Capitolo 29

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È vestito con un maglione di lana grigio, dei pantaloni neri, degli scarponi e una giacca di pelle nera.

Mantre passa non mi guarda nemmeno.

Le due ore non finiscono più.

Quando suona la campanella per la pausa tutti ci dirigiamo alla porta.

Quando sono davanti al mio armadietto quattro ragazze si avvicinano: "Hey" dice una, coi capelli rossicci. "Ciao" dico squadrandole. "Ti chiami Beatrice, giusto?" mi chiede un'altra ragazza coi capelli biondi. "Giusto" rispondo. "Io sono Deborah, lei è Emily, lei Lauren e lei Nicole" dice sempre lei indicando prima se stessa, poi quella dai capelli rossi, quella dai capelli neri e, infine, quella dai capelli castani. "Piacere" dico sorridendo a tutte e quattro. "Ci chiedavamo se ti andasse di fare la ricerca di inglese assieme" mi dice Nicole. "Oh, sì, va bene...quando?" chiedo stupefatta. "Oggi verso le 14?" mi chiede Deborah gentilmente. "Okay, allora a oggi, ci incontriamo qui davanti alla scuola"dico sorridendo e chiudendo l'armadietto.

Me ne vado, dirigendomi nel giardino interno.
Chissà perché lo hanno chiesto proprio a me...vabbè, almeno così mi farò nuove amiche.

Vedo che su una panchina è seduto Theo, quindi vado nella sua direzione. "Hey" lo saluto gentilmente. "Tris, hey ciao" mi saluta un po' imbarazzato. "Allora...starai un mese nella mia classe" dico per spezzare il silenzio. "Già" dice girando verso di me la testa.

Mi soffermo a guardare la sua bocca e il suo sapore mi torna subito in mente, però sposto subito lo sguardo nei suoi occhi.

Nessuno dei due ha il coraggio di parlare di ieri, del bacio.

"Ti va di uscire oggi?" chiede tutto d'un fiato. "Okay...però verso le 16 perché alle 14 devo fare quella ricerca di inglese" rispondo. Annuisce.

C'è un silenzio a dir poco imbarazzante tra noi, ma poco dopo vedo Amy che cammina verso di me, non sembra aver notato Theo. "Hey Tris, mi chiedevo se oggi, magari, ti andasse di uscire, ovviamente anche con tua sorella" mi poropone sorridente. "Emh...oggi non posso, vedi esco con Theo" dico indicandolo con la testa. Non sarei uscita comunque con te cara Amy. Lei gira la testa e lo guarda dalla testa ai piedi.
Ricordo che mi aveva consigliato di stargli alla larga per quello che ha fatto. "Ah, va bene" dice continuando a guardarlo seriamente. "Sarà per un'altra volta" aggiunge questa volta guardando me e sorridendo. Sorrido falsamente e annuisco.

Ci lascia di nuovo soli.

"Le hai detto la verità?" mi chiede Theo. "No no, tranquillo, so confidare un segreto" rispondo sorridendo.
Mi viene in mente una domanda da fargli e, non resistendo, gliela faccio: "Perché non hai mai detto quello che è successo veramente ai tuoi amici?" mentre gli faccio la domanda mi guarda, ma quando ho finito abbassa lo sguardo. "Credo perché loro avevano, e hanno ancora, paura di me, ed ovviamente non voglio spaventali, ma sinceramente non lo so nemmen io..." dice sospirando.

"Paura di te? Non capisco, va bene hai 'rubato', ma non hai ucciso di certo una persona, e sono sicura che non avresti mai preso quei soldi se non fosse stato per quello che è successo con l'ospedale e tutto il resto. E poi io non avevo paura di te pur avendo scoperto solo quello che tutti sanno" dico mimando le virgolette.

Alza lo sguardo e mi guarda, mi guarda e basta.

"Lo so, la paura con te ha un effetto strano: quando hai paura non ti spaventi, ti incuriosisci, e questa curiosità non si placa fino a quando tu non scopri la verità" dice, continuando a fissarmi.

Non so cosa dire, non so nemmeno se era un complimento, se può essere definito così.

Noi per sempre ribelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora