Capitolo 2

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La mattina vengo svegliata da un ragazzino che mi scuote :" Hei signorina! Sveglia! " mi urla. "Ma...ma chi sei?"gli chiedo con una voce ancora impastata dal sonno. "Io sono Elliot, il figlio dell'amico di tuo padre"risponde. "Ah, piacere Beatrice"mi presento cercando di sorridere. Lui risponde con una specie di inchino e se ne va.

Che strano ragazzino. Aveva forse undici anni ma era vestito con giacca e cravatta. Il suo linguaggio era elegante e raffinato. Non avevo mai visto un ragazzino così.

Mi siedo sul materasso, oggi è sabato e mamma ha detto che possiamo uscire.

Mi alzo e scendo a fare colazione.

Di sotto ci sono già tutti." Come hai dormito tesoro?"mi chiede mamma nel vedermi. "Beh, dato che ero su un materasso invece che su un letto bene"dico sarcasticamente.

Mi siedo a tavola e mangio un pane tostato con della marmellata al lampone sopra.

Quando finisco vado di sopra a prepararmi: mi lavo; mi vesto con dei jeans chiari strappati, una canottiera nera, una camicetta color jeans e delle vans nere; mi trucco un po' e mi faccio una coda alta.

Dopo aver finito vado a chiamare mia sorella. Lei è vestita con dei leggins  a fantasia, una maglietta celeste e delle converse bianche. "Hei ma quella è la mia maglietta, non la trovavo!"esclamo appena la vedo. "Dai ammettilo che sta meglio a me"dice ridendo. Io la fulmino con lo sguardo. Lei ride.

Alla fine usciamo, andiamo al 'Victoria Tower Gardens'. È un posto bellissimo! Mi ricorda il 'Latcurette Park' a New York.

Ci passeggiamo per un po', poi mia sorella esclama:"  Oh mio Dio! Ma quello è un...

Noi per sempre ribelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora