Where are you now

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Salutò velocemente tutti dicendo che gli era appena arrivato un messaggio della madre in cui le chiedeva un aiuto per la spesa.
Appena fuori da casa Styles sospirò di sollievo. Quell'abitazione stava diventando troppo stretta per contenere tutti quanti.
Cammino velocemente verso casa sentendo solo il bisogno di farsi una doccia rigenerante e poi di sentite l'irlandese, dell'ultima cosa ne aveva particolarmente bisogno.

Mezz'ora dopo era con il telefono in mano distesa sul proprio letto indecisa su cosa scrivere all'amico. Aveva bisogno di un messaggio convincete per farlo venire in Inghilterra, ma non trovava le parole giuste.

Niall.

Charlie! Tutto bene?

Insomma. Tu?

Io bene, anche se sono stanco. Ma tu? Che hai?

Sai che di me ti puoi fidare.

Esitò qualche istante, si imbarazzava chiederglielo ma per lei era molto importante.

Ho bisogno di te.

Ora ti chiamo.

No, non serve.

Ma inviò il messaggio troppo tardi perché il biondo aveva già fatto partire la chiamata. La ragazza sorrise amaramente quando vide lo schermo del cellulare illuminarsi.

-Nello- disse con voce cupa.

-Piccola! Ora mi racconti?- chiese direttamente sentendo una fitta nel petto per colpa della sua voce così spenta, non sembrava neanche la voce della SUA Charlie.

Sospirò cercando di trovare le parole giuste per poi partire a macchinetta- Sta andando tutto male. Tu sei a quasi mille chilometri di distanza, Harry quasi non mi parla più, pensa che ci ha appena confessato la sua relazione con Louis. Il punto non è tanto la sua relazione perché sono contenta per loro ma è che mi ha tenuto all'oscuro della sua vita per chissà quanto tempo. Poi Margò è strana, penso che pure lei mi stia nascondendo qualcosa. Sophia in questo periodo è sempre giù di morale e quando le chiedi che cos'ha lei risponde sempre con un 'Nulla'. Ma cazzo se non hai nulla non stai con quella faccia da cane bastonato! E poi il rapporto con mia mamma. Dio! Mi fa innervosire ogni due secondi. Passo tutto il giorno sui libri e quando ho quei due minuti di sfogo lei mi dice che non studio mai e che se non passo gli esami, che tra l'altro si stanno avvicinando, mi uccide. Mia sorella mi rivolge a mala pena un ciao al mattino e mi esclude dalla sua vita. Potrebbe sembrare una cosa bella, ma cazzo non lo è! E, insomma io non ce la faccio più.- sospirò esausta.

-Stai tranquilla tutto si sistemerà- le disse in modo dolce dal bagno dell'università. Quando gli era arrivato il messaggio della ragazza stava seguendo una lezione importantissima ma non se la sentiva di abbandonarla, ed aveva fatto bene.

-L'unica cosa che potrebbe sistemare tutto sarebbe la tua presenza vicino a me- forzò un sorriso sbilenco che si tramutò presto in una smorfia.

-Lo sai che sono sempre al tuo fianco-.

-Si, ma non di persona, ho bisogno dei tuoi abbracci e delle tue coccole- ammise ricordando un pomeriggio di qualche tempo prima passato con l'irlandese sul divano di casa sua a guardare un film con pop corn e caramelle.

-Anche a me mancano, ma sai che non posso. Ho la mia vita qui- le rispose cercando di essere convincente.

-Giusto. Tu hai la tua vita di cui io non ne faccio parte- disse con voce amara la giovane. Sapeva perfettamente che il biondo non intendeva quello ma la sua mente non faceva altro che trovare cose negative su cose negative.

-Sai che non è vero. Tu sei importantissima!- ribatté.

-Ah si? E come mai non vuoi venire qui per aiutarmi? Ti ho raccontato prima che periodo di merda sto passando-.

The Correspondent|| Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora