Capitolo 28

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La mattina mi sveglio come al solito verso le 6.
Non faccio colazione, quindi,mi inizio subito a preparare.

Mi vesto con un maglione bianco di lana, dei leggins pesanti neri, degli stivaletti neri ed una cuffietta grigia.

Oggi mi trucco un po' meglio del solito, credo di farlo per lui ma non ne sono convinta.

Quando ho finito vado a chiamare mia sorella: "Hey, quanto ti manca?"le chiedo aprendo la porta.

È vestita anche lei con un maglione di lana, ma rosso, dei leggins neri, delle Timberland beige e degli orecchini di perla bianchi.

"Ho finito" dice. "Okay, andiamo?" chiedo indicando la porta con la testa. Annuisce.

Mi metto la mia giacca nera di pelle e usciamo per andare verso la fermata.

"Ma quindi state assieme?" chiede mentre chiudo la porta di casa. Apro la bocca per rispondere, ma non so cosa dire.

Stiamo insieme?

"Non so..."ammetto.
Arriviamo alla fermata e noto che c'è Amy. "Hey Amy" la saluta Isabelle.
In questo momento ti vorrei strozzare, mia cara sorellina.
Lei gira la testa verso di noi e viene a salutarci. "Come state ragazze?" chiede sorridente. "Bene, anche se io sono stanchissima!" sbuffa mia sorella. "E tu Tris? Non ti vedo da quanto? 5/6 giorni?" chiede Amy rivolgendosi a me.

Non le dirò di Theo, non le dirò quello che è successo veramente dato che lui ha deciso di non farlo.

"Già, non stavo molto bene" mento facendo una scrollata di spalle, con una facilità che mi stupisce. "Ah" annuisce senza molta convinzione.

Arriva lo scuolabus e saliamo tutte e tre.
"Io rimango qui con le mie amiche se non vi dispiace" dice Amy quando è al centro dello scuolabus. Tranquilla, non ci dispiace affato,cara Amy. "Va bene" faccio un sorriso tirato e proseguo.

Non conosco il motivo del perché mi sto comportando così con lei, non che mi importi, però forse ho un po' esagerato.

Troviamo due posti in fondo e ci sediamo. "Perché le hai mentito?" mi chiede Isabelle quando si siede. "Lei non si fida più di Theo, perché dovrei dirglielo? E poi papà mi ha fatto al giustificazione con scritto che avevo la febbre, quindi..." dico.
Fortunatamente mio padre è medico, quindi ha potuto fare la giustificazione senza problemi. Lei si limita ad annuire.

L'ultima canzone che che ascolto prima di scendere dallo scuolabus è 'Rejects' dei 5 Seconds Of Summer, poi scendo e spengo il telefono.

La prima ora di questa mattina è inglese quindi mi dirigo verso l'aula.

Non mi metto nemmeno a cercare Theo, era nella mia classe perché era in punizione e ci sarebbe rimasto solo per la settimana scorsa quindi non ci dovrebbe essere.

Verso le 8.35 la porta si spalanca ed entra la direttrice con sottobraccio un allievo: lui.

Tutti si alzano in piedi, quindi lo faccio anch'io. "Buongiorno" saluta lei. "Buongiorno" rispondiamo tutti in coro. "Questo ragazzo settimana scorsa era in punizione in questa classe, solo che ne mercoledì, ne giovedì, ne venerdì è venuto a scuola. Non ha, ovviamente, portato la giustificazione quindi rimarrà in 2°D per tutto il mese" annuncia lei.

Vorrei dirle che, dato che i genitori sono morti e che la sorella non la vede quasi mai, non può giustificare le assenze, ma mi trattengo. "Va bene, si sieda" dice il prof. guardando Theo. Lui ubbidisce e si siede nel banco libero, due file dietro di me.

Noi per sempre ribelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora