Capitolo Diciassette

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Questo capitolo è stato scritto da : Alexandra

Kit si strofinò gli occhi mentre accendeva la macchinetta del caffè. Aveva sonno. Tanto ,tanto sonno. Nessuno però stava manifestando neanche la più piccola intenzione di andare a dormire, e ovviamente, visti i recenti problemi, non era il caso di suggerire di andare a dormire.
Però insomma, non avrebbero lavorato meglio se fossero riposati?

Kit decise di non indugiare oltre su quel pensiero e spense la macchinetta dopo aver riempito la piccola tazzina con il caffè.

Mentre sorseggiava la sua dose di energia liquida, Irene entrò in cucina lentamente, stiracchiandosi.

《Be', almeno qualcuno si è risposato.》 commentò sottovoce il ragazzo.

La lince si avvicinò a lui,strofinando il nasino contro la sua gamba.

《Cosa vuoi? Cosa mangiate voi, linci?》le chiese mentre le accarezzava la testa.

Mentre Kit, dentro la sua testa, dibatteva sul fatto se fosse o meno il caso di dare all'animale domestico di Ty una delle brioche al cioccolato che stavano sul tavolo, il proprietario della lince entrò in cucina.

Ovviamente, con le sue fedeli cuffie sulle orecchie.

Kit si sentì un po' uno stalker mentre osservava Ty dirigersi verso la macchinetta del caffè e accenderla. Prese il misurino e lo riempì di caffè macinato. Poi lo mise nella macchinetta e si appoggiò al ripiano mentre l'acqua dentro la macchinetta si riscaldava. E fu così che Kit finì per avere il culo di Ty davanti alla faccia.

Un culo perfetto, pensò l'altro ragazzo istintivamente.
Sentì la sua faccia andare a fiamme. Era vero che era un osservatore involontario visto che non ha scelto lui di trovarsi con quel panorama avanti. Allo stesso tempo però, non stava facendo nulla per  rendere Ty consapevole della sua presenza.

Nel frattempo, Ty aveva avviato la macchinetta e il caffè stava scendendo. Kit non fece in tempo a decidere cosa fare perché il ragazzo dai capelli neri si girò. Il biondo non fu mai così contento dei suoi riflessi da Shadowhunter: si girò immediatamente e si concentrò sul proprio caffè come se fosse la cosa più bella e interessante al mondo. Si accorse un secondo dopo però di aver finito di bere il caffè.

Fece finta di essersi accorto in quel momento della presenza dell'altro Shadowhunter e disse in modo disinvolto《Ah, buongiorno. Non ti avevo notato.》

Guardò l'altro ragazzo togliersi le cuffie mentre accennava a un sorriso《Ciao.》

Ty si sedette e bevve il suo caffè in silenzio. Kit non sapeva cosa dire, né se all'altro ragazzo avrebbe fatto piacere parlare con lui.

Notò però che Ty non si era rimesso le cuffie, quindi decise di interpretare quel gesto in modo positivo. Kit azzardò un《Come ti senti?》

Guardò Ty alzare lo sguardo verso di lui e quei occhi ipnotici e profondi lo inchiodarono sul posto《Dovrei chiederlo io a te, scusa.》sospirò per poi passarsi una mano tra i capelli. Kit desiderò poter replicare quel gesto. Si ricordava la sensazione estremamente piacevole che i capelli neri di Ty gli avevano provocato quando aveva passato le sue mani tra loro qualche giorno fa.

Avvampò al solo pensiero ma l'altro ragazzo sembrò non accorgersene. Anzi, sembrava sfinito e...afflitto?
Afflitto da cosa?

《Scusa, sei stato tu a perdere la tua ragazza e il tuo migliore amico a causa di tutta questa situazione e a quanto pare, nessuno si è curato di vedere come stessi...》

Kit restò a bocca aperta. Rebecca era l'ultimo dei suoi pensieri. Richard, invece...cercava di non pensarci troppo.

Aprì la bocca per correggere l'altro ragazzo,ma in quel momento, si sentirono dei colpi alla finestra.

I due Shadowhunters si girarono contemporaneamente. Dopo qualche secondo di silenzio, si sentirono altri due colpi. Kit e Ty si guardarono a vicenda. Ty estrasse un coltello da chissà dove, mentre Kit...be', si limitò a lanciare occhiatacce alla finestra mentre si avvicinavano insieme.
Dopo qualche altro secondo di silenzio, i colpi si ripeterò. Ty andò avanti, lasciandosi Kit due passi dietro e scostò con il coltello la tenda.

Il coltello di Ty cadde a terra nel momento in cui i due videro una faccia estremamente conosciuta dall'altra parte del vetro.

《Ma che...》sussurrò Ty mentre guardava la ragazza dai capelli marroni che stava dall'altra parte.

《"Ma che" penso di doverlo dire io.》mormorò una voce alle loro spalle.

Kit e Ty non osarono girarsi per guardare il fantasma della sorella di Ty che stava alle loro spalle. Questo perché stavano guardando Livvy. Che stava dall'altra parte della finestra. E sembrava fatta di carne e ossa.

La Livvy 2.0 (è così che Kit battezzò la ragazza dietro la finestra) continuò a battere sul vetro, indicando la serratura all'interno.

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Azazel guardava la mutaforma da lui creato attraverso lo specchio. I due ragazzi stavano avendo la reazione che si aspettava. Erano rimasti senza parole. Bene, ora in teoria, dovevano tuffarsi fuori dalla porta per abbracciare la ragazza.

Azazel era molto orgoglioso del lavoro fatto con la mutaforma.
Ma ora si stava chiedendo come mai i due ragazzi non stavano urlando di gioia...come erano soliti fare gli umani.

Guardò i duo ragazzi indietreggiare...per poi tuffarsi contro la finestra, infrangendola.
Li guardò stupito mentre atterravano sulla copia di Livvy Blackthorn e la immobilizzavano a terra.

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