Partenza

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Il tempo era volato ed erano passati i giorni. E finalmente Niall e Liam erano nell'aeroporto di Dublino. Sarebbero partiti per Londra.

-Nervoso?-chiese ridacchiando Liam riferendosi all'amico che era nel panico più totale e continuava a sfregarsi le mani sul tessuto dei pantaloni neri.

-Un po - disse semplicemente.

Non sapeva perché era così ansioso, ma lo era. Aveva anche una certa paura. Paura che la ragazza non lo riconoscesse. Non si erano mai visti e questo da una parte era un bene e dall'altra un male. Un bene perché la reazione dei due sarebbe stata fantastica al loro primo incontro. Ma anche un male perché la curiosità li aveva consumati dentro. Si, certo si erano descritti ma la fantasia fa quello che può, non miracoli. Aveva anche paura che a Charlie non sarebbe piaciuta la sua sorpresa. Di sicuro non si aspetta di trovare un Niall Horan con un sorriso in volto nell'uscio di casa sua.

-Hey, tranquillo andrà tutto bene- lo rassicurò Liam.

La sera stessa del loro litigio Niall si era presentato a casa dell'amico con un cartone di pizza in mano. Liam semplicemente non era riuscito a resistere alla pizza con il salamino e così i due fecero pace. Come sempre del resto. Alle persone comuni per far rinascere il rapporto serve una chiacchierata, a loro basta una pizza. Ma era giusto così, il loro rapporto era perfetto e duraturo e soprattutto loro non erano persone comuni. Niente sarebbe riuscito a separarli.

-I passeggeri con il volo K15 diretti a Londra sono pregati di recarsi all'imbarco.-

Niall sussultò al sentire la voce meccanica dell'altoparlante. Guardò Liam, che in quel momento si era appena girato per guardarlo, e gli fece un cenno del capo e poi si misero in coda come tutte le altre persone presenti nella sala d'aspetto che dovevano prendere il loro stesso aereo.

Mancavano poche ore, tra: imbarco, volo e sbarco e poi avrebbe finalmente incontrato la ragazza. Più ci pensava e più il cuore batteva veloce, le mani tremavano e la sua voce andava a puttane. Così prima di salire sul mezzo scrisse un messaggio veloce alla giovane amica, tanto per farla incuriosire ma anche sentire.

Ho in mente di farti una sorpresa. Scusami ora non posso dirti nulla, ma giuro che dopo ti spiego tutto. 

xx Nialler

 


Sbuffò leggendo il messaggio che le aveva inviato l'irlandese poche ore prima. Si era da poco svegliata ed aveva scoperto che al momento era a casa da sola. Sua madre è suo padre erano al lavoro e sua sorella minore era a casa di un'amica a fare i compiti, o meglio dire a parlare della loro band preferita. Erano le dieci di mattina e la giovane Charlie non aveva nulla da fare. In casa non c'era nessuno, quindi non aveva nessuno a cui rompere le scatole. Harry era con Louis, quindi niente chiacchierata al bar con una fumante colazione. Margò era dalla zia Peggy. Santa donna quella, le regalava sempre una mancia senza che i genitori della ragazza lo scoprissero. E quindi poteva depennare anche lei dalla lista. Così gli rimaneva Niall, ma se non le aveva ancora scritto voleva dire che al momento non aveva tempo. Ed in più la ragazza stava anche morendo dalla curiosità, voleva sapere qual'era la sorpresa che stava organizzando l'irlandese. Così decise di non fare niente ed oziare tutta la mattina. Controvoglia si alzò dal letto raccattando dei vestiti comodi e da casa. Si diresse verso il bagno e si cambiò in tempo record. Lentamente scese le scale per dirigersi in cucina, il suo stomaco stava brontolando per la fame. Aprì la dispensa ma non trovò nulla che soddisfacesse i suoi gusti, così optò per dei sani Pancake. Li preparò velocemente e mentre stava versando la pastella sulla padella il campanello suonò. Imprecò a bassa voce lasciando tutto com'era e andando verso la porta per aprire. 

Chi diavolo rompe le scatole in un giorno di festa e alle dieci di mattina?


——


Controllò un paio di volte l'indirizzo della casa e nonostante fosse corretto non aveva né ancora suonato. Alla fine si decise e permette l'indice sul bottoncino di metallo.

Sorrise sentendo il trambusto provenire dall'interno della casa. Poi sentì una voce femminile urlare 'Un attimo'. Era sicuramente lei, non ne aveva dubbi.

Un battito in meno, avrebbe avuto una morte più veloce.

La porta si spalancò lasciandogli la vista di una ragazza.

Charlie.

Era esattamente come si era descritta, o forse meglio. Sta di fatto che era bassa e si poteva capire che aveva un corpo snello anche se era coperto da una felpa che era come minimo 3 taglie più grande della sua. Dei pantaloni che erano sicuramente di suo padre perché alla base aveva dei risvolti, ma pur essendoci la presenza di questi i pantaloni le calzavano larghi. I lunghi capelli castani al momento erano raccolti alla bell'e meglio in una crocchia disordinata, ma che ci poteva fare si era appena svegliata. Sulla guancia c'era la presenza di uno striscio dell'impasto di cui lei non si era nemmeno accorta. Pur essendoci questi piccoli ed inutili difetti la ragazza appariva bellissima agli occhi dell'irlandese. La ragazza d'altro canto non sapeva chi era, il suo cervello non aveva associato quel corpo a Niall, anche perché secondo i suoi calcoli il ragazzo al momento era a lezione.

-Salve. Ha bisogno di qualcosa?- chiese al ragazzo.

Il quale sfoggiò un sorriso a trentadue denti e disse dondolandosi sui talloni- Avevo detto ad una certa signorina Charlie che avevo una sorpresa per lei-

-Come scusa?- la ragazza lo guardò stranita con un cipiglio alzato. Non aveva ancora collegato le cose.

-Ho una sorpresa per Charlie Wilson- disse ancora spiegandosi meglio, sperava che con queste parole la mora avrebbe capito.

Infatti fu così. Ma ci mise del tempo per assemblare il tutto, non tanto perché non avesse capito il messaggio che gli stava dando, ma più che altro perché non ci credeva. Il tutto le sembrava surreale. 

Il giovane ci stava rimanendo male, forse non ricordava il suo messaggio, o forse non lo aveva letto. Il suo cuore si stava spezzando, la sua più grande paura si era realizzata. Ma non bisogna dare tutto per scontato. Lo capì quando Charlie disse con voce tremante ed una mano sulla bocca 'Niall? Sei tu?'.

Il biondo sorrise aprendo le braccia dicendo- Si piccola mia-.

A quelle parole Charlie non ci vide più e singhiozzò forte sul petto di Niall il quale la stinse forte in un abbraccio.

'Allora è così che sono i tuoi abbracci' pensò l'irlandese 'Me ne servono altri' ed aumentò la presa.



Spazio d'autrice:

Salve a tutti. eccomi qui con un nuovo capitolo. Ho notato che ultimamente non arrivano più le notifiche di questa storia. Mi dispiace, cercherò di risolvere il problema al più presto. Vi prego di dirmi se non vi arrivano. Grazie.

Comunque cosa ne pensate? Finalmente i due si sono incontrati. Ora vedremo cosa succederà tra questi due.

A presto.

La scrittrice.

The Correspondent|| Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora