43- Convivenza

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*BUCKY'S POV*
🔴-SMUT

"Y/N!" urlai mentre scendevo le scale di casa nostra. Indossava un tailleur blu che le risaltava le forme e una cravatta blu. Non aveva una camicia e neanche una maglia, cosa che mi fece ingelosire e arrabbiare. I capelli le scendevano sulle spalle e aveva un rossetto rosso che le risaltava. Avevamo iniziato a convivere dopo che lei sistemò alcuni affari con gli Avengers, ero fiera di lei, aveva messo una pietra sopra su tutto anche se alcune volte fissava il vuoto, sapevo che pensava a quello che le era successo, le ho dato spazio e tempo, ogni cosa di cui aveva bisogno. Era sopravvissuta e ora doveva convivere con il trauma. Ognuno di noi sapeva tutto sull'altro, lei sapeva dei miei giorni oscuri mentre ero il soldato d'inverno e io sapevo i suoi.

"Dov'eri?" le domandai arrabbiato

"Sempre stata qui" disse mentre sistemava la borsa per uscire e andare da Natasha e Wanda

"Che diavolo ti sei messa?" dissi prendendola per il braccio

"Un tailleur, ti piace?" disse impavida

"Sei nuda" affermai arrabbiato

"Ci sono problemi Sergente?" disse facendo un sorriso

"Non crederai di uscire così?"

"Sei geloso?" domandò ridendo

"Sai che tu sei mia vero?"

"Ne sei sicuro?" disse in tono di sfida

"Non puoi vestirti così"

"Ah no? Eppure guardami" disse sfidandomi con il dito le labbra

"Vai a cambiarti" le ordinai

"Non ho bisogno del tuo permesso Buck" disse dandomi le spalle, la presi per i fianchi e la portai in camera sbattendo la porta e facendo aderire la sua schiena al muro

"Cosa non ti è chiaro? Tu sei mia. Solo io posso guardarti. Toccarti" dissi lasciandole una scia di baci sul collo "Assaporarti" la baciai e iniziai a toglierle la cravatta per poi prendere lei in braccio e facendola sdraiare sul letto sbottonandole la giacca. La legai con la sua stessa cravatta alla testata del letto. Non riusciva a muoversi e iniziai a scendere piano tra i seni procurandole una serie di brividi e dei gemiti impercettibili. Mi staccai da lei e mi tolsi la maglia gettandola da qualche parte della stanza. Ritornai da lei mettendomi a cavalcioni e slacciandole i pantaloni e facendoli scivolare giù per le sue gambe, poi con la mano risalii la gamba soffermandomi all'interno della coscia notando l'umidità che si era formata sugli slip "Buck..." alzai il capo e la baciai, riuscii a sentire il suo sorriso sulle labbra, le abbassai gli slip e mentre la baciavo le infilai due dita all'interno facendola gridare il mio nome "Così piccola, di il mio nome" la incitai "Bucky!" le diedi un altro colpo "Ah!" gemette "Di chi sei?" le domandai mentre continuavo a spingere "Cazzo! Bucky!" gridò inarcando la schiena per rendere il tutto più soddisfacente "Rispondimi!" "T-tua!" disse tutto d'un fiato, venne sulle mie dita, accompagnai l'orgasmo per un po' e poi estrassi le dita e le leccai."Non abbiamo finito", mi alzai e andai balla cabina armadio prendendo una cintura, torno in camera e decido di usare la cintura come manette, "Cosa stai facendo?" mi domanda lei "Questo è solo l'inizio". Mi metto piegato tra le sue gambe e inizio di nuovo a stuzzicarla con la lingua, lei emette dei sussulti che subito si smorzano quando mi alzo "Perché ti sei fermato?" non le rispondo che la penetro "O-Oddio" subito la bacio con veemenza le mie spinte sono forti, quasi da farle perdere il respiro "Sto per venire" dice. Dopo poche spinte arriviamo insieme al culmine del piacere.

Dopo aver fatto sesso, lei era sul suo letto mentre mi guardava.

"Ti va di scendere?" le domandai

"Appena le mie gambe smetteranno di tremare allora scenderò" scherzò

"Davvero? Ti ho fatto tanto male?" dissi mettendomi sopra di lei e baciandola

"Non ho detto che mi hai fatta male, lo rifarei cento volte" disse mentre io continuavo a lasciare una scia di baci lungo il suo corpo "ma le mie gambe non reggerebbero" continuò spostandomi da sotto di me, iniziai a ridere e lei provò ad alzarsi, ma cedette. "Oh wow, dove vai?" scherzai "Di certo non torno da te" feci il broncio e da dietro la tirai facendola cadere sul letto facendole il solletico.

"Vuoi parlare di prima?" le proposi "Quale parte? Quella dove mi hai legata o quella dove sei entrato dentro di me senza preavviso?" fece la vaga, so che aveva capito a cosa mi stavo riferendo. "Riguardo al tuo attacco di panico, ti era successo prima?" si allontanò da me e si iniziò a rivestire, io feci lo stesso. "A volte..." rispose dopo un pò, così mi avvicinai da lei e le accarezzai la guancia poi la feci avvicinare a me e la baciai dolcemente, le sue labbra erano soffici e il suo profumo inebriante. "Quando accadrà di nuovo, spero mai più, io sarò sempre con te" lei mi baciò e scendemmo giù per le scale per fare colazione, y/n prese il telefono e si portò la mano tra i capelli "Merda! Merda!" la guardai confuso "Natasha e Wanda mi hanno chiamato trenta volte... dovevo fare colazione con loro stamattina, ma per colpa tua" disse puntandomi il cucchiaio contro "non sono andata" io mi misi a ridere, era una situazione imbarazzante. "Cosa le dirò ora? Scusate ma io e il mio ragazzo stavamo facendo sesso e abbiamo perso tempo?!" disse ironicamente enfatizzando sull'ultima parte "Si!" le risposi tranquillo "No Bucky!" disse con la bocca piena, era carinissima quando succedevano queste cose, era maldestra e mi faceva impazzire, non aveva la sua corazza ed era semplicemente lei.

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Angolo della scrittrice

Vorrei ringraziare la mia amica Sabry per avermi aiutata a scrivere la parte SMUT. Tra un po' vorrei annunciarvi che finirà la storia. Grazie per il sostegno!

Angels could be bad // Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora