[capitolo 13] piscina

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t/n pov

la mattina seguente mi risvegliai sdraiata sul divano come mi ero addormentata la sera prima.
il primo pensiero che mi passò per la mente fu Hayato, così scattai in piedi e lo cercai con lo sguardo.
appena i miei occhi si poggiarono sull'uscio di casa lo vidi.
era lì, steso a terra, inemre.
spaventata pensando non respirasse più, mi catapultati verso di lui poggiando la testa al petto per sentire se era vivo o no.
"è vivo! phew.." tirai un sospiro di sollievo sentendo il suo cuore battere.
emanava un odore di alcol assurdo, manco i casinò del centro di Tokyo.

"MA FAI PROPRIO SCHIFO EH! MA GUARDA COME SEI RIDOTTO BRUTTO DEFICIENTE! NON SAPEVAMO NEANCHE DOVE FOSSI O SE ERI VIVO!"
cominciai a urlare tirandogli pugni sul petto.
"MA DOV'ERI?!"
"mmh...smettila t/n..." mugugnò strizzando gli occhi.
"lasciami dormire..." continuò a lamentarsi.
-mi sono preoccupata per niente-
gonfiai il petto arrabbiata e gli mollai uno schiaffo così forte che lo fece svegliare bene.
"AIA! AO-"
"se vuoi parlarmi prima fatti una doccia che puzzi come le fogne" lo fermai guardandolo con gli occhi spalancati da far paura e con uno sguardo freddo mentre mi rinchiudevo in camera mia.

"almeno è sabato e non c'è scuola" mi rincuorai lanciandomi sul letto.
presi il telefono e iniziai a cazzeggiare come mio solito su internet.
-ma che problemi ha in testa quello? prima scompare per tutta la notte, poi ritorna ubriaco marcio.. chissà-
ci riflettei un po' su mentre giocavo a un gioco sul telefono, ma mi distraei e persi.
"stupido gioco" maledissi il telefono lanciandolo dall'altra parte del letto.

passò circa una mezz'ora fin quando Hayato non bussò alla porta.
"oi t/n vi devo dire una cosa vieni" disse.
aprii la porta svogliata e mi sedetti su una sedia del tavolo in cucina.
ai lati del tavolo c'erano i due corvini che facevano colazione aspettando pure loro di sentire cosa avesse da dire il castano.
quest'ultimo si sedette dalla parte opposta alla mia.

"quindi?" chiesi un bel po' irritata.
"allora, è una bella cosa eh" iniziò.
"eh" continuò Shiba.
"ma magari non vi interessa" girò in tondo.
"muoviti!" esclamò Koshi mentre prendeva una cucchiaiata di cereali.
"allora lo dico"
"MUOVITI"
"SONO RIUSCITO A PENDERE UN LAVORO IN UN OFFICINA!"
sputò la frase tutta d'un fiato.
sgranammo gli occhi increduli.
lui aveva sempre voluto lavorare in un officina, data la sua passione soprattutto per le moto, ma non gli si era mai presentata l'occasione, o per lo meno fino ad oggi.
continuava a sorridere veramente felice, mentre io rimasi li a fissarlo.

"serio?!" esclamarono gli altri due con occhi luccicanti.
il castano annuì continuando a sorridere.
i corvini si misero a festeggiare saltando da tutte le parti dell'appartamento mentre Hayato lì guardava.

quest'ultimo poi si girò verso di me e notando che continuavo a fissarlo fece un espressione interrogativa.
con un dito indicai il mio collo guardando il suo.
era pieno di chiazze viola, e no, non aveva fatto a botte con nessuno, erano succhiotti.
appena realizzò sembrò saltare sul posto diventando completamente rosso.
"almeno ieri ti sei divertito" dissi infine mostrando un sorriso facendogli capire che ero felice pure io.

all'improvviso Koshi si lanciò addosso a me facendomi cadere dalla sedia.
"MA-!"
"FESTEGGIA PURE TU NII-CHAN!" esultò sfoggiando un sorriso.
"E ALLORA OGGI SI FESTEGGIA!" annunciò il più grande di tutti alzandosi in piedi cambiando argomento.
"SEEEEEE" urlarono tutti e tre.
"e dove vorresti festeggiare secondo te?" domandai.
"STAI ZITTA GUASTA FESTE! OGGI VI PORTO DOVE VOLETE!" proseguì.
e dopo una decina di minuti di "discussione tra maschi" decisero di andare in piscina.

"ma io non vogliooo" mi lamentai.
"ZITTA!"
"MA HO DEI DIRITTI!"
"NO!"
mi attaccai con braccia e gambe alla sedia decisa a non scollarmi, ma Hayato mi prese di peso facendo cadere la sedia a terra e portandomi in camera.
"muoviti!" disse prima di chiudere la porta della camera senza farmi controbattere.
-che due palle però!-

e così dopo un ora eravamo tutti pronti davanti alla porta d'ingresso.
"andiamo?" chiese il castano.
"si!" risposero i due corvini.
"ok.." risposi ancora contraria.
scendemmo le scale, entrammo in macchina, e partimmo.
la radio trasmetteva canzoni dei Black Stones, nonché la mia band preferita, perciò iniziai a cantare seguita dagli altri.

non so quanto ci mettemmo ad arrivare, mi ero persa tra tutte le canzoni e le risate nella macchina.
appena scesi il sole mi accecò, obbligandomi a mettere il mio bel  cappello di paglia per riuscire a vederci qualcosa.
i più piccoli si lanciarono direttamente dentro la piscina lanciando maglie e scarpe all'aria rimanendo in costume.
con più calma appoggiai la roba su una sdraia a bordo piscina, ma quando feci per sedermici sopra venni presa e lanciata come se non pesassi niente dentro la piscina.
"HEY!" volevo lamentarmi ma il genio che mi aveva lanciata prima si lanciò pure lui a sua volta facendomi finire acqua in faccia tappandomi la bocca.

devo ammettere che mi divertii a passare quelle ore in loro compagnia, non andavamo in piscina tutti insieme da più di un anno, perciò la trovai carina come cosa.
verso le 18 sloggiammo da quel luogo, rientrando in macchina e ritornando a casa.
il viaggio di ritorno fu più calmo, tant è che Koshi e Shiba si addormentarono con la testa sulle mie spalle.

arrivati a casa si dovevano esser fatte le 19, l'umidità della sera mi pervase facendomi scorrere un brivido su tutta la schiena per il fresco inaspettato.
i grilli frinivano diffondendo la calma tra quel pezzo di periferia di Tokyo.

visto che i gemelli non si volevano svegliare, ci toccò prenderli in braccio.
io presi in Shiba e Hayato Koshi, portandoli fino ai loro letti.
mi feci una doccia per sciacquare via il cloro e infine mi sedetti sfinita sul divano con affianco mio fratello.
"un giorno portala a casa"
"eh?"
"la tua tipa. portala a casa un giorno, magari è anche simpatica" dissi.
lo vidi sorridere annuendo mentre fissava lo schermo della TV.

a notte inoltrata, stanca morta, me ne andai in camera mia per dormire decentemente.
o almeno così avrei voluto fare, perché non appena chiusi gli occhi qualcuno bussò alla mia finestra.

-ma ditelo che la notte non mi volete far dormire! ditelo! così almeno dormo di giorno-

TOC TOC

continuò.
di malavoglia mi alzai con la lentezza di un bradipo e tesi il braccio verso la maniglia dell'anta da dove proveniva il suono.
per la stanchezza vedevo ofuscato perciò non capii subito chi fosse.
"che c'è-"
"T/N-CHAAAN" urlò una voce buttandosi addosso a me abbracciandomi forte.
"M- Mikey? che ci fai qua?" domandai appena mi resi conto che fosse il biondo, abbracciandolo a mia volta un po confusa.

"posso rimanere qui con te?" chiese di punto in bianco.
rimasi un po spiazzata dalla domanda, ma acconsentii capendo che aveva qualcosa.
si buttò sul mio letto mentre andai a chiudere la porta a chiave caso mai qualche fratello indesiderato entrasse nel bel mezzo della notte, infine sdraiandomi affianco al ragazzo.
quest'ultimo sentendo il mio corpo vicino al suo mi avvicinò ulteriormente a lui avvolgendo le sue braccia attorno alla mia vita.
fortuna che era buio perché se fossi stata alla luce sarei stata un semaforo rosso.

con un braccio tirai su la coperta in modo da non fargli avere freddo.
la sua testa era infilata nell incavo del mio collo e riuscivo a sentire i suoi respiri profondi, quasi come se si fosse già addormentato.
ma gli posi lo stesso una domanda.


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angolo mio lol

innanzi tutto
. . .
NON CI CREDO CHE SONO ARRIVATX A PIU DI 1K LETTURE!
CIOÈ LO SO CHE È UNA COSA DA NIENTE PERÒ MI RENDE VERAMENTE FELICE ^^

so che questo capitolo non è niente di che ma almeno sappiamo che Hayato è ancora vivo così.
inoltre in questi giorni sto solo facendo il conto alla rovescia per l'estate, nonostante io sia una persona a cui non piace questa stagione, la scuola mi sta distruggendo perciò aspetto le vacanze più di non so cos'altro.

scusate se vi ho annoiato, e niente, ci vediamo al prossimo capitolo,
bye bye<33

 you and me? [mikey x reader] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora