5- Fiducia

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Quando Zio Tom aprì la porta ci rese impossibile sia a me che a Zia Lily di capire chi fosse.

Zio Tom- Salve! Come posso aiutarla signorina?

x- Salve, mi scusi per l'ora ma vorrei sapere se vostra nipote è qui. 

Riconobbi subito la voce e mi avvicinai a Tom

y/n- Natalia? Che ci fai qui?

Nat- Y/N! Mi hai fatta preoccupare!

Disse Natasha abbracciandomi 

y/n- Non pensavo che ti importassero delle persone all'infuori di te stessa 

Risposi allontanandomi dal suo abbraccio mentre zia Lily si avvicinava per capire cosa stesse accadendo.

Zia Lily- Salve! Lei deve essere la famosa Vedova Nera! Davvero è un piacere Signorina Romanoff!

Nat- Mi chiami Natasha, non mi piacciono le formalità 

y/n- Ah si? E da quando?

Zia Lily mi lanciò un occhiata spaventosa, sembrava mi volesse lanciare qualcosa addosso.

Nat- bene ora che so che stai bene torno a New York. 

y/n- va bene

Nat- bene

Natasha uscì da casa salutando gli zii augurandogli una buonanotte.

Zia Lily- ma cosa fai?! Che comportamenti sono questi? Quella ragazza è venuta da New York fino qui solo per vedere se stavi bene e tu le rispondi così? Va subito da lei e chiedile scusa e di stare da noi per stanotte! Chiaro?!

Zio Tom- Tua zia ha ragione y/n. Almeno chiedile scusa.

y/n- Va bene... 

Uscii di casa lasciandomi chiudere la porta da dietro da sola e corsi da Natasha che stava partendo con la sua auto.

y/n- Natalia! Apetta! 

Nat- Cosa y/n? Che tu mi sminuisca davanti alla tua famiglia?

y/n- Andiamo non ti ho sminuita! 

Dissi mentre mi avvicinavo al suo finestrino 

Nat- okay ora lasciami andare.

y/n- non ci pensare nemmeno Romanoff!

Mi misi davanti all'auto in partenza facendola spaventare di nuovo, Natasha uscì dalla macchina arrabbiata e sbattendo lo sportello mi si avvicinò e mi diede un schiaffo, forte... molto forte.

y/n- era necessario? 

Nat- Molto. Perché sei un idiota, egoista e la peggiore amica sulla quale si può contare! per UNA volta levati quella benda che hai sopra gli occhi e quella difesa che ti sei creata e fidati delle persone! Perché ci sono veramente alcune che tengono a te

La guardai dritta negli occhi cercando di non piangere perché ero stanca di fingere, ne ero esausta, mentivo così tanto che nemmeno io riuscivo a distinguere quello che era giusto o sbagliato. Ogni giorno che passava il mondo mi cadeva addosso. Mi cadde una lacrima che mi rigò il viso... inspirai e le risposi con voce spezzata.

y/n- ti ero venuta a chiedere se volevi passare la notte qui...

Lei mi guardava impassibile... non si aspettava questa reazione da me, di solito a queste litigate le rispondo sempre con qualche battuta... dicono che l'abbia preso da mio padre... il sarcasmo intendo. Mi girai e camminai verso  il pontile del lago esattamente dietro casa. Io e Natasha non eravamo molto unite anche se ci conoscevamo da circa due anni. All'età di vent'anni quando la conobbi ero appena entrata a far parte degli Avengers, ho sempre avuto problemi nel fidarmi delle persone ecco perché solo tre mesi fà mi sono trasferita all' Avengers Tower. 

Arrivai alla fine del pontile e portai le mie mani alla testa mentre cercavo di non piangere. Ma se cade una lacrima ne cadono altre mille e quelle di Natasha erano comprese perché mi seguì fino al pontile e mi abbracciò forte sussurrandomi all'orecchio di sfogarmi come avrei dovuto fare fa tempo e così feci, cosa c'era di meglio che la spalla di un'amica fidata su cui piangere. Quella sera era la prima volta che vidi Natasha Romanoff piangere. E aveva pianto per me... quanti lo farebbero? Ma dopo capii che non aveva pianto per me, ma, bensì con me. 


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Spero che vi stia piacendo la storia! Per qualunque chiarimento chiedete nei commenti!







Angels could be bad // Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora