'Piccola Charlie,
Non dirlo nemmeno per scherzo! Io ti voglio bene e non sai quanta voglia ho di stringere il tuo corpo al mio. Credimi appena ne ho le possibilità vengo in Inghilterra e ti vengo a prendere. Cazzo se ti raggiungo.
Ogni volta che prendo in mano una tua lettera provo ad immaginarti, ma faccio ciò che posso anche perché non ho una grande fantasia.
Oggi ho incontrato una ragazza, a primo impatto potrebbe sembrare una poco di buono ma alla fine si è rivelata dolce e simpatica. Ha visto il mio anello e le ho raccontato di te che me l'hai regalato. Lo so, era una sconosciuta ma non mi sono trattenuto dal raccontare tutta la vicenda delle lettere. Forse non te ne frega nulla ma te lo volevo raccontare anche perché nell'ultimo scritto non mi facevi nessuna domanda e non ho nulla a cui rispondere.
Ora passiamo alle cose importanti come la mia voce. Scherzo ovviamente. Sai ho iniziato sin da piccolo a cantare. Mi ricordo ancora che quando ero alle elementari o alle medie venivo sempre messo in punizione perché cantavo in classe. Grazie a questa ho conquistato anche un paio di ragazze, e che ragazze.
Ora ti dirò un po di cose che o sono successe o mi riguardano. La prima cosa da sapere è che sto scrivendo con la sinistra. Si, sono mancino e ne vado fiero. È bello sapere che io faccio parte di quel gruppo di persone che un tempo venivano definite 'strane' solo perché usavano l'altra mano. Seconda cosa è che mentre dormo parlo. La cosa buona è che non lo faccio sempre, ma solo quando sono preoccupato o sotto pressione. Mi è capitato di fare molto spesso delle figure di merda con delle ragazze per questo. Ma tralasciamo questo particolare.
Ho finito le cose da dirti, o meglio ne ho ancora ma voglio tenermene anche per quando ci vedremo. Non so quando succederà, ma spero il prima possibile.
A presto.
Nialler 'Lessi tutta la lettera per la seconda volta, ma con la differenza che l'ultima era a voce alta e in presenza della mia migliore amica. Era venuta questo pomeriggio a casa mia e la posta era arrivata in sua presenza. Aveva un sorriso stampato sulle labbra mentre leggevo la lettera. Non aveva fiatato. O almeno fino a quando non mi stesi sul letto accanto a lei.
-E tu mi hai tenuto nascosto questo tipo dolce fino ad adesso?- disse sbuffando
-Sei stata tu a ricevere la corrispondente italiana. Non è colpa mia- mi giustificai
-Sempre a te tutta la fortuna- borbotta
-Come scusa? Chi cazzo è che ha sempre fortuna? Io o quella che è considerata una stra fuga a scuola? - le ricordai la pura verità.
-Okay, hai ragione- disse ridacchiando e molto probabilmente ricordando i vari premi vinti sia in ambito scolastico che in ambito sportivo.
-Sbaglio o nella lettera parlava della sua voce?- chiese dopo qualche istante di silenzio.
Io mi limitai ad annuire.
-Perché? C'è tu che ne sai di questa, non l'hai mai sentita - disse semplicemente sicura di sé.
-Ehm. Su questo ti sbagli - si poteva capire dal tono della mia voce che ero leggermente imbarazzata.
-Cosa vorresti dire?- girò il viso dalla mia parte con un cipiglio alzato.
-La sera che siamo usciti. Te la ricordi? - chiesi e lei mosse il capo su e giù in segno di approvazione.
-Quando sono tornata ho trovato una sua lettera. Dopo tutta la roba scritta mi diceva di ascoltare il cd che era all'interno del pacco.- esitai un attimo ma dopo ripresi- mi ha cantato Lego House - l'ultima frase la dissi con un sorriso sulle labbra.
-Charlie -
-Uhm- dissi poco finemente
-Mi stai prendendo in giro vero?- ridacchiai per la sua espressione. Un misto tra lo shockato e l'incredulo. Insomma una faccia epica.
Mi alzai per prendere il disco ed inserirlo nello stereo. Feci partire e mi beai della sua voce angelica e del suono soave della chitarra. Chissà com'è essere accarezzati come se si fosse una chitarra.
Ed un immagine di due mani possenti che vagano per il mio corpo. Una aveva un anellino molto familiare.E molto facilmente sfilano la mia maglia e poi anche i miei skinny jeans che finiscono sul pavimento. E poi una voce che canta:'I've got your ripped skinny jeans lying on the floor
And I know now, that I'm so down' .Ma non è la solita voce che sento dalla camera di mia sorella. È la SUA voce. E poi tutto finisce. Margò fece un urletto fangirlante.
-Sposalo- urla ancora battendo le mani e saltellando sul letto.
-Come scusa?- chiedo ancora in trans per colpa della mia immaginazione. Fottuta fantasia.
-Cazzo Charlie! Ti ha dedicato la tua canzone preferita - disse - e poi hai sentito che voce! Giuro che se non lo sposi tu lo faccio io!-
- Partiamo al fatto che dobbiamo prima incontrarci per la prima volta. Secondo io non sono innamorata di lui, e la cosa è reciproca.- spiegai sistemandomi sul letto a gambe incrociate.
-Se certo- disse facendo una faccia che diceva ' A chi la vuoi dare a bere'
-Margò, ti voglio tanto bene ma cazzo come faccio ad innamorarmi di lui. E anche se i suoi sentimenti fossero ricambiati ci sarebbero 600 chilometri a separarci - le spiegai
- In verità sono circa 800 - disse mostrandomi il telefono su cui era aperta una pagina Google con su scritta la distanza tra Dublino e Londra.-Ancora meglio!- dissi buttandomi all'indietro
-Ehy. Tranquilla vi incontrerete- mi abbracciò con fare protettivo.
-Grazie- ricambiai l'abbraccio
-E di che tesoro. Io sono qui anche per questo- disse staccandosi e sorridendomi.
-Cosa significherebbe' quell'anche ' - chiesi facendo la finta offesa.
-Oh andiamo. Tua madre ti compra ancora la Nutella. La mia dice che mi fa ingrassare e per non rischiare la lascia al super mercato - disse ricordandomi il fatto che casa mia viene considerata la 'Casa delle schifezze' dai suoi genitori perché abbiamo almeno un vasetto di Nutella e delle tavolette di cioccolata.
-E cosa ci facciamo ancora quì? - dissi alzandomi e correndo giù per le scale
- Brutta Stronza! Ora vedi come me la paghi- disse riferendosi al fatto che l'avessi lasciata indietro.
-Guerra? - le urlai
-E che guerra sia!-Spazio autrice:
Porca puzzola siamo a quasi trecento visualizzazioni. Lo so che non sono tante, ma per me si. Grazie infinite.
A presto.
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The Correspondent|| Niall Horan
Fanfiction-Allora- la ragazza appoggiò i gomiti sulla superficie di plastica nera e sporgendosi in avanti -come mai sei venuto in Inghilterra? - -Da noi era vacanza - disse alzando le spalle. A quelle parole Charlie si rattristò un pochino, sperava che il...