Così in poco tempo Massimo mi ha portata al più vicino pronto soccorso, siamo in attesa che mi visitino, io seduta su una sedia zitta e immobile e lui che va a destra e a manca.
Si ferma finalmente poco dopo accanto a me e mi prende la mano.
"Andrà tutto bene, stai tranquilla." Mi sorride ma non è convinto nemmeno lui, lo vedo spaurito, così metto da parte orgoglio e dissapori e gli stringo forte la mano.
La dottoressa esce finalmente fuori, ci fa segno di entrare e se da un lato sono sollevata, dall'altro ho il terrore di scoprire che il terribile augurio di mia sorella si sia già avverato.
Salgo sulla sedia, Massimo si sistema di fianco a me a mani giunte. Siamo in silenzio e osserviamo ogni movimento che la dottoressa compie. Sono quelli di sempre, eppure in questo momento sembrano maledettamente più lenti.
Vorrei urlarle di muoversi, che l'ansia mi sta logorando dentro, che quelle macchie rosso fuoco mi stanno divorando la mente, ma restò in silenzio e buona.
La vedo mettere il gel sulla mia pancia, sistemare lo schermo e il macchinario, me lo poggia sul ventre e balzo un istante per il contatto con il freddo, lei si mette a scrutare silenziosa.
Osservo ogni espressione del suo viso, cruccia la fronte, stringe gli occhi per vedere meglio, sposta avanti e dietro la testa.
Guardo poi lo schermo, si vede il mio utero e tanti segni confusi, non riesco a distinguere cosa vedo, do una veloce occhiata a Massimo che esattamente come me sembra volerci capire qualcosa.
Dopo qualche momento di silenzio, si apre finalmente in un sorriso e rilassa il volto.
"Eccolo qua, sta benissimo." Ci dice e il sangue sembra essere di nuovo tornato al mio cervello. Tiro un sospiro di sollievo e stringo la mano a Massimo che mi dedica un sorriso luminoso.
"'E vist? Te lo avevo detto." Dice baciandomi la fronte.
"Perché quel sangue?" Chiedo senza capire.
"Sofia, sei stressata, devi riposare. Devi riposare più emotivamente che fisicamente." La dottoressa mi porge della carta e ripulisce i suoi attrezzi. "Massimo, la faccia svagare un po'." Continua e gli fa un occhiolino.
"Agli ordini." Massimo ricambia l'occhiolino e mi pizzica affettuosamente una guancia.
Mi riporta a casa, lo vedo parcheggiare anziché rimettere in moto e andar via.
"Che fai?" Chiedo senza capire.
"Statt 'nu poc zitta." (Stai un po' zitta) Mi punzecchia e mi prende in braccio.
"Massimo, sei impazzito?" Chiedo nascondendo una risata.
"Non lo faccio per te, lo faccio per nostro figlio." Mi prende in giro e mi porta in casa. Mi fa mettere a letto, per poi ritornare in cucina. Lo sento trafugare, mi ordina più volte di riposare, così mi rilasso senza preoccuparmi troppo di cosa stia combinando.
Riappare dopo un po', mi ero quasi addormentata, così balzo e mi stiracchio.
Ha preparato il pranzo per entrambi e me lo ha portato a letto.
"Addirittura?" Rido e mi siedo.
Annuisce. "Mio figlio deve stare bene." Dice porgendomi il piatto.
Calo il viso, presto attenzione al cibo e ci giocherello un po'.
"Pure tu devi stare bene." Aggiunge portandosi la forchetta alla bocca.
"Che te ne importa?" Chiedo come una bambina messa all'angolo.
"Perché ti amo." Risponde naturalmente, come se mi avesse detto una cosa qualunque, come se il "ti amo" tra le sue labbra non pesasse nulla.
"Mi ami e sei tornato con tua moglie?" Rido sarcastica e spingo via il piatto.
Resta a fissarmi, abbozza poi una risata.
"Ma chi te dic 'sti strunzat?" (Chi ti dice queste stronzate?) Poggia anche lui il piatto, mi piazza due dita sotto al mento e mi costringe a guardarlo. "Beppe è mia moglie? Perché io la notte è con lui che dormo, a casa non ci sono mai tornato perché non ci voglio tornare." Si alza dal letto. "Fin quando vorrai credere alle stronzate che hai nella testa, fai pure."
Non mi da tempo di ribattere, non so se credergli, non capisco perché Lino è venuto a dirmi che è tornato con Consuelo, ma soprattutto non capisco perché ho così tanta paura di lasciarmi andare.
Sarà forse che non ho mai avuto niente ed ora questo mi sembra troppo. Sarà che al lieto fine per me non ci ho mai creduto.
Mi lascia da sola a letto, scema con le mie paranoie. Mi lascia con i dubbi e con due piatti di pasta avanti.
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𝐌𝐚𝐫𝐞 𝐟𝐮𝐨𝐫𝐢 𝐞 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨
FanfictionSofia arriva all'IPM con un progetto e dei segreti che sconvolgeranno la vita dei ragazzi, ma soprattutto quella del comandante, che ormai sembra non credere più in nulla. --‐----------------‐------------- Dato che la serie è seguita da molte perso...