Mi arrendo

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Lo ritrovo ugualmente confuso il giorno dopo in istituto, ha la sua solita aria seria e stamattina forse lo sono troppo pure io.

Ho passato una notte movimentata, tra i miei pensieri e la strana voglia di riavere quel sapore sulle mie labbra. Ma mi son bocciata più e più volte, devo restare con i piedi ben saldati in terra.

"Buongiorno." Mi saluta con un'aria quasi inquisitoria.

"Buongiorno comandante." Rispondo prestando attenzione al programma per i ragazzi.

"Guarda che se ti ha fatto così schifo il bacio potevi pure dirlo." Sussurra abbozzando un sorriso sarcastico di chi probabilmente ha sentito che ero tutto fuorché schifata.

"Smettila." Rido e gli presto attenzione per un secondo.

"Posso capire che ti è preso?" Insiste.

"Oh Massimo, ci siamo dati qualche bacio, cosa pretendi?" Alzo il tono, lui in risposta arriccia la fronte.

"Ah mi scusi signorina, bastava dire che non vuoi coinvolgimenti sentimentali e ti avrei lasciata in pace."

Prima ancora che io possa rispondere, veniamo interrotti da Beppe.

"Scusate..."

Entrambi ci voltiamo di scatto.

"Stanno arrivando i ragazzi." Prosegue, resta poi a fissarci. "Va tutto bene?" Chiede.

Annuisco e mi posiziono in pista, per fortuna vengo salvata dall'arrivo dei ragazzi.

Mi si avvicina Naditza al termine, mi fissa con il suo solito modo buffo di fare, sembra quasi che se le metta a studiare le persone.

"Stai un poco scocciata oggi." Dice con quel suo strano accento napoletano. "Che tieni?"

"Nadi, ti sei messa a fare la psicologa oggi?" Rido mentre sistemo le cose nel mio borsone.

"Nz." Dice bocciando la mia battuta. "Come ti guarda il comandante." Ammicca maliziosa.

"Signorina, torna su con le altre e smettila di dire cazzate, forza." La prendo per il braccio.

"E non ti incazzare, io ci vedo lungo." Sorride ancora e se ne va.

"Guarda che ha ragione." Beppe mi fa balzare.

"Oh ma che c'avete tutti quanti oggi?" Sobbalzo.

"E non ho potuto fare a meno di notarlo pure io. Che vuoi, conosco Massimo e non lo vedevo guardare così una donna da un bel po'."

"Senti Beppe, ma oggi non avete che fare? Sculetto tutto il tempo, mi guarda come tutti gli uomini guarderebbero una che muove il culo."

"Io non ti guardo così, Sofì." Scuote la testa e spiega.

"Ma tu sei poetico Beppe, sei un'altra cosa."

"No, non cercare di imbambolarmi eh, già è assai che tu sei qua dentro, non combinare casini. Se ti avvicini a Massimo ci mette poco e niente a scoprire le cose e soprattutto metti nei guai pure lui."

"Statt tranquillo Beppe, non è il mio tipo, troppo vecchio." Mi carico la borsa sulle spalle e vado via.

Voglio solo passare una serata tranquilla, senza pensieri e lasciandomi il lavoro alle spalle. Non penserò a Ciro, a Beppe, a Naditza, ma soprattutto non penserò a Massimo e alle sue labbra morbide sulle mie.

Faccio una doccia, cerco di lavare via tutti i miei pensieri nonostante mi tartassino la testa.

Una volta fuori mi fascio in una tovaglia.

𝐌𝐚𝐫𝐞 𝐟𝐮𝐨𝐫𝐢 𝐞 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora