Entrò nel piccolo e prestigioso locale. Subito si scrollò via un po d'acqua dalle spalle. Stava passeggiando tranquillamente verso l'hotel quando iniziò a piovere.
Andò verso il grande bancone in marmo che aleggiava sotto l'insegna in neon 'Sturbuck'. Non era come quello di Dublino, certo non era male ma non aveva quell'aria familiare come quello dell'Irlanda. Eppure la fisionomia era pressoché identica.
-Salve! Cosa prende?- una voce femminile destò la sua attenzione.
Alzò lo sguardo per incontrare subito dopo quello color verde chiaro della barista. Era una ragazza giovane con i capelli castani e ondulati che le ricadevano delicatamente sulla divisa color rosa cipria. La pelle era abbronzata e non faceva altro se non risaltare il sorriso dolce e smagliante che aveva sul volto.
-Uhm, una cioccolata calda - disse cercando il portafogli.
A quelle parole la ragazza alzò un sopracciglio. Chi diavolo prende una bevanda calda a marzo?
Ovviamente solo Liam Payne. Ma non disse niente limitandosi ad annuire e girarsi per preparare la bevanda richiesta.
A quell'ora il locale era semideserto, oltre a lui e alla giovane in servizio ci saranno state altre quattro persone. Possibile che la pioggia londinese segregasse i suoi abitanti in casa? Per lui era un po il contrario. Non potevi dire di essere andato in Inghilterra se non la provavi con la pioggia. Non tanto perché quel tempo gli piacesse, ma perché era tipico del posto.
La ragazza disse qualcosa ma Liam non la stava ascoltando, era troppo immerso nei suoi pensieri sul tempo.
Si risvegliò soltanto quando la piccola manina della giovane si posò sul suo braccio. Sussultò al contatto con quelle mani calde e incredibilmente morbide.
-Cosa?- chiese intuendo che la ragazza gli aveva posto una domanda ma lui non l'aveva sentita.
-Tutto bene?- ripetè lei.
-Si certo -affermò il giovane.
In risposta la ragazza fece un timido sorriso per poi continuare a pulire il bancone.
Ci furono pochi istanti di silenzio nei quali Liam meditò sul da farsi e poi agì.
-Come ti chiami?- chiese alla giovane.
Lei prima di rispondere alzò lo sguardo scrutando il volto dell'interlocutore.
-Sophia. Tu?-
-Liam- disse portandosi la cioccolata alle labbra.
-Allora Liam, non ti ho mai visto da queste parti. Turista? -
-Circa - storse le labbra pensando al suo amico -Ho accompagnato il mio migliore amico dalla ragazza che incosciente ama-
-Devi essere un grande amico per fare una cosa del genere. E precisamente da dove venite? -
-Siamo dell'Irlanda - rispose.
-Davvero? Ma tu non hai l'accento irlandese. E sia che ne ho conosciuto uno, e fidati si sente bene- rise ricordando quel biondo che era venuto nel negozio solo il mattino prima con la sua amica.
-Bhè, io non sono irlandese irlandese. Certo ora vivo in Irlanda ma sono nato qui in Inghilterra, a Wolverhampton-
La ragazza lasciò perdere il bancone alzando gli occhi ormai spalancati.
Liam vide la sua reazione è alzò un sopracciglio chiedendo il motivo della sua reazione.
-No, nulla di che solo che anch'io sono originaria di li- nel sentire quelle parole il moro ebbe la stessa reazione ma rimase zitto.
-Quanti anni hai?- chiese Sophia.
-Ad agosto ne faccio 20-
-Io ne ho appena fatto 20!- esclamò ridendo la ragazza.
Liam non poté fare a meno di pensare che quella risata fosse fantastica.
-No ora tu mi stai prendendo in giro! - ridacchiò -fammi vedere la carta d'identità -
La ragazza alzò gli occhi al cielo frugando in una tasca laterale della divisa da lavoro per poi portare fuori il documento.
Lo passò all'inglese che lo prese e controllò accuratamente.
-Ma ti sembra possibile che dobbiamo proprio incontrarci qui?- disse lei.
-Bhè, credo che noi due ci siamo già incontrati. Sono Liam, Liam Payne-.
-Payne? Oddio!- semi urlò attirando lo sguardo di due o tre persone che erano nel bar.
Liam rise quando la vide portarsi una mano alla bocca per poi chiedere uno 'scusa' strascicato.
-Mi ricordo di te piccolo monello. Tu sei uno di quei ragazzi che infastidiva sempre la maestra di musica- disse mettendo le mani sui fianchi cercando di sembrare seria.
-Ehy, avevo una bella voce!-
-Fantastica guarda! Soprattutto quando ti mettevi ad urlare a squarciagola- rise al ricordo.
-Non serve che elogi le mie doti canore in questo modo- finì la cioccolata.
-Ora sarà meglio che vada - disse buttando l'occhio alla parete di vetro e notando che la pioggia si era fermata.
-È stato un piacere ri vederti Payne- sorrise.
-Anche per me Smith. Verrò a salutarti prima di andarmene -
-Ci conto!- gli disse prima di salutarlo con la mano.
E quando dici "com'è piccolo il mondo" non sai mai quando può essere piccolo.
Spazio d'autore :
Amatemi perchè ho appena finito di scriverlo. Con questo non ho nulla da dire.
A presto .
La scrittrice.
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The Correspondent|| Niall Horan
Fanfic-Allora- la ragazza appoggiò i gomiti sulla superficie di plastica nera e sporgendosi in avanti -come mai sei venuto in Inghilterra? - -Da noi era vacanza - disse alzando le spalle. A quelle parole Charlie si rattristò un pochino, sperava che il...