Appena aveva letto le poche righe scritte dall'irlandese aveva subito chiesto aiuto ai suoi amici ritrovandosi alle sette e quaranta nella camera della mora. Stavano discutendo sulla risposta è sul significato del testo. C'era chi, come Harry che affermava che il biondo voleva solo essere simpatico e dolce dopo una lezione. Chi come Margò che era convinta del fatto che i due fossero innamorati e che il giovane aveva fatto una sorta di dichiarazione. O chi come Charlie che non sapeva cosa pensare. Forse era un fottuto errore. Ma anche il nome? O magari si era ubriacato. Ma poi cancellò ricordando il suo stato da ubriaca e si, lei non riusciva neanche a stare in piedi da sola. Figuriamoci a modificare un capolavoro di Shakespeare come quello per dedicarlo ad una persona sconosciuta. Forse gli avevano rubato il telefono e vedendo i messaggi lo Stalker aveva iniziato a pensare a cose filosofiche. Anche se è pure vero che uno stalker non sa cose filosofiche, ma questo era solo un dettaglio del dettaglio. La cosa principale ora era scoprire cosa era frullato nella testa del giovane irlandese.
-Ricapitolando. Abbiamo deciso che scriverai ciò - disse risoluta l'amica porgendogli un fogliettino di carta.
Lesse le righe e scrisse velocemente concentrandosi per non sbagliare. Prima di inviare il messaggio lo rilesse un paio di volte, tanto per essere sicura.
-Bene- sospirò mentre lanciava il telefono sul tappeto blu in mezzo alla stanza su cui era seduta con gli altri due.
Alzò lo sguardo sui suoi amici cercando qualche argomento di cui parlare. Non voleva toccare l'argomento 'biondoeirlandese' quindi confidava in loro. Ma a quanto pare nessuno dei due aveva voglia di fiatare. Così stava per chiedere se avevano fame o se volevano rimanere per la cena ma la voce di Harry la sorpassò.
-È arrivato - disse il riccio alludendo a qualcosa.
Charlie pensava la risposta. Margò, che aveva una buona memoria collegò le cose. Voleva solo la conferma dei suoi pensieri.
-Di cosa stai parlando Harry?- chiese la più piccola del gruppo, alias Charlie dopo aver controllato il telefono e aver constatato che, no non erano arrivati messaggi.
-Di chi vorrai dire. Louis Tomlinson si è trasferito a Londra- sorrise amaramente.
-Cosa?- urlò Margò- Credi di poterlo dire così facilmente senza dirci nulla?-
Charlie si limitò a ridacchiare, sapendo che prima o poi sarebbe successo. Qualcuno le avrebbe portato via Harry. Lo aveva notato dal comportamento di quest'ultimo. Mentre dava la notizia era nervoso ed agitato, cosa che se fosse successa a lei, sarebbe stata tutta al contrario. Lo avrebbe urlato ai quattro venti e non nascosto. E questo perché Charlie é Niall erano amici, ma se ci fosse stato qualcosa di più, lo avrebbe comunicato ai suoi amici allo stesso modo.
Tutto sommato era una brava osservatrice, riusciva a distinguere le emozioni delle persone a lei care. E ciò che intuì da Harry fu attrazione fisica nei confronti del inglese/canadese che si era ritrovato come corrispondente. Almeno per adesso era solo attrazione fisica, con il tempo si sarebbe trasformato in un altro sentimento. Ma quando ci piace una persona l'unica cosa che si può fare è renderla libera. E poi Charlie non sapeva cos'è l'amore. Non lo aveva mai provato e aveva solo confuso i due sentimenti.
Amore e amicizia.
Tra i due c'è una differenza minima, impercettibile. Era stata molte volte sul confine con Harry, lei credeva di averlo superato ma non era così, il livello era sempre stato costante. Ora era felice, certo un lieve strato di malinconia si formò nel suo cuore. Ma niente che non si potesse togliere con estrema facilità grazie alla Nutella.
-Si, be come ve lo dovevo dire. È arrivato l'altro giorno- ridacchiò -Ho fatto anche una figura di merda. Ora non vi racconto, diamine sarebbe troppo imbarazzante. Vi basta sapere che le prime cose che ci siamo detti sono 'Oops' e 'Hi'. -sorrise al ricordo.
-E lui, com'è fisicamente? -chiese curiosa Margò.
-Oh fidati niente male. L'unica cosa è che è tremendamente basso. Sarà cinque o sei centimetri in più di Charlie. E questo è dire tanto.- ridacchiò volendo offendere in modo giocoso l'amica.
-Ehy. Così mi offendo - mise un finto broncio sul volto e lo guardò in cagnesco.
-Sai che scherzo piccola-
Qualunque ragazza sarebbe arrossita a quel nomignolo, ma non lei. Era uno di diecimila soprannomi che Harry le affibiva. Era una cosa di Harry, una persona doveva avere sete miliardi di nomignoli o lui non sarebbe stato contento.
-Quando vi vedrete la prossima volta?- chiese Charlie.
-Domani pomeriggio. Gli faccio fare un giro per il paese. E, volevo chiedervi, non è che dopo ci raggiungerete, vorrei farvelo conoscere. Sapete c'è pure il suo migliore amico e non vorrei che si sentisse di troppo.- si passò una mano tra i lunghi capelli ricci.
-Qualsiasi cosa per un figo. E se sono due è ancora meglio!- esultò Margò con una faccia maliziosa.Spazio autrice:
Merdaccia secca. Vi ringrazio un casino. Siamo a 1K di visualizzazioni più ringrazio tutte quelle personcine che commentano e che lasciano una stellina. Siete fantastiche.
Non per fare pubblicità, ma è solo giusto informare chi è l'autrice del disegno che è qui sopra è Channybee.
Okay. Ora solo una domanda.
Quante Larry? *Galante non commentare, lo so già che lo sei :)*
Io lo sono :)A presto.
La scrittrice.
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The Correspondent|| Niall Horan
Fanfiction-Allora- la ragazza appoggiò i gomiti sulla superficie di plastica nera e sporgendosi in avanti -come mai sei venuto in Inghilterra? - -Da noi era vacanza - disse alzando le spalle. A quelle parole Charlie si rattristò un pochino, sperava che il...