"...ma...perché? "chiedo senza capire.
"...sai, una volta, eravamo amici, ci vedavamo ogni giorno, eravamo inseparabili. Quando ci conoscevamo ormai da 9 anni e mezzo iniziò a cambiare: gli chiedevo cosa c'era che non andasse, ma lui fingeva che andasse tutto bene; cercavo di aiutarlo, ma lui non mi permetteva di farlo. Ero preoccupata per lui, ormai non veniva più nemmeno a scuola, lo vedevo sì e no due volte a settimana. Ad un certo punto non si presentava del tutto, non lo vedevo mai.
Qualche mese dopo sono venuta a sapere che aveva rubato dei soldi. Ero sconvolta ma anche arrabbiata. Dopo poche settimane è stato messo in un carcere minorile per sei mesi ma,per uno strano motivo, già dopo quattro è stato rilasciato. Quando è tornato a scuola nessuno aveva il coraggio di rivolgergli la parola, nemmeno io..."mentre mi spiegava non mi guardava in faccia, come se mentre raccontasse pensasse ad ogni momento trascorso con lui.Io ero incredula alle sue parole "Non ci posso credere!"dico con tono arrabbiato scuotendo la testa. "Già, per questo ti consiglio di stare alla larga da lui"dice, questa volta guardandomi in faccia con un espressione a dir poco seria.
Si spalanca la porta: è Isa. "Mamma ha detto che possiamo restare qui fino alle 16.30"dice. "Okay, va bene" rispondo ancora pensierosa sul fatto di Theo.
Per la prima mezzora facciamo merenda con pane e Nutella. Poi per la seguente ora e mezza studiamo storia e anche se a volte ci mettiamo a ridere su alcune battute che ci vengono in mente leggendo il testo.
Alle 16.25 torniamo a casa. Mentre ci incamminiamo verso essa Isa mi chiede: "Ho notato che quando sono arrivata in camera di Amy eri pensierosa, tutto bene?"
"No, no va tutto bene, tranquilla"la rassicuro,mentendole. "Okay " risponde.Arriviamo a casa e mi metto ad ascoltare 'What Now' di Rihanna.
Verso le 19.00 mio papà mi chiama per la cena, ma io gli rispondo che non ho fame,quindi non ceno.
Verso le 22.00 mi addormento sempre col pensiero ricorrente di Theo.
La mattina mi sveglio alle 6.00, con sempre attaccato nei miei pensieri Theo.Faccio colazione e mi vesto: dei leggins neri, una camicetta color jeans maniche lunghe chiusa e le converse bianche di mia sorella. Mi trucco come al solito e mi faccio una coda alta.
Vado a prendere le scarpe da mia sorella: entro in camera sua senza bussare." Hei Isa, posso le tue conv..."non finisco la frase:mia sorella è ancora a letto!
"Isa, alzati, dobbiamo andare a scuola!"le grido. "No, io non vengo Tris, ieri notte ho vomitato e ora non mi sento un granché bene..."tossicchia. "Comunque sì, le puoi prendere" dice "Okay, ma guarisci presto"dico sorridendole. Lei sorride a sua volta.Finisco di prepararmi e mi dirigo alla fermata.
Arrivo a scuola e vado verso il mio armadietto, il 346.Questa volta riesco ad aprirlo senza alcun problema.
"Hei..., non mi hai scritto ieri..." Theo mi mette una mano sulla spalla ed io mi spavento non avendolo sentito arrivare. "Hei,calma, non ti mangio mica"dice ridendo. "Lasciami stare, preferisco stare alla larga dalle persone che mentono!"mi sembra di gridare. "Che mentono? Quando ti avrei mentito?"sembra stupito. "Sei un ladro!"questa volta urlo veramente.
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Noi per sempre ribelli
RandomBeatrice si sta trasferendo a Londra con la sua famiglia, Chiristina, la madre, David, il padre e Isabella, la sorella. Non conosce nessuno del posto, fino a quando non incontra Theo. Il ragazzo che la salverà.