi aveva colpita la mia testa aveva preso l'unico sasso presente su quel maledetto pavimento, per questo persi sangue.
mi sdraiai a stella a pancia in su, quando ad un certo punto guardai il mio corpo.
«ma.. questi non sono i miei vestiti?!» urlai toccando la maglia che indossavo arrossendo di colpo.
«Mikey!?!» urlai ancora, ma sembrava che nessuno fosse in quella casa.
decisi di alzarmi lentamente, così presi il mio telefonino e mi sedetti sul divano.
"17:40" segnava l'ora appena lo accesi.
aprii la schermata e tra i vari messaggi che avevo ricevuto ne aprii uno di Mikey.

 you and me? [mikey x reader] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora