Il mare tra di noi

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-Per me una birra - dissi all'uomo che stava dietro al bancone del locale.
- Amico. Ho voglia di divertirmi sta sera - disse Liam svuotando buona parte della bottiglia di birra che aveva tra le mani.
Io mi limitai a ridacchiare e a immaginare cosa sarebbe successo entro fine serata. Per tutti e due.
- Uh. Hai già fatto conquiste. Quella biondina non ti stacca gli occhi di dosso da quando siamo entrati - disse Liam indicandomi una ragazza bionda che stava rispetta mente dall'altra parte del locale. È ' svestita '  in un vestitino pesca. E proprio come mi ha detto Liam mi sta fissando con un sorriso malizioso stampato in volto e d'intorno le sue amiche che ridono. Poi, piano piano la vedo avvicinarsi.
- Ciao - disse con una voce stridula non troppo fastidiosa da sentire.
- Ciao - le risposi. In fin dei conti siamo qui per divertirci.
- Io sono Jacqueline, non mi offri qualcosa? - odio quando le ragazze si auto-invitano o decidono loro.
-Io sono Niall e si, cosa vuoi?- le chiedo gentilmente
- Un Inglish lood- dice e mentre lo ordino mi viene in mente Charlie. Dovrebbe arrivare anche una sua lettera tra poco.
A risvegliarmi dai miei pensieri è la ragazza che si fa sempre più vicina per poi avventarsi sulle mie labbra. Ricambio il bacio svogliata mente. Tanto dopo questa sera non la vedrò mai più.
Mi lecca il labbro inferiore per poi prenderlo tra le labbra e sorridere vittoriosa.
-Mh. Charlie.-mi lascio sfuggire dalle labbra mugolando di piacere.
A quelle parole la bionda si stacca guardandomi furiosa. E ora che le prende? Nessuna ragazza si è mai lamentata del mio modo di baciare, e non vedo perché dovrebbe iniziare a farlo una tipa sconosciuta.
-Come scusa?- chiede visibilmente irritata e per tutta risposta riceve un occhiata interrogativa da parte mia perché non capisco il suo comportamento.
-Mi hai chiamata Charlie- sputa il nome come se fosse la peggior offesa del mondo e solo al sentire il nome della ragazza mi sento arrossire.
Perché cavolo ho detto il suo nome a sta tipa?
-Ti sbagli, ho detto Jacqueli, ho abbreviato perché ci mettevo troppo a pronunciarlo e avremmo perso tempo prezioso per far altro- mento spudoratamnte e la bionda ci casca in pieno, ma non ritorna a baciarmi.
Beve un po del suo drink, come faccio anch'io del resto. Si è formata un po di tensione dopo il fatto appena accaduto. Non riesco ancora a capire come abbia fatto a pensare a Charlie. Una ragazza che abita a quasi ottocento chilometri da me e che per di più non ho mai incontrato. Porto nuovamente la birra alla bocca e noto che Jacqueline mi sta fissando.
-Hai un bell’anello- dice riferendosi alla mia mano. Mi ero pure dimenticato di indossare ancora l’anello che mi ha regalato Charlie ma del resto lo tengo tutto il giorno.
-Posso provarlo- chiede afferrandomi la mano e toccando avidamente l’anello che per me è diventato come un tesoro.
-Non puoi, è importante- dico togliendo la mano dalle sue grinfie.
-Te lo ha regalato la tua fidanzata?- chiede e a quelle parole mi irrigidisco. Per quanto mi sia affezionato a Charlie non ho mai pensato a lei come una fidanzata. Certo, ho immaginato più volte di baciarla, ma non posso dire di essere innamorato di una persona che non conosco nemmeno di persona. In fin dei conti lei potrebbe anche fingere di essere un altra persona. Magari mi innamoro di un idea di una persona, e non della persona stessa. Ho cercato anche un centinaio di volte di immaginarmela ma venivano soltanto ragazze immaginarie o copie di cantanti famose, nulla di concreto. Certo i suoi occhi li ho presenti, non perché li abbia visti, ma perché nella prima lettera me li aveva descritti bene e credo che siano di un verde intenso.
-Non è la mia fidanzata- dico dopo un lungo periodo di silenzio.
-Allora chi è?- chiede curiosa appoggiando le braccia al tavolo e sistemandosi meglio per ascoltare la storia.
-Ecco tutto è cominciato circa tre settimane fa. Ho ricevuto una lettera dall’Inghilterra. In poche parole è una diciottenne londinese che si chiama Charlie. Prima hai sentito bene, ho detto il suo nome non il tuo. E per questo ti chiedo scusa perchè nemmeno io so il perchè l’ho nominata. Sta di fatto che ci scrivo e non la conosco di persona, ma sta diventando molto importante per me. Insomma tra poco dovrebbe arrivare la sua terza lettera. Sai nell’ultima le ho inviato anche un CD in cui c’era una registrazione, le cantavo ‘Lego House’. Spero le sia piaciuta, anche perchè l’ho spedita in ritardo per montare il tutto. Mi sono sempre considerato un bravo cantante, ma basterebbe un suo commento negativo per farmi cambiare idea. E, per quanto lei possa essere lontana e io non la conosca le voglio un bene dell’anima, quasi quanto ne voglio a Liam. E sia che quest’ultimo lo conosco da quando si è trasferito in Irlanda.- dissi tutto d’un fiato, mi ero sfogato con una sconosciuta.
Per tutto il racconto stette in silenzio e mi fissava con un sorriso dolce sulle labbra dipinte di rosso.
-Tienitela stretta- disse prima di alzarsi ed andarsene.
Mi alzai anch’io e mi avviai verso l’uscita del locale, per questa sera non sopportavo più quelle luci colorate il fumo e l’odore di alcool per quanto lo amassi. Così mi avviai verso casa. Appena entrai notai una busta sul tavolino dell’entrata. Sorrisi e mi affrettai a scartarla. Sfiorai con le dita la grafia curata e sentì mancarmi un battito.

‘Caro Nialler,
Oh troia vacca! Mi vuoi far morire vero? Ma non ti sbarazzerai di me tanto facilmente. Hai una voce fantastica, e poi quella canzone. La mia preferita. Quella con la tua voce sono un mix micidiale. Hai mai pensato di diventare un cantante? Se lo diventerai voglio un posto assicurato al tuo primo concerto. Mi raccomando in prima fila. E se non lo diventerai voglio assolutamente sentirti cantare dal vivo prima di morire *facciamo i corni tutti insieme*.
Ma ora passiamo alla parte importante della lettera, non che la tua voce sia da sotto valutare, ma voglio rispondere alle domande che mi hai fatto.
No, non sono mai venuta in Irlanda. Ma sta tranquillo prima o poi ci passerò. Quando farò il mio amato tour del mondo il tuo paese sarà il secondo in lista dopo New York ovviamente.
No, non sono figlia unica. Anche se questa domanda non me l’hai fatta io rispondo lo stesso perchè beh voglio che tu mi conosca veramente. Mia sorella si chiama Elsa, ha quattordici anni ed è una rompi coglioni. Ho un buon rapporto con le quando non sclera per fan fiction o band come i 5SOS, non che io non scleri, ma lo faccio con Margò. E’ rompi coglioni perchè a volte vuole fare la so tutto io, ma infondo le voglio bene. Due anni fa ho scoperto che aveva una piccola cotta per Harry ma l’ho subito minacciata di morte. Si, lo so sono stata un po crudele ma dovevo farlo.
Passiamo oltre. No, non sono fidanzata ed ora ti racconto brevemente la storia con Harry. Friend-zone. Anche se non mi sono dichiarata. Più che altro lo vedo che ci prova *a volte* con ragazze della mia scuola. Certo, ci sto un po male ma infondo noi siamo solo amici. Poi questa sera*ovviamente quella appena trascorsa per me* lui mi ha raccontato del suo corrispondente e ho scoperto che questo è gay. Insomma al cuore non si comanda ma vorrei almeno che rimanesse qui in Inghilterra con me e che restassimo amici.
Devo proprio rispondere a questa domanda? Va beh tanto per sputtanarmi un po in giro. Si, sono ancora vergine. Non prendermi in giro grazie. Sto solo aspettando la persona giusta che non mi costringa a fare qualcosa di diverso dall’amore. Ci vorranno ancora molti anni perchè io trovi questa persona, al mondo d’oggi i maschi pensano solo ad una cosa. E non negarlo, pensi anche tu a quello.
Ora voglio dirti una cosa molto importante. Per me stai diventando una persona tanto speciale, ormai voglio bene a te e a Margò allo stesso modo. L’unica cosa che vi distingue è che tra me e lei ci sono solo un paio di case di differenza mentre tra di noi ci sono si e no ottocento chilometri. Questi fottuti chilometri che mi impediscono di abbracciarti. Non sai neanche quanto io abbia voglia di un tuo abbraccia, anche se non so come sono, ne ho voglia. Magari per te non è lo stesso. Ti voglio bene.
A presto.
La tua piccola Charlie.’

Come poteva anche solo pensare che io non la volessi qui al mio fianco, magari a mangiare dei pop corn. Tra le mie braccia. Lei è perfetta riesce a farmi ridere con una semplice lettera e a farmi battere il cuore essendo a miglia e miglia di distanza. E l’unica cosa che riuscì a pensare fu: ‘Fanculo Charlie Wilson’.

The Correspondent|| Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora