'Oops' and 'Hi'

3.6K 178 68
                                    

Se sei una Larry Shipper sai già a cosa si riferisce il capitolo. Buona letrura

Louis's pov:

Avevo suonato il campanello dell'abitazione.
Non ero agitato. Okay, forse un pochino. Penso che sia normale, dopo tutto questo sarà il nostro primo incontro. Da questo dipende tutto quindi devo cercare di non fare figure di merda.
Ad aprirmi la porta é una ragazza con i capelli biondi e gli occhi verdi. Decisamente, è sua sorella.
-Salve, ha bisogno di qualcosa? - chiede gentilmente.
-Si - strofino nervosamente le mani tra di loro- questa è casa Styles giusto?- la mia voce tremava leggermente. Grazie voce, sempre pronta a farmi fare la figura dello stalker impazzito.
-Certo- rispose facendo un mezzo sorriso.
-Per caso c'è Harry in casa?- chiedo.
-Si, come ti chiami, non ti ho mai visto - dice con una punta di curiosità mentre mi fa entrare nella casa.
-Oh, io sono Louis. È da un mese che ci scriviamo. Vengo dal Canada - dico ma appena pronuncio il mio nome vedo i suoi occhi illuminarsi
-Louis, so chi sei. Harry mi ha parlato molto di te- sorride ed io arrossisco leggermente non sapendo a cosa si riferisca il 'molto' - dovrebbe essere nella sua stanza. Sali le scale e giri a destra, non puoi sbagliare è l'unica porta -.
-Grazie, .... - lascio in sospeso perchè mio malgrado sono riuscito a dimenticarmi il nome della sorella.
Lei sembra capire e risponde -Gemma-
E per tutta risposta le sorrido riconoscente.
Mi incammino e vedo che la porta indicatami è aperta. Sto per bussare al lato quando l'occhio mi cade su una figura meschile in piedi al centro della stanza. Lo riconosco, anche se non l'ho mai visto capisco che si tratta di Harry. È appena uscito dalla doccia, questo si spiega dal fatto che ha soltanto un asciugamano legato alla vita.
Poi succede tutto d'un tratto.
Il telo cade a terra mostrandomi un lato b fantastico. I muscoli della schiena sono leggermente tesi mentre quelli delle gambe sono pochi poiché esse sono abbastanza magre. Sento i pantaloni diventare piano piano sempre più stretti. Merda.
Vedo che sta per coprirsi e mentalmente penso che sia un peccato.
Inevitabilmente mi lascio scappare un -Oops! - dalle labbra e, per essere meno indiscreto porto le mani agli occhi, così da coprirmi la splendida visuale.
Per tutta risposta una voce profonda e leggermente roca dice -Hi-

Harry's pov:

Ho sempre pensato che il bagno è un momento per pensare e riflettere. Ma questa volta non era stato così. La mia mente sembrava svuotata da qualsiasi preoccupazione è il mio cervello rispondesse solo ai comandi base.
Ora mi trovo nella mia stanza con indosso solo un asciugamano ben legato alla vita. Fisso le pareti bianche della stanza, mi danno allo stesso tempo un senso di tranquillità e anche di inquietudine. Con movimenti quasi meccanici sciolgo il telo, lasciandolo cadere ai miei piedi. Passano alcuni attimi in cui sembro in trans ma in realtà sto solamente pensado a tutto ciò che mi circonda.
Sento una leggera voce maschile provenire dalle mie space dicendo un semplice -Oops!-.
Giro il capo per vedere di chi si tratta, un ragazzo è sulla soglia della mia stanza, ha le mani posate sugli occhi per coprirsi. È medio basso e magro con sul volto una leggera barba. Ha una camicia leggera di jeans rigorosamente aperta e arrotolata sulle maniche che lascia intravedere buona parte dei tatuaggi che ha sulle braccia. Sotto di essa ha una maglietta bianca con una stampa grigia. La parte bassa è fasciata da un paio di skinny jeans neri tenuti bassi e con dei risvoltini. Finisco la radiografia osservandolo in volto. Se si togliesse le mani riuscirei a vedere gli occhi.
Decisamente non ho mai visto questo ragazzo e non so chi cavolo sia. Ma non posso essere scortese rispondo con un -Hi-.
-Ehm. Ti sei vestito? - chiede imbarazzato e l'unica cosa che penso è che ha una voce bellissima.
-No, aspetta un attimo- mi sbrigo a prendere il paio di boxer e il resto dei vestiti che avevo preparato precedentemente sul letto. Li infilo velocemente e dico un: -Vestito!- appena ho finito.
Il ragazzo timidamente toglie prima una mano e poi l'altra per constatare se avessi effettivamente tutti i capi al proprio posto. Alcuni istanti di silenzio si insediano tra di noi, in cui ognuno si perde a studiare l'altro. Io mi soffermo sugli occhi, anche perché è l'unica cosa che non ho visto prima. E dio, non ho mai visto nulla del genere in vita mia. Non ha degli occhi, ha due zaffiri, un po più chiari ma comunque zaffiri.
-Scusa. Non mi ricordo di te, ci conosciamo? - chiedo spezzando il silenzio per nulla imbarazzante. Sembrava che nel silenzio ci trovassimo e cinversassimo in una lingua tutta nostra. Ed era una cosa strana perchè con il silenzio non si comunica.
- Oh, che stupido, hai ragione scusami. In verità non ci siamo mai visti prima d'ora anche se ci conosciamo- disse, ma aggrotto le sopracciglia non capendo le sue parole.
-Mi chiamo Louis. Louis Tomlinson, sono quello delle lettere - dice dopo un una attimo di esitazione.
Non è possibile. Louis è in Canada. Lui ha gli occhi azzurri. Lui ha i capelli castani e sparsi per la testa disordinatamente. Louis è fottutamente basso.
Porca troia è lui!
Non mi sembra reale. Louis Tomlinson è in casa mia! Non è reale.
Schiudo leggermente la bocca ancora esterefatto dalla notizia restando immobile dove sono. Noto però che lo sguardo del ragazzo si è fatto triste, forse pensa che non sia contento di averlo conosciuto. Ma cosa fare? Dargli una pacca sulla spalla come le persone comuni o abbracciarlo come fanno di solito i conoscenti? Ma non siamo poi così tanto conoscenti, certo un paio di lettere ma nulla di più. Oh fanculo. L'unica cosa che voglio è abbracciarlo. Così mentre lui rimane inchiodato al pavimento della mia stanza lo sorprendo lanciandomi sulla sua figura e le mie braccia finiscono con l'allacciarsi alla sua vita.
Per un secondo rimane spaesato dal mio gesto per poi ricambiare l'abbraccio. Un dolce profumo di tabacco mi invade le narici. Cazzo è delizioso!
Alzo lo sguardo e solo ora noto la differenza di altezza. Tra di noi ci sarà si e no una spanna di differenza. Che nanetto. Il mio nanetto.
Dopo poco ci stacchiamo dall'abbraccio.
- Scusami per prima- dico ricordando che poi minuti prima il moro mi ha visto come madre natura mi ha fatto.
-Oh tranquillo.- dice e poi qualcos'altro detto quasi in un sussurro inudibile, ma ahimè io lo senso . È un commento poco casto sul mio corpo. Non ci do molto peso anche se so che lui è gay.
-Come mai sei qui?- chiedo facendolo accomodare sul mio letto.
-Bhè, volevo incontrare almeno una volta il ragazzo che mi manda lettere -sorride- e poi mi stai simpatico-
-Oh. Non accetto un no come risposta. Questa sera rimani qui a mangiare e ti faccio anche fare un giro per il paese- sorrido così facendomi spuntare le fossette.
Louis al mio fianco sembra spaesato per qualche secondo per poi portare una mano sul mio viso e affondare un dito nella fossetta- Non mi avevi detto che avevi le fossette - interviene continuando a tenere il dito all'interno di essa.
-Credevo che non fosse importante- dico ridendo
-Dopo questa mi sono offeso- dice mettendo un dolce broncio sul viso. Alla vista di quello scoppio in una risata contagiando anche il ragazzo al mio fianco.
- Ti piace il tè - chiedo facendo riferimento alla bevanda che tanto amo.
-Certo-
-Bene, allora aspettami qui- dico per poi alzarmi dal letto e scendendo in cucina per preparare due tazze della bevanda. Poco dopo sono di ritorno con queste in mano.
-Non serviva- disse mentre ne afferra una- Grazie - e se la porta alla bocca per sorseggiarla
- Prego- ne bevo un sorso per poi parlare - Allora Caro Louis , hai altre cose da dirmi o hai già detto tutto nelle lettere?-


Spazio autrice :
Allora. Che dire questo capitolo l'ho pubblicato oggi solo per fare un 'pre - regalo' di compleanno ad una delle mie migliori amiche. Auguri Galante.
Spero vi sia piaciuto l'angolo Larry , anche perché ho pensato che ogni tanto faccio un capitolo dedicato a loro. Nel frattempo scommetto che stai morendo dalla voglia di sapere cosa succede agli altri due. Ehehe dovrai aspettare :) .
A presto.
La scrittrice.

The Correspondent|| Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora