Cinque minuti dopo io, Zoe e Theo siamo seduti a tavola e stiamo iniziando a mangiare.
Circa venti minuti dopo finiamo di mangiare: "Cosa facciamo?"chiedo. "Potremmo continuare a dipingere"propone Theo guardando sua sorella. "Theo ha dei dolori in tutto il corpo, non puoi farla lavorare" risponde lei iniziando a sparecchiare."Dipingere? Cosa?" chiedo incuriosita. "Ci siamo trasferiti in questo appartamento da poco e stiamo pitturando certe stanze per renderle più accettabili" dice Theo. "Davvero? Posso aiutarvi? Vi prego!"li imploro. Loro si guardano: "Beh...se te la senti va bene" dice Zoe. "Grazie!" la ringrazio sorridendo. "Andiamo a metterci i grembiuli" aggiunge, sempre lei. Noi annuiamo e la seguiamo.
Poco dopo Theo mi sta allacciando il grembiule: "È troppo stretto?" chiede. "Sì, mi fa un po' male ai fianchi, puoi stringere meno?" rispondo con una smorfia. "Certo"dice e smolla il fiocco.
"Allora" dice Zoe."voi due dipingerete il salotto, io farò la cucina" conclude. Io Theo ci dirigiamo in salotto mentre Zoe va in cucina."Di che colore?" chiedo quando arriviamo. "Verde, ti piace?" dice. "Sì" ammetto.
Iniziamo a pitturare.
Dopo due ore di lavoro mi giro a guardarlo: è strano vederlo vestito così chiaro, però il bianco fa risalire i suoi bellissimi occhi.Intingo un dito nel barattolo di pittura: "Hei Theo ti sei sporcato qui" dico mentre gli tocco il naso con il dito sporco di pittura, per poi scoppiare a ridere. Subito mi guarda seriamente , ma poi scoppia anche lui a ridere. Prende il pennello che ha in mano e me lo spalma sulla fronte. "No!"dico ridendo ancora più forte.
Iniziamo a lanciarci addosso tutta la pittura mentre ridiamo a squarcia gola, ma poi arriva Zoe...
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Noi per sempre ribelli
De TodoBeatrice si sta trasferendo a Londra con la sua famiglia, Chiristina, la madre, David, il padre e Isabella, la sorella. Non conosce nessuno del posto, fino a quando non incontra Theo. Il ragazzo che la salverà.