[capitolo 28] 31 ottobre

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pov t/n

«ma siete sicuri sia questo il posto?» chiesi appena arrivati davanti ad una porta in metallo nel retro di un palazzo, illuminata da un solo lampione in fondo al vicolo.
«certo» rispose Ryo buttando la sigaretta finita e schiacciandola sotto la scarpa bussando sulla porta.
si aprì una piccola fessura da dove degli occhi ci scrutarono un attimo aprendo subito dopo la porta lasciandoci entrare.
scendemmo una rampa di scale con il tipo che ci aveva aperto prima davanti.
arrivammo davanti ad un'altra porta, ma ci venne aperta subito.
«oh cazzo..» esclamammo in gruppo.
era una sala ampia, ma piena di gente che aspettava che le band si esibissero.
il tipo ci portò attraverso un corridoio al chiuso fino al retro del palco, dove oltre noi c'erano altre sei, sette band.
«Bloodnight?» domandò un altro tipo vedendoci arrivare.
la cantante ripose affermativamente.
«eeh... ah eccovi, siete gli ultimi stasera» ci disse guardando una specie di lista su un taccuino.
«brutto coglione..» sussurrò lei appena il ragazzo se ne andò.
«vabbe, almeno abbiamo tutto il tempo per prepararci» trovò il lato positivo Toru sedendosi su una sedia.
poggiai il mio strumento al mio fianco, ma anziché sedermi come gli altri tre, rimasi in piedi a girare a vuoto dietro le quinte.
la mia mente venne assediata per l'ennesima volta da quella sensazione mista a preoccupazione e soppressione, facendomi venire in mente solo pensieri ancora più drastici.
-se sbaglio? se nessuno ci viene a vedere? e agli altri cosa è successo invec- -
«ragazzina ma la smetti di girare?! stai un po ferma» si lamentò Ryo lanciandomi un plettro in testa.
decisi di fare come richiesto e mi sedetti a terra affianco a Toru con la schiena sul muro.
«non farti paranoie» mi rassicurò lui poggiandomi una mano sulla testa.
«mh..» mormorai.

il tempo passò velocemente, i miei compagni mi fecero ritornar il buon umore, così band dopo band, verso mezzanotte, finalmente, arrivò il nostro turno.
«e come ultima band, i Bloodnight!» annunciò il presentatore nel momento stesso in cui salimmo sul palco.
in meno di un minuto eravamo tutti pronti, ci facemmo tutti quanti come nostro solito un pollice all'insù e iniziammo.
ero stranamente rilassata, osservavo il pubblico, ma non conoscevo neanche una delle tante persone li presenti, e questo penso mi rassicurasse.
suonammo quattro, cinque canzoni, e solo all'ultima notai qualcosa, o meglio dire qualcuno.
il posto più infondo di tutti, sommerso da altre persone, un ragazzo dai capelli biondi ci osservava da lì.
lo riconobbi subito, sobbalzai sbagliando un accordo, ma fortunatamente nessuno sembrò accorgersene.
«i Bloodnight! questa era l'ultima band di questa serata, perciò buonanotte a tutti e alla prossima!» concluse il presentatore, si doveva sentire proprio in tv quel tipo.
«grande ragazzi!» esclamò la cantante stringendo me con un braccio al collo e dall'altra parte Kenji soffocandoci.
«che ne dite se andiamo a mangiare qualcosa?» propose Toru soddisfatto.
«per me va bene, vi raggiungo tra un attimo che ho visto una persona e voglio salutarla ok?» risposi camminando all'indietro mollando al ragazzo più alto il mio strumento visto che lui non doveva tenere niente.

la sala pian piano iniziò a svuotarsi, ma dovetti lo stesso farmi spazio tra la gente prima di arrivare nel punto dove avevo visto il ragazzo.
«mi scusi- scusi» ripetei facendomi largo, riuscendo finalmente a sbucare dopo poco nel punto desiderato.
«Mikey...» pronunciai il suo nome guardandolo.
era appoggiato con ma schiena sul muro, in dosso aveva solo i pantaloni e la giacca della divisa della gang, e per il resto era imbrattato di sangue.
il silenzio ci trapassò, lui non mi guardò, mentre io lo fissai immobile.
«alla fine.. sei venuto...» parlai lentamente inclinando un po la testa.
«ti avevo detto che non me lo sarei perso» rispose senza guardarmi.
quasi non ci speravo più che venisse.
«che ti è successo.. stai bene..?» continuai guardando com'era conciato.

«è morto Baji»

le sue parole uscirono con freddezza alzando lo sguardo che si fermò suo miei occhi.
«cosa?» ripetei, non stavo capendo, o non volevo capire.
«t/n...» uscì spento dalla sua voce.
con una mano mi appoggiai al muro, le gambe non mi reggevano più, così vomitai accasciandomi.
lui rimase fermo, ritornò a guardare il vuoto ma i suoi occhi erano assenti.
lacrime scesero dai miei occhi invece spalancati, mentre un altra stretta allo stomaco mi fece rigettare di nuovo.
«come... com'è possibile?!?» urlai guardando in alto cercando i suo sguardo con i miei occhi grondanti.
egli tacque.
«rispondimi cazzo! rispondimi Mikey!! MIKEY!?» urlai aggrappandomi e scuotendolo con tutte le mie forze sulla sua gamba.
«hey cosa succede qui?!» sentii avvicinarsi la voce di Kenji che vedendomi si abbassò subito cercando di rialzarmi, ma lo scostai.
«che le hai fatto stronzo?! eh!?!» continuò rialzandosi e afferrando per la giacca Mikey.
«stiamo parlando, non metterti in mezzo» rispose con la stessa freddezza di prima.
«cosa vuoi da lei?!» urlò Kenji tirandogli un pugno in piena faccia, ricevendo di rimando un calcio in testa, ma al contrario di quello che mi aspettavo, non cadde, ma rimase in piedi, fermo sulla sua posizione.
il diciassettenne lo afferrò per un braccio, facendo così volare l'altro direttamente dall'altra parte della sala ormai svuotata.
così iniziarono a prendersi veramente a colpi, ma il colpo più duro lo avevo subito io, avendo ricevuto quella notizia e poi vedendolo in quello stato, o almeno così pensavo fosse solo quello.

raccolsi tutte le forze che avevo riuscendo ad alzarmi, ma non li fermai, non ce l'avrei mai fatta, così decisi di andarmene dall'unica persona da cui ero sempre riuscita a trovare un rifugio.
non smisi mai di piangere, per strada mi accasciai innumerevoli volte continuando a rimettere il nulla che avevo dentro lo stomaco.
per mia fortuna il posto dove stavo andando era vicino, ma ci misi più di un'ora in quelle condizioni.

finalmente arrivai, davanti all'officina.
le luci erano tutte accese, cosi abbassai la maniglia e aprii la porta.
mi guardai intorno, ma non c'era anima viva.
infondo all'officina trovai una porta con una piccola finestrella da dove usciva della luce, così aprii anche essa.
il mio corpo aveva finalmente smesso di rigettare il vuoto, ma le lacrime aumentarono sempre di più ad ogni passo che facevo.
aperta la porta, delle scale mi portarono fin sotto terra, dove finalmente trovai chi stavo cercando.

«Hayato...» fu l'unica cosa che la mia bocca riuscì a sputare.
tutti i presenti nella stanza si girarono verso di me sgranando gli occhi.
sembravano tutti di fretta, stavano sgomberando la stanza, ma non capivo da cosa.
«t/n?! attenta!!» sbraitò il ragazzo appena mi vide guardando poi qualcosa dietro di me.
il sangue mi si gelò insieme a tutti i componenti della stanza quando uno sparo arrivò dalle scale, ferendomi di striscio sotto l'occhio.
«FERMI POLIZIA» rimbombò questa frase per tutta l'officina.
una marea di poliziotti entrarono nella stanza.
«ferma!» urlò uno sbattendomi contro il muro bloccandomi le braccia ammanettandomi dietro la schiena.
provai a dire almeno una parola, ma il poliziotto strinse la sua presa facendomi intuire di tacere.
velocemente tutte le persone che c'erano la dentro vennero ammanettate e scortate fin fuori, compreso mio fratello.
«Hayato!» cercai di urlare appena mi passò davanti.
«stai tranquilla! si risolverà tutto t/n!» fu l'unica cosa che riuscì a dirmi prima che lo portassero fuori dal sotterraneo.
fui l'ultima che venne portata fuori, successivamente venni sbattuta dentro una volante e deportata fino alla caserma.




















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angolo mio

scusate per il ritardo gente😭
ma almeno possiamo dire auguri al nostro amato Mikey ^^

scusate per il ritardo gente😭ma almeno possiamo dire auguri al nostro amato Mikey ^^

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piango😭

va bene, al prossimo capitolo gente, vi amo<3

bye bye <3333

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