Margò batteva ritmicamente la gommina all'estremità della matita sul banco. Era nervosa, ancora dieci minuti ed il loro piano sarebbe ufficialmente iniziato. Si morse il labbro controllando il telefono.
Nessuna notifica.
Sospirò sapendo prettamente che Harry sarebbe riuscito a prendere il telefono della loro amica per risalire al numero dell'irlandese.> > > >
-Charlie! - la chiamò una voce fin troppo conosciuta dal fondo del corridoio affollato di gente che parlottava dei programmi per il pomeriggio.
Si voltò con ancora un libro a mezz'aria vicino all'armadietto. Rivolse un timido sorriso al suo amico in segno di saluto, la situazione non si era ancora chiarita.
-Charlie- ripetè il suo nome non appena le fu affianco.
-Harry. Che ci fai qui?- chiese curiosa perchè l'armadietto dell'amico era dall'altra parte dell'edificio, nell'ala est.
-Dobbiamo parlare -.
La ragazza sussultò un attimo alla durezza di quelle parole. Di che dovevano parlare?
Così si limitò ad annuire chiudendo lo sportello del suo armadietto che era ancora aperto fino a quel momento.
-Andiamo al parco- le disse avviandosi verso l'uscita della scuola.
Camminarono per cinque minuti abbondanti l'uno al fianco dell'altro in un rigoroso silenzio imbarazzante. Erano amici da un eternità ma in quel momento nell'aria aleggiava una strana tensione. Sarà per il fatto che i due non si parlavano quasi più?
Appena arrivati in quel giardinetto dove da piccoli ci andavano sempre per giocare si avvicinarono alle altalene e tutti e due si sedettero su una.
Altri istanti di silenzio riempirono lo spazio circostante. Nessuno dei aveva il coraggio di parlare, forse per la convinzione di avere torto. Forse per la convinzione di aver avuto una reazione negativa, forse per la convinzione di aver fatto la cosa sbagliata e ammetterlo sarebbe stato un duro colpo.
-Allora..-intervenì la ragazza dopo qualche secondo sperando di smorzare la tensione.
-Mi manchi- disse dopo qualche secondo l'amico.
La ragazza fu presa da un moto d'angoscia, a lei mancava lui e a lui mancava lei. Si mancavano ma c'era di mezzo l'orgoglio.
-Anche tu- sbuffò fuori la mora -ma, mi sono offesa quella volta- prese a torturasi le mani.
-Quella volta? Quale volta? - chiese il riccio.
-Quando ci avete detto che stavate assieme - abbassò lo sguardo.
-Charlie, noi credevamo che fosse meglio così, e poi Margò e Zayn lo sapevano già. Credevo che ne fossi a conoscenza pure tu- disse lentamente l'ultima parte.
Ma la ragazza ragionava su altre parole. Anche la sua amica lo sapeva e non le aveva detto nulla. Era stata esclusa, ancora una volta. A questo pensiero le si formarono le lacrime agli occhi. Perché nessuno le diceva mai nulla? Perché veniva a scoprire le cose sempre per ultima?
- Non è per questo! Cazzo credevo di essere la tua migliore amica! Invece sono venuta a sapere le cose per ultima, forse anche dopo di tutto il resto della scuola!- alzò nettamente il tono della voce provocando qualche occhiatina indiscreta da parte dei pochi passanti.
-Certo che sei la mia migliore amica ma non sapevo che reazione avresti avuto sapendo che ero gay! -
-Appunto perché sono tua amica non ti avrei giudicato! Non oserei mai ostacolare la tua felicità Harry.- alcune lacrime avevano preso a scendere copiosamente sul suo volto.
-Ti prego scusami. Non volevo ferirti e sono stato un coglione a pensare quelle cose- disse alzandosi per andarla ad abbracciare.
La strinse tra le sue braccia cercando di far calmare i suoi singhiozzi. Le strofinò una mano sulla schina dicendole parole confortanti.
-Grazie Hazza - borbottò con il viso premuto sul suo petto.
Lui non rispose e si concentrò a mettere in atto il piano senza farsi vedere. Sfilò il telefono dalla tasca della giacca della ragazza e se lo posizionò dentro la sua felpa.
Si staccarono e si sorrisero, la loro amicizia era tornata come prima.
-È meglio che vada a casa o mia madre mi darà per dispersa - disse la giovane facendo un sorriso tirato per il pensiero di un altra sgridata da parte della madre.
-Certo, e salutamela - le disse.
Appena la ragazza si girò lui prese il telefono e iniziò a curiosare cercando il contatto dell'irlandese trovandolo sotto la lettera n e salvato come 'Nello '.
Salvò il numero nel telefono per poi bloccarlo e correre dietro all'amica con la scusa del 'telefono caduto per terra '.< < < <
-Pronto?- disse una voce con un forte accento irlandese.
-Parlo con Niall?-chiese la voce femminile.
-Si, lei chi è? - rispose formalmente il giovane.
-Oh, Niall. Sono Margò -.
-Margò, che piacere sentirti. A cosa devo la chiamata e soprattutto come fai ad avere il mio numero? - chiese non capendo a fondo la situazione. Era da una settimana che non sentiva la piccola Charlie e gli mancava tanto. Tuttavia non riusciva a contattarla, l'aveva bloccato ovunque: sia su whatsapp che nei numeri normali.
-Charlie in questo periodo è molto triste - iniziò.
-Ah, lei è triste? Lei che non mi permette di contattarla in qualunque modo? Che fa l'offesa per nulla? Lei che non capisce quanto ci stai male per questa situazione? Lei che incondizionatamente mi sta facendo uscire matto dopo tutto questo. Dille di andare a fan culo visto che non ha nemmeno le palle di dirmelo di persona ma chiede alla sua amica- disse tutto d'un fiato senza fare pause fino alla fine del suo discorso.
-Lei ti ha bloccato?- chiese stupita Margò.
-Aspetta ma non ti ha raccontato nulla? Che brava così sembra più innocente, falle i complimenti, è proprio una brava attrice- sorrise malinconicamnete, non avrebbe mai pensato che la sua dolce e tenera amica fosse capace di una cosa tanto simile.
-Fermati un attimo irlandese. Io ti ho chiamato perchè io e lei ci parliamo a stento e non ne so il motivo. Non sapevo cosa fare e ho pensato di chiamarti chiedendoti se tu sapessi qualcosa e se potessi farla stare meglio. Ma ti giuro che non sapevo che lei ti avesse bloccato e ti posso anche giurare che lei non mi ha riferito nulla, non è una brava attrice-.
-Come potrei farla stare meglio se non mi lascia mandarle messaggi o sentire la sua voce?- sospirò.
-Niall, io ho un idea ma non sono sicura che questa possa funzionare senza intoppi. Da parte tua ci dev'essere un grande sforzo e c'è un alta probabilità che tu non accetti la cosa. Promettimi solo che ci penserai-.
-Okay, ci penserò. Ora esponimi il tuo piano- prese un respiro a fondo e aspettò impaziente l'idea dell'inglese.
-Verrai a vivere in Inghilterra -.Spazio d'autrice :
Buenos dias chichita *non so se in spagnolo esista questa parola, lo metto in chiaro *.
Mi scuso subito per aver fatto aspettare così tanto per un nuovo capitolo ma avevo poco tempo da dedicare alla storia.
Allora che ve ne pare?
Secondo voi cosa deciderà l'irlandese biondo che fa impazzire il mondo?Un minuto di silenzio per tutte le ragazze morte guardando il video di Drag me down.
Un altro per quelle morte ascoltando Jat black heart dei 5sos.
E un ultimo ma non meno importante per tutte le ragazze morte ascoltando l' EP dei 5sos.
Ovviamente qui tre minuti sono tutti e tre dedicati anche a me.Un ultimissima cosa. Vi ri graziosa per aver letto la storia fino a questo punto facendo salire le visualizzazioni a 6.04 k. Veramente vi si ama.
Ora vado a leggere un po di ff, alla prossima avventuriere.
Adiooooooossssss.
TheonlyNiallHoran.
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The Correspondent|| Niall Horan
Fanfiction-Allora- la ragazza appoggiò i gomiti sulla superficie di plastica nera e sporgendosi in avanti -come mai sei venuto in Inghilterra? - -Da noi era vacanza - disse alzando le spalle. A quelle parole Charlie si rattristò un pochino, sperava che il...