-Non accetto un no come risposta. Anzi non accettiamo.-
-Margò non ho voglia di uscire - mi lamento dal letto. È sabato pomeriggio e a Margò é venuta la brillante idea di andare a bere una birra tutti assieme. E quando dico tutti intendo io, lei e Harry. Ma non ho la minima voglia di birra e tanto meno di uscire di tutto punto più tosto di starmene distesa nel letto a cazzeggiare.
-Cazzo Charlie é sabato sera! Tutti escono il sabato sera!- si lamentò nuovamente Margò.
-Non ho voglia- dissi affondando la testa sul cuscino.
-Se non ti sbrighi ti spogliamo noi e poi ti rivestiamo- disse ammiccando Harry. Al solo pensiero arrossì lievemente e controvoglia mi alzai sbuffando.
-Va bene, ma andate fuori- dissi ancora esausta per la giornata.
-Io sto pure qui - disse Harry cercando di accomodarsi sul letto, ma non fece un tempo ad appoggiare il fondo schiena che era già fuori dalla mia stanza.
-Sai che ti voglio bene. Vero? - disse quando gli chiusi la porta un faccia.
-Certo tesoro - devo dire che a volte si comporta proprio da amico gay. Lo penserei se non fossi certa che è etero.
Mi preparai velocemente con dei jeans e delle vans. L'avevo detto che non avevo voglia di vestirmi di tutto punto e poi ho diciott'anni cazzo mica quaranta.
Scesi le scale ed andai in contro ai miei amici che erano accomodati sul divano del salotto che chiacchervano allegramente con mia madre.
Mi bloccai sentendo la voce materna dire -Non so, Charlie riceve tante lettere in questo periodo-
-È normale, anche noi ne riceviamo-dice cautamente la mia amica- Stiamo facendo un progetto di scuola. Ci è stato dato un corrispondente a cui dobbiamo scrivere per un mese. Il mio viene dall'Italia, quello di Harry dal Canada e quello di Charlie dal..-
-Dall'Irlanda- intervengo.
-Charlie. Perché non mi hai detto nulla?- chiese con voce rotta dopo qualche secondo di esitazione.
-Perchè non ti sarebbe importato- dico semplicemente. Potrebbe sembrare che io l'abbia offesa, ma credo che non sia così. Infondo le ho solo detto la verità.
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Siamo in un bar. Il nostro bar. Ci siamo sempre venuti, sin da quando eravamo dei bambini. A quell'epoca prendevamo solo patatine ed una coca cola, mentre ora ci facciamo servire roba più forte. Abbiamo ordinato una birra a testa, anche se sappiamo che ne berremmo altre.
-Allora. Io non so nulla dei vostri corrispondenti, so solo il nome, l'età e il paese. E credo che sia la stessa cosa per voi. Quindi che ne dite se parliamo un po di loro?- propone Margò che fino a quel momento era rimasta zitta nella sedia del locale.
-A me non dispiace - rispondo prendendo un sorso della bevanda.
Harry si limita ad alzare le spalle.
-Okay, allora inizio io. La mia corrispondente ha sedici anni e si chiama Ilaria. È italiana. So pochissimo di lei, apparte che è fidanzata con Luca, un ragazzo della sua città e che sa disegnare. Fa un liceo artistico o istituto, non ho capito il sistema scolastico italiano. Ha i capelli rossi, ovviamente sono tinti ma sembra simpatica. Ora Harry parlami del tuo. Com'è che si chiamava? Luise? Leonard? -
-Louis.-appoggia la birra e poi continua- Attualmente vive in Canada per l'università con il suo migliore amico Zayn. Ha ventun'anni ed è di Doncaster, una cittadina dell'Inghilterra. È simpatico e ci scrivo volentieri. Ha detto che tra un mese finisce lo stage che sta facendo e sia lui che il suo amico tornano e finiranno l'università a Londra. Il suo amico è più piccolo di due anni ed è anglo-Pakistano. Ha gli occhi azzurri, ma non so se hanno delle sfumatute. Non mi ha detto delle cose particolari. È bravo a cantare o meglio per ora vive di questo con Zayn. Non ha la ragazza, e da quello che ho capito è gay.-
Mi congelo a quell'affermazione. Chiunque si innamorerebbe di Harry. Che sia maschio o femmina lo amerebbe. È una sua caratteristica. È bello anche se ha i capelli castani tenuti abbastanza lunghi. Ed i suoi occhi verdi. È di quello che mi sono innamorata.
-Charlie. Tocca a te.- mi richiama all'attenzione Harry.
Bevo un sorso di birra tanto per darmi una svegliata- Non che sappia tanto di lui, ho ricevuto solo una Lettera. Si chiama Niall Horan, é irlandese ed ha vent'anni, come il suo amico Liam. Frequenta l'università. È un biondo tinto...-
-Mai visto un maschio che si tinge i capelli - dice Harry ridendo
-Apparte questo, quanta gente vedi in questa cittadina? Ci tiene ai capelli, tutto qui fatina dagli stivali dorati.- Faccio riferimento a ciò che indossa in questo preciso istante. Degli stivaletti d'oro. Molto gay, ma a lui piacciono.
-Touchè- risponde
-Lasciala continuare - sbuffa Margò tirandogli un buffetto sul braccio.
-Allora stavo dicendo. Ha i capelli castani chiari ma è da anni che se li schiarisce rendendoli biondi. Ha gli occhi azzurri, a lui non piacciono molto ma agli altri si. Ama la pizza e il cibo in generale- ridacchio ricordando la lettera.
-È l'uomo giusto per te- scherza Margò.
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Appoggio le chiavi di casa cercando di fare il meno casino possibile per non svegliare gli altri che sono in casa. Sto salendo le scale quando sento qualcuno schiarirsi la voce alle mie spalle. Mi volto vedendo che mia madre è sulla soglia della cucina con le braccia incrociate al petto che toccano la camicia da notte.
-Mamma? Cosa ci fai sveglia? - chiedo ripercorrendo la strada appena fatta per andarle in contro.
-Ti volevo parlare- fa un sorriso tirato
-Dimmi-
-Perché non mi hai detto del progetto? Ne sarei stata felice-.
-Sei quasi sempre al lavoro, a volte penso che non ti importi di me o di Elsa.-
-Non dirlo neanche per scherzo. Tengo moltissimo a voi - questa volta il sorriso é sincero.
-Bhè. Vuoi che ti racconti? - chiedo dolcemente e lei annuisce.
-Prepara del tè - aggiungo e lei sorride guardando l'ora e notando che è mezzanotte passata.
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-È arrivata questa poco dopo che sei andata via.- appena finiamo la nostra chiaccherata mi mostra il pacco.
-Grazie- lo prendo e sorrido pensando che 'Si, è lui'.
-Me lo presenterai mai?- chiede con una certa luce negli occhi.
-Non so nemmeno se lo conoscerò- e ride lasciandomi andare in camera per leggere la lettera.
Apro l'involucro ed estraggo il foglio di carta non curandone del resto. La leggo velocemente e quando arrivo alla fine riprendo in mano il pacco. Trovo la scatoletta indicatami nella lettera. Sopra c'è scritta una frase 'Dovrai ascoltarlo solo quando avrai voglia di rimettere insieme i pezzi'. Cosa significa la frase? Che senso ha? Che pezzi intende? E perchè dovrei rimetterli insieme? Accendo lo stereo che ho in camera ed inserisco il disco e lascio che le note della canzone mi cullino.
Tutto ha un senso. 'Dovrai ascoltarlo solo quando avrai voglia di rimettere insieme i pezzi' è collegata alla canzone. Lego House risuona per la stanza. È l'una di notte ed io sto ascoltando la sua voce. Melodica. Fantastica. Roca. Lieve. Perfetta. E una morsa si forma alla bocca dello stomaco. E tutto ciò che riesco a pensare è: 'Fanculo Niall Horan' .
Spazio d'autrice:
Allora, vorrei dire due cose riguardo agli avvenimenti da poco successi. Zayn Malik ha compiuto una decisione. Ora non dico che sia giusta o che sia sbagliata perchè io sono stata la prima a piangere come una cretina e se vedo un video piango tuttora. Ma la vita va avanti, forse rientrerà nel gruppo o forse intraprenderà una carriera da solista, questo non lo so. E al posto di consolare solo lui, proviamo a pensare a quegli altri poveri cristi che sono ancora nella band, hanno chiesto di sostenerli, e bhe io lo farò. E' vero molte canzoni non potranno più essere come prima, ma nel bene o nel male io ci sarò.
Grazie anche solo per aver letto tutto ciò.
Allora ho avuto alcuni problemi con questo capitolo quindi se ci sono parole interrotte vi prego di comunicarmelo così cercherò una soluzione.La scrittrice.
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The Correspondent|| Niall Horan
Fanfic-Allora- la ragazza appoggiò i gomiti sulla superficie di plastica nera e sporgendosi in avanti -come mai sei venuto in Inghilterra? - -Da noi era vacanza - disse alzando le spalle. A quelle parole Charlie si rattristò un pochino, sperava che il...